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Cavetti, auricolari, caricabatterie per cellulari.
Ma anche capi di abbigliamento ancora etichettati.

Inoltre sono stati trovati quattro minori da soli,
senza genitori né adulti come figure di riferimento
.

È il bilancio del blitz effettuato all’alba di giovedì 18 settembre nel campo rom di via di Salone.
Un intervento, questo, che ha visto impegnata la polizia locale dei gruppi Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e il VI Torri.

Nel corso dell’operazione, avvertito il tribunale per i minorenni​

e in collaborazione con la sala operativa sociale, quattro minori​

– il più piccolo ha sette anni –​

sono stati affidati a una persona diversa da quella della sfera genitoriale,​

perché trovati da soli nel campo.​

Nei confronti di chi esercita la potestà genitoriale si sta procedendo,​

secondo quanto appreso, per il reato di abbandono di persona o di incapace​

(articolo 591 del codice penale).​

Nelle immediate vicinanze, stamani, sono stati notati anche degli scuolabus praticamente vuoti,​

Due mezzi, senza ragazzini, sono rimasti all’interno. In uno di questi sono saliti i due minori.​


 

Diversa la merce recuperata dai caschi bianchi di dubbia provenienza,​

ancora nelle confezioni e provvista di cartellino.​

Il sospetto, al momento, è che possa essere stata rubata​

in un magazzino nella zona est della Capitale.​

Parliamo di vestiti, tute, ma anche di prodotti per la casa come cavatappi e mestoli.​

Tra il materiale recuperato anche collanine di bigiotteria.​

Oltre 500 i pezzi sequestrati e sui quali sono in corso gli opportuni approfondimenti.​


Tra le altre cose, grazie anche alla collaborazione del personale del Nad (Nucleo Ambiente e Decoro),
è stato individuato anche un furgone carico di rifiuti speciali e pericolosi.
Il mezzo è stato posto sotto sequestro.
Il possessore del veicolo e la proprietaria, entrambi di origini bosniache, sono stati denunciati per reati ambientali.
 
Vediamo cosa è successo in Italia

Una rapina finita nel sangue.
Ha picchiato due connazionali, uno dei quali è stramazzato a terra.

E nonostante fosse disteso sull’asfalto, privo di sensi,
è stato colpito con una bottiglia di vetro in testa.

L’aggressore, dopo aver rubato un borsello e una busta con all’interno 150 euro, è scappato.

A essere fermato un 37enne romeno, accusato di tentato omicidio e rapina.
 
Protagonisti due ragazzi – di 22 e 15 anni, originari del Cile –
che sono stati arrestati dai carabinieri e dalla polizia.

I fatti sono accaduti a Guidonia Montecelio.

Una donna, grazie al sistema anti-intrusione e al circuito di videosorveglianza installato in casa,
si è accorta della presenza dei ladri in casa. Così ha informato subito una pattuglia in transito.

Gli agenti e il personale dell’Arma giunti sul posto hanno sorpreso i due mentre cercavano di allontanarsi.
La coppia, oltre a essersi scagliati contro il papà della vittima del furto,
hanno provato a sfuggire alle forze dell’ordine. Ma ogni tentativo è stato vano.
E per loro sono scattate le manette con l’accusa di rapina aggravata in concorso.
 
La protagonista è una donna cilena di 30 anni.
È stata arrestata con l’accusa di furto aggravato.

I fatti sono avvenuti nei giorni scorsi, sulla banchina della fermata metro della Stazione Centrale, a Milano.
Stava cercando di far perdere le proprie tracce dopo che pochi istanti prima aveva borseggiato il portafogli a un passeggero sul treno.

Il furto in metro

Gli agenti la stavano pedinando già da alcuni minuti.
L’avevano notata passeggiare in modo sospetto, probabilmente in cerca della vittima ‘perfetta’.
Quando l’ha individuata, è salita sul treno, le ha preso il portafogli, ed è scesa immediatamente.
 

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