Situazione Ucraina

Sanzionare il NS? Come? Mettono un tappo al tubo?
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VON DER LEYEN E MERZ PENSANO DI BLOCCARE IL NORD STREAM 2

La presidente della Commissione europea Ursula #von_der_Leyen ha suggerito alla Germania di prendere in considerazione l'idea di bloccare il gasdotto #Nord_Stream_2 come sanzione contro la #Russia, riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti.

Ha proposto questa misura nel caso in cui Mosca si rifiutasse di accettare un cessate il fuoco di 30 giorni in #Ucraina.
 
Trattative. L’Ue non vuole la pace, la Russia mette la pistola sul tavolo
di Alessandro Orsini

Zelensky ha riconosciuto che deve trattare con Putin. È un passo avanti: aveva giurato per tre anni che non sarebbe mai accaduto. Il Corriere della Sera scrive che l’apertura di Zelensky è una mossa per “sbugiardare” Putin, ma si tratta di un’interpretazione errata giacché Putin è sempre stato chiarissimo su richieste e metodo. Le sue richieste sono sostanzialmente tre. Non ci sono né bugie, né infingimenti. La prima richiesta di Putin è che l’Ucraina non entri nella Nato. È inutile che l’Europa perda tempo a trattare su questo punto. La seconda richiesta di Putin è il riconoscimento dei quattro Oblast annessi il 30 settembre 2022. Trump vorrebbe convincere Putin ad accontentarsi di una loro parte, ma le probabilità che Putin accetti sono vicine allo zero. Il 18 dicembre 2024 Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non ha le forze per riconquistare i territori perduti. Delle due l’una: l’Ucraina avanza oppure arretra. Siccome non può avanzare, è condannata ad arretrare. Nel caso della prima e della seconda richiesta, i rapporti di forza favoriscono la Russia. La terza richiesta di Putin è la demilitarizzazione completa dell’Ucraina. Qui la trattativa è possibile perché i rapporti di forza sono sfavorevoli alla Russia. Putin non può impedire che i Paesi europei diano armi a Zelensky. L’unico modo per impedirlo è conquistare Kiev e tutta l’Ucraina, ma Putin non vuole governare le regioni che odiano la Russia. L’Europa può sperare di ottenere che l’Ucraina conservi un esercito. Ma il pessimismo è doveroso perché Putin non concederà all’Ucraina di dotarsi di migliaia di missili della Nato a lunga gittata o di aerei di quarta e quinta generazione. Putin non sta trattando veramente perché non è disposto a rinunciare a nessuno dei suoi obiettivi strategici.Nemmeno l’Europa vuole trattare veramente. L’Europa cerca la tregua per riarmare l’Ucraina. L’Europa non desidera la pace perché la pace tra Russia e Ucraina passa attraverso la sconfitta dell’Europa. Spegnere i cannoni significa accendere i riflettori su questa tragica realtà. L’Ucraina ha combattuto una guerra terribile per entrare nella Nato, ma non entrerà nella Nato; ha combattuto per entrare nell’Unione europea, ma non entrerà nell’Unione europea; ha combattuto per difendere la propria integrità territoriale, ma sarà smembrata; ha combattuto per difendere le proprie città, che sono rase al suolo; ha combattuto per difendere la propria indipendenza, ma adesso è sottoposta alla doppia sferza padronale di Russia e Stati Uniti. L’Ucraina ha perso tutto. Macron si vergogna di riconoscere che la guerra per sconfiggere la Russia si è trasformata nella guerra che ha smembrato l’Ucraina. Trump, invece, non ha nessun problema con la vergogna avendo ammesso immediatamente la sconfitta. Trump ha detto a Zelensky: “Non hai le carte”, “perderai il Paese intero”. Così dicendo, Trump ha riconosciuto la sconfitta dell’Occidente. Putin vuole bombardare l’Ucraina durante gli abboccamenti perché sa che l’obiettivo dell’Europa è riarmare l’Ucraina. Per tutti questi motivi e molti altri, procederà con la diplomazia della pistola in bocca. Macron è il Biden d’Europa e Merz è il suo Blinken, con molti mezzi in meno. Forse l’Europa dovrà attendere che Macron esca di scena per riconoscere la propria sconfitta. Per la Russia, la guerra in Ucraina è una guerra di popolo. Per l’Europa, è soprattutto la guerra di un’élite che deve nascondere il proprio fallimento. È la guerra di Draghi, non degli italiani. Gli europei non sono disposti a sacrificare una sola vita umana per l’Ucraina. I russi sono disposti persino alla guerra nucleare.
 
LA VERA DROGA.

Editoriale di Marco Travaglio.

13 Maggio 2025

Dopo 38 mesi di invasione russa, le migliori menti d’Occidente sono giunte alla sorprendente conclusione che noi, pacifinti putiniani, sostenevamo dal primo giorno: la guerra Russia-Ucraina si chiude con un negoziato di compromesso fra Russia e Ucraina. Quanti oggi plaudono alla resa di Zelensky alla realtà e la spacciano per un geniale “contropiede” (in realtà è Putin che l’ha invitato ed è Trump che l’ha pressato) sono gli stessi che hanno passato tre anni a demonizzare la diplomazia come “resa”, a vaneggiare di “vittoria ucraina” (contro la prima potenza militare e nucleare), ad allestire summit con tutti i paesi tranne la Russia, a ripetere idiozie tipo “non si tratta col nemico” e “si tratta solo se i russi si ritirano”, a spingere Zelensky a disertare il tavolo di Istanbul il 15.4.22, a vietarsi per decreto di negoziare con Mosca, a mandare al macello i suoi nella controffensiva del ’23 (il cui esito catastrofico era previsto dal generale Milley sin dalla fine del ’22), e a perseverare anche dopo aver ammesso il 18.12.24 di non poter riprendere le regioni occupate. È questa la vera droga che intossica l’Europa, non la coca che qualche svalvolato ha visto sul treno di Macron, Merz e Starmer: il fentanyl del bellicismo che s’è impossessato delle classi dirigenti e intellettuali europee. Questi pazzi criminali travestiti da amici di Kiev hanno sempre fatto il gioco di Mosca allungando una guerra che ogni giorno assottiglia l’Ucraina. E hanno drogato gli ucraini illudendoli a suon di propaganda, miliardi, armamenti e riarmi di potersela tirare da vincitori che lanciano ultimatum a Putin e dettano condizioni a Trump: tutto per non ammettere di essere i primi sconfitti.Non sappiamo se lo storico incontro Putin-Zelensky si terrà e porterà a qualcosa. Dipenderà dal tasso di bellicismo nel sangue degli sconfitti e dalla loro capacità di ascoltare gli appelli dei due Papi a “disarmare le parole e le menti”. L’unica “pace giusta” è quella possibile in base al campo di battaglia e ai rapporti di forza. Si spera che Zelensky si presenti nel formato realistico di quando Trump lo disintossicò, avvisandolo che aveva perso la guerra e doveva salutare i territori occupati e firmare l’accordo sui minerali. Se invece è quello drogato dai finti amici che non cede nulla, detta condizioni, chiede tregue asimmetriche e spera pure di recuperare col negoziato le regioni perdute sul campo, il tavolo resterà subito deserto. E crescerà il rimpianto per l’altro negoziato di Istanbul, sabotato dalla Nato tre anni e centinaia di migliaia di morti fa, quando Putin non chiedeva territori, ma solo la rinuncia ucraina alla Nato. Quelli che lo fecero saltare dovrebbero evitare di minacciare nuove Norimberga, perché i primi a meritarne una sono loro.-

(Il Fatto Quotidiano)
 
Trattative. L’Ue non vuole la pace, la Russia mette la pistola sul tavolo
di Alessandro Orsini

Zelensky ha riconosciuto che deve trattare con Putin. È un passo avanti: aveva giurato per tre anni che non sarebbe mai accaduto. Il Corriere della Sera scrive che l’apertura d...
lavora per il Re di Prussia e bravo little Bears
 
 
Del Pietro è un personaggio immondo , fazioso come chissà chi altri. Poi se l'Europa non si tiene è spacciata, dove volete che andiamo se ognuno va per conto suo? L'Italia con buona pace dei sovranisti al lambrusco e parmigiano è il nulla e lo dimostra ogni giorno


Com'era il detto?...

Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.​


😘 😘😘
 

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