16/10/2022 - 
Giuseppe Asta
La direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino ha annunciato l'intenzione di pagare una taglia di 100.000 dollari per la cattura di 
Igor Vsevolodovich Girkin, noto anche con il nome di battaglia di
 Igor Strelkov, ex ministro della Difesa dell'autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk. Lo riportano i media ucraini. Girkin è ritenuto colpevole di "attività terroristiche, torture, omicidi e violazioni della sovranità statale”. Su Girkin pende anche un mandato di cattura internazionale diramato dall'Olanda in seguito alle indagini sull'
abbattimento del volo civile Boeing 777 MH17, risalente al 17 luglio 2014.  
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La storia militare di Girkin è 
sanguinosa e lunga decenni, comprende le guerre di 
Cecenia, di Transnistria, i massacri in 
Bosnia, l'invasione del 
Donbass nel 2014. Fu 
agente dell'Fsb, il 
servizio segreto russo erede del Kgb, e ha sempre detto di non esserne più alle dipendenze dal 2013, quando assunse l'incarico di 
capo della sicurezza dell'oligarca Kostantin Malofeev, fondamentalista religioso e secondo diverse inchieste giornalistiche finanziatore di 
molti partiti di destra in Europa. Recentemente il sito di giornalismo investigativo 
BellingCat, tuttavia, ha trovato evidenze del fatto che Girkin avrebbe continuato a prendere ordini dal servizio segreto negli anni successivi, assumendo all'occorrenza l'identità fittizia di 
Sergey Runov.
Nel 2014 Girkin fu a capo di una delle divisioni militari filorusse del Donbass, finanziata probabilmente dallo stesso Malofeev, guadagnandosi così la nomina ministeriale nella repubblica separatista del Donetsk. 
Si è più volte vantato di essere “
l'uomo che premette il grilletto della guerra in Ucraina”. Gli ucraini lo detestano quanto e forse più di Putin. 
Pochi mesi più tardi fu rimosso dall'incarico dopo essersi trovato
 in disaccordo con il Cremlino: 
riteneva non avesse investito sufficientemente nell'invasione del Donbass, che a suo parere avrebbe dovuto essere rapidamente annesso com'era avvenuto con la Crimea. 
Sui suoi profili social, da questo febbraio 
commenta regolarmente l'andamento del conflitto, spesso con toni molto critici. 
Dai primi giorni ha messo in guardia sulla maggiore preparazione delle forze di Kiev, rispetto a quanto mostrato nel 2014, e per questo riteneva che fosse possibile averne ragione solo con una mobilitazione generale nella Federazione Russa. 
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Kiev mette una taglia su Igor Girkin, il "falco" russo che sarebbe tornato al fronte (rainews.it)