umberto Bossi La Procura di Milano ha chiuso le indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio per Umberto Bossi, i suoi due figli, Riccardo e Renzo per la vicenda della gestione dei fondi della Lega Nord. Le accuse per l'ex segretario del Carroccio, emerse durante l'inchiesta 'Tha family', sono di appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato. Gli altri indagati sono l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, l'ex vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, poi ancora Stefano Bonet, Stefano Aldovisi, Diego Sanavio, Paolo Scala e Antonio Turci. Mentre per la moglie di Bossi (Emanuela Marrone) e per Roberto Calderoli i pm chiedono l'archiviazione.
Una contabilità "inattendibile". Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i pubblici ministeri Paolo Filippini e Roberto Pellicano contestano a Bossi e agli altri indagati una truffa ai danni dello Stato da circa 40 milioni di euro per utilizzo improprio dei rimborsi elettorali dovuti alla Lega Nord nei tre anni che vanno dal 2008 al 2010. La contabilità della Lega Nord, passata al setaccio dalla guardia di finanza, "era del tutto inattendibile e in larga misura priva dei documenti giustificativi di spesa".
Anche il dentista tra le spese del Senatur. La Procura, in particolare, contesta a Bossi un'appropriazione indebita per oltre 208mila euro. Tra le spese non giustificate figurano 1.583 euro di lavori edili nella casa di Gemonio, altri 13.500 e 20mila euro in due assegni rubricati "casa Capo lavori", 81mila euro di lavori edili per la casa di Roma, 9mila per il ricovero di un figlio, 160 per un regalo di nozze, 26mila per capi d'abbigliamento, 2.200 di gioielli, 1.500 per le cure dentistiche.
C'era anche l'abbonamento a Sky. A Renzo Bossi sono contestati 145mila euro: nella lista ci sono anche 12 multe, due cartelle esattoriali, l'assicurazione dell'auto e l'acquisto (77mila euro) del titolo di laurea albanese presso l'università Kristal di Tirana. All'altro figlio Riccardo, invece, 157mila euro in 48 pagamenti che comprendono anche 23 multe, cinque riparazioni d'auto in carrozzeria, altrettanti leasing o noleggi di vetture, l'abbonamento a Sky, spese del veterinario, rate dell'università dell'Insubria, canoni d'affitto di casa, spese di mantenimento della moglie e debiti personali.
Gli otto milioni di Belsito. All'ex tesoriere Belsito la Procura contesta appropriazioni indebite per circa otto milioni di euro. I magistrati spiegano che "in qualità di tesoriere del partito" si sarebbe impossessato di 1 milione 200mila euro con un bonifico tratto dal conto corrente della Lega di cui nel febbraio 2012 ne ha restituiti 850mila euro. Quindi di 4 milioni 500 mila euro con un altro bonifico che la banca in Tanzania (a cui era destinato) non ha accreditato ritenendo insufficiente la documentazione allegata: la somma è stata restituita solo a indagine in corso. Infine si sarebbe appropriato di 2 milioni 401mila 583 euro pagando decine di multe e fatture di articoli sportivi, floreali, armi e munizioni con i soldi della Lega.
La seconda laurea a Tirana. Laurea a Tirana, sempre all'università Kristal, anche per Pierangelo Moscagiuro, il compagno e bodyguard di Rosi Mauro. Alla pasionaria del Carroccio è stato notificato l'avviso di chiusura indagine. Deve rispondere di appropriazione indebita per circa 100mila euro: 77mila dei quali sono serviti, appunto, per acquistare la laurea.
La moglie del Senatur. Potrebbe uscire di scena invece Roberto Calderoli, per il quale la Procura chiede l'archiviazione. Richiesta di archiviazione anche per la moglie del Senatur, Manuela Marrone (era accusata di appropriazione indebita per i finanziamenti ricevuti dal partito per la scuola Bosina), e per l'ex legale del Carroccio (ed ex componente del Csm) Matteo Brigandì.
"La Lega è parte lesa".
Non c'è al momento nessun commento ufficiale da parte dei vertici della Lega sulla chiusura delle indagini a carico di Bossi. Ma fonti qualificate in via Bellerio fanno notare che il movimento "è parte lesa, vittima" del quadro emerso dall'inchiesta della Procura. Inoltre, si fa notare, "dal 2011, da quando il segretario è Roberto Maroni, i bilanci della Lega sono certificati" dalla società di revisione esterna PricewaterhouseCooper.