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Davvero stiamo preparandoci un presente così?

È questo il mondo che vogliamo, anche in Italia?

Femministe zitte, informazione connivente, governo silente
e questa è la faccenda meno spiegabile e per certi versi più preoccupante.

Perché non dice niente di reiterati episodi di riduzione in schiavitù di ragazzine giovani e giovanissime?

 
Un'altra notizia passata via liscia e sì che è spaventosa
è l'attentato alla sinagoga di Manchester con due morti.

L'informazione ne ha parlato quasi infastidita e il meno possibile,
un telegiornale ha detto che il movente non era chiaro, che occorreva capire.

Ma da capire cosa c'è?

Che le stragi islamiste a prescindere sono quotidiane e possono raggiungere ogni angolo d'Europa?

Che non si vuole far sapere che il mondo è fuori controllo?

Che c'è un islam fanatico, aggressivo, che considera normale la violenza a tutti i livelli?


 
La questione della solidarietà alla Palestina è diventata peggio che sfondo, peggio che pretesto:
di fatto c'è un Paese paralizzato in una morsa fra massimalisti, estremisti,
col sindacato che, perso da anni il ruolo di cinghia sociale col partito,
lo sfida al gioco delle provocazioni, dell'incendio della prateria.

Una situazione esplosiva, pericolosissima, unica in Europa e nel mondo:
non si blocca un Paese per solidarietà ma per rappresaglia verso un governo.

I salti nel buio dei sindacati in funzione eversiva
devono pagarli i malati di cancro che non possono andare in ospedale a subire la chemio?



Ma l'informazione offre una lettura peggio che complice, una lettura militante e irresponsabile,
arriva a mentire sulla matrice dei personaggi coinvolti, a minimizzare sulle violenze.

Non è questione di parteggiare per una o per l'altra parte,
ma di capire che un Paese ostaggio di sigle sindacali che si scavalcano in scioperi illegittimi ,
che creano disagi nell'ordine di miliardi, non può più dirsi democratico.

 
Messaggi di milanesi increduli, angosciati per non poter girare,
raggiungere interi quartieri nell'impotenza della polizia,
mandata, utilizzata a soli scopi di contenimento fisico, insomma a prenderle.


A Milano il corteo che ha bloccato la tangenziale est all'altezza di Lambrate/Rubattino in entrambi i sensi di marcia
è stato autorizzato e addirittura tutelato dalla Questura.


E l'informazione che fa?
Esalta una situazione fuori controllo, da tumulti sudamericani.


E copre la vicenda di una immigrata ragazzina pestata e drogata
per farle sposare un vecchio del suo Paese d'origine.


È questo il mondo che si vuole ?

E' questa l'Italia che qualcuno sta apparecchiando, nell'inerzia generale?
 
sorpassooooo...

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il pm ha rassegnato le dimissioni(quinto in 3 anni)
 
Non solo.

Francesca Paola Albanese, si presenta ovunque come International Lawyer.

La dicitura campeggia nel suo curriculum, nei profili accademici e su Instagram.

Ma un dettaglio non da poco incrina questa immagine: non è avvocato.
Lo ha ammesso lei stessa, dopo anni di ambiguità.
 
Di giorno in giorno, l’Italia appare in preda a un clima di crescente intimidazione.

Una tensione che, in larga parte, si rivolge direttamente o indirettamente contro il Governo in carica,
con effetti potenzialmente lesivi per l’ordine pubblico e la convivenza civile.


La memoria riporta al non lontano passato in cui si sono verificati la contestazione studentesca del 1968
e l’autunno caldo sindacale del 1969, entrambi seguiti dagli esecrabili anni di piombo
che si sono protratti dal 1970 fino agli Anni Ottanta inoltrati
e dal tentativo di rilancio tra le fine del Secondo Millennio e l’inizio del Terzo.


Come notato da ponderati osservatori vicini sia alla maggioranza governativa sia all’opposizione,
la situazione politica-economica-sociale di oggi è diversa da quella di allora.

Permane, tuttavia, il fatto che nel contesto della conflittualità non convenzionale
– la quale esula tanto dalla contesa democratica, civile e ordinata quanto dal classico campo di battaglia –
l’agitazione sovversiva è spesso propedeutica al terrorismo,
che può manifestarsi come un occasionale strumento nel corso della stessa agitazione sovversiva
o, in modo pervasivo, quale stadio successivo.


Per via di numerosi indicatori il clima di intimidazione di oggi
è palesemente assimilabile all’agitazione sovversiva
e rispecchia un modus operandi comprensivo di violenza verbale e materiale.
 

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