Situazione Ucraina

Ahahahahahahah

Sembra una barzelletta, ma non lo è.

Ricordate la notizia di un presunto drone russo che avrebbe danneggiato un’abitazione in Polonia,
nella regione di Lublino, lo scorso 10 settembre?

Bene, la realtà, come spesso accade, supera la fantasia e si tinge di grottesco.

Secondo quanto riportato autorevolmente dalla testata polacca Rzeczpospolita,
a causare il danno non sarebbe stato un velivolo di Mosca,
ma un missile della stessa contraerea polacca
.

Un classico e pericoloso caso di “fuoco amico”
 
Le fonti citate dal giornale, provenienti dalle agenzie di sicurezza nazionali,
indicano che il colpevole sarebbe un missile aria-aria a medio raggio AIM-120,
un’arma sofisticata e, soprattutto, costosa.

Il missile sarebbe partito da un caccia F-16 polacco, decollato per intercettare l’incursione russa,
ma qualcosa è andato terribilmente storto.

L’arma, probabilmente a causa di un malfunzionamento,
avrebbe mancato il bersaglio finendo per danneggiare una casa nel villaggio di Wyryki.


La vicenda, ovviamente, ha generato un certo imbarazzo a Varsavia.

L’Ufficio per la Sicurezza Nazionale (BBN) ha chiesto con un tweet piuttosto secco
di “chiarire immediatamente l’incidente”, sottolineando che “non si può accettare di nascondere informazioni”.
 
Il messaggio è una frecciata al governo che ha sempre e solo incolpato i russi.

Il premier Donald Tusk, dal canto suo, ha tentato di rigirare la frittata, affermando che
“tutta la responsabilità ricade sui responsabili della provocazione dei droni, ovvero la Russia”.

Una dichiarazione che non cancella la figuraccia e, soprattutto,
l’enorme problema di efficienza e strategia che questo episodio solleva.

Bisogna sottolineare che la casa semidistrutta nel villaggio di frontiera
è stato l’unico vero danno causato dal presunto attacco russo.



Al di là della cronaca, l’incidente di Wyryki mette a nudo l’assurdità della strategia difensiva della NATO.

Analizziamo i numeri, perché sono quelli che contano:

  • Costo del missile (difesa): Un singolo AIM-120 ha un costo che oscilla tra 1 e i 2 milioni di dollari,
  • a seconda della versione e di quando siano stati acquistati, essendo un modello in produzione da molti anni.

  • Costo del drone (attacco): Un drone come il Geran (o Shahed), presunto obiettivo, ha un valore di circa 10-20 mila dollari.
  • Un Gerbera costa 10 mila dollari.
In pratica, si è utilizzata un’arma che costa cento volte il suo bersaglio, e per di più lo si è mancato, rischiando una tragedia.

Inviare caccia F-16 per intercettare droni a basso costo non è solo inefficiente,
è economicamente insostenibile e strategicamente stupido.
 
1) Qual è il nocciolo della notizia e perché è importante?

La notizia fondamentale è che un missile polacco, e non un drone russo,
ha danneggiato un’abitazione in Polonia durante un’operazione di difesa aerea.

L’importanza risiede nel fatto che questo incidente svela una grave falla nell’efficienza della contraerea di un paese NATO.

Evidenzia i rischi del cosiddetto “fuoco amico” in un contesto di alta tensione
e mette in discussione la narrazione ufficiale, mostrando come la realtà dei fatti
possa essere molto diversa da come viene inizialmente presentata,
creando un problema di fiducia e comunicazione tra governo e cittadini.
 
2) Quale problematica strategica ed economica viene messa in luce da questo incidente?

L’incidente espone l’insostenibilità economica e strategica
dell’attuale approccio difensivo della NATO contro minacce a basso costo.

Utilizzare un missile da oltre un milione di dollari
per abbattere un drone che ne costa poche migliaia
è un fallimento tattico ed economico.

Questo squilibrio dimostra che le capacità industriali e strategiche occidentali
sono mal calibrate per la guerra moderna, basata su droni e armi “povere”.

Senza un cambio di paradigma, la NATO rischia di esaurire le proprie risorse costosissime
per contrastare minacce economiche e facilmente sostituibili.
 

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