Sp mib e titoli quando sarà il momento giusto (1 Viewer)

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ariete22

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ettore_61 ha scritto:
Ho scoperto che usa anche il viagra......
tu farai una brutta fine un giorno di questi ahahahahah, correggi il nome del grafico gnocco che lele ha difficoltà anocra ad usare il forum, s'imbroglia e non riesce a scrivere. Suuuuuuuuuuuuuu e daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
smacckkkkkkkkkkkkkkkk
fa favore a zia luciana così è un grafico in meno da fare , denghiuuuuuuuu
 

ettore_61

?????????????????????
ariete22 ha scritto:
tu farai una brutta fine un giorno di questi ahahahahah, correggi il nome del grafico gnocco che lele ha difficoltà anocra ad usare il forum, s'imbroglia e non riesce a scrivere. Suuuuuuuuuuuuuu e daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
smacckkkkkkkkkkkkkkkk
fa favore a zia luciana così è un grafico in meno da fare , denghiuuuuuuuu

ma che devo correggere...mica l'ho capito........ :lol: :lol: :lol:
 

ariete22

Forumer storico
il titolo del posttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttt

ettore_61 ha scritto:
ma che devo correggere...mica l'ho capito........ :lol: :lol: :lol:
il titolo del posttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttt
azz sei un diesel oggi ehehehehe
 

ettore_61

?????????????????????
Re: il titolo del posttttttttttttttttttttttttttttttttttttttt

ariete22 ha scritto:
il titolo del posttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttt
azz sei un diesel oggi ehehehehe

Scusa, ho scritto DJ ...si capisce che e' Wally .......mica DJ Francesco ....
 

ariete22

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petrolio

Petrolio: chiusura in rally. Nuovo record storico dopo il deludente report sulle scorte Usa
Di Alberto Susic




Seduta ad alta tensione per i prezzi del petrolio che sono arrivati a segnare nuovi record storici, superando anche se non di molto i precedenti registrati a marzo. Le quotazioni si sono mosse all'interno di un range di oltre quattro dollari, con una improvvisa impennata nel pomeriggio che ha portato a toccare il nuovo massimo a 112,21 dollari. Successivamente però si sono avute alcune prese di beneficio che hanno respinto i prezzi poco più di un dollaro più in basso, portando il future con scadenza maggio a terminare gli scambi a quota 110,96 dollari, con un progresso del 2,3%.
A scatenare la corsa all'acquisto quest'oggi è stato il deludente report sulle scorte strategiche americane, diffuso dal Dipartimento dell'energia statunitense. Tanto per le riserve di petrolio, quanto per quelle di benzina e distillati, si è avuta una flessione di oltre tre milioni di barili nell'ultima settimana, maggiore di quella attesa dal mercato.
 

ariete22

Forumer storico
ora mi spiegooooooooooooo il dopping a che serviva!!

Italia, Cannata: emissioni non colpite da turbolenze


Quotazioni

TESORO CORP
TSO
27.26
-6.58%





MILANO (Reuters) - Le emissioni italiane non sono state colpite dalle turbolenze internazionali, e anche se si è vista sul mercato un po' di volatlità, la situazione si è fatta ora più tranquilla.


Lo ha detto, in un'intervista a Reuters, Maria Cannata, direttore generale del dipartimento per la gestione del debito pubblico del ministero del Tesoro (NYSE:






TSO - notizie) . Proprio cogliendo l'opportunità favorevole di mercato, oltre che individuando un buon interesse da parte degli investitori, è stata decisa l'emissione del nuovo Btp a 15 anni, collocato oggi per 4 mld e con ordini pr oltre 6,7 miliardi.


"Le nostre emissioni non sono state colpite dalle turbolenze internazionali. Se anche abbiamo visto in qualche occasione della volatilità, poi la situazione è tornata più tranquilla" ha detto Cannata. "Per il nuovo Btp 15 anni abbiamo colto una finestra favorevole, il mercato a partire dalla settimana scorsa ha visto un miglioramento, gli spread si sono ristretti e abbiamo preso l'occasione al volo".


"D'altra parte abbiamo visto recentemente in più casi che quando si presenta l'occasione è meglio non aspettare, tanto più che la prossima settimana verranno pubblicati i bilanci di altre banche e potrebbe vedersi altra volatilità. E anche quanto alla scelta della scadenza dei 15 anni, abbiamo rilevato un interesse per questo tratto della curva che solo un paio di settimane fa non c'era", ha detto ancora Cannata.


La percezione del mercato più favorevole si respira anche sul mercato internazionale per il Tesoro Italiano, tanto che nell'ultimo mese si è riaperta la possibilità di emettere bond in dollari.


"Stiamo monitorando il mercato per valutare emissioni bond in dollari, nell'ultimo mese il mercato è diventato più favorevole", ha spiegato.


"Nei mesi scorsi le emissioni in dollari mostravano costi di funding non adeguate per noi, anche considerando lo swap in euro. Ora il mercato mostra una qualche opportunità, anche se è molto volatile. Monitoriamo il mercato e coglieremo le occasioni favorevoli".


Cannata ha poi confermato che "il fabbisogno sta andando bene" e che il conto disponibilità a fine marzo era oltre i 40 miliardi di euro e anche ad aprile dovrebbe attestarsi su livelli simili".
 

ariete22

Forumer storico
Fed e questa la becco solo ora

Fed: Valuta Nuove Misure Per Aiutare i Mercati



(AGI) - Washington, 9 apr. - La Fed sta valutando nuove misure che le consentano di aumentare il suo potere di prestito per garantire liquidita', come nel caso di quelle gia' adottato per soccorrere i mercati in crisi. Lo ha annunciato un funzionario della banca centrale Usa confermando le anticipazioni del Wall Street Journal. Tra le opzioni all'esame ci sarebbe quella di fare in modo che il Tesoro (NYSE: TSO - notizie) prenda in prestito piu' denaro di quello necessario per finanziare il fabbisogno e tenga quello in eccesso in deposito presso la Fed. Ma, secondo il Wall Street Journal, la banca centra Usa starebbe considerando anche la possibilita' di emettere debito sotto forma di titoli Fed invece che del Tesoro. -

titoli sul privato piuttosto che statale, perchè???
 

ariete22

Forumer storico
x adriano leggi con attenzione, collima tutto

La Fed è preoccupata!
Di Saverio Berlinzani




Viviamo ancora una fase di grande incertezza, caratterizzata da alta volatilità, liquidità ancora bassa rispetto alla norma (la velocità degli scostamenti di prezzi è ancora assai rapida) e soprattutto prezzi di dollaro e sterlina costantemente sui minimi storici nei confronti dell'Euro in un'alternanza di minimi che pare una capitolazione duratura di queste due

valute.
Non paiono infatti esserci altri temi dominanti se non che lo Yen, forte o comunque stabile nei confronti della maggior parte delle divise concorrenti, è ritornato debole, assai debole nei confronti dell'Euro, che rimane la sola valuta considerata dagli investitori come sicura.
Sappiamo bene che la valutazione dell'Euro è fuori da ogni logica, ma nessuno comunque si azzarda ad acquistare dollari al 2.25%, o ancor meno sterline, che pur rendono ancora il 5.50% (fino a domani quando la Boe abbasserà di 25 punti base i tassi di riferimento).
Lo Yen resta una valuta da finanziamento nel medio e lungo termine anche se ha recuperato pesantemente negli ultimi mesi fino ad essere quasi in linea con i fondamentali nei confronti di Usd e Gbp.
Ieri sera è stata pubblicata la minuta della Fed, diversa dalle precedenti, a causa delle preoccupazioni relative allo stato di salute dell'economia (già nei prezzi a nostro parere) e al pericolo che la recessione possa durare ancora, in quanto non ci sono segnali di stabilizzazione del mercato. Quindi tutto gioca contro il biglietto verde che però dai livelli attuali fa fatica a scendere, anche se ovviamente, almeno per ora, non sale neppure, restando stabile in una sorta di limbo. Questo appare come un primo segnale di stanchezza dell'Euro, il quale ancora gode però gode della fiducia degli investitori, rassicurati da Trichet sulla forza della economia Europea e addirittura sulla eventualità di un rialzo del costo del denaro, e anche se i dati evidenziano rallentamento, a nessuno sembra importare nulla della crescita. Noi restiamo della nostra idea, l'Euro forte, anzi troppo forte contro tutto, è un danno e non serve a limitare più di tanto l'impatto del rialzo delle materie prime, non solo il petrolio, tanto più che se l'Euro sale il petrolio e le materie prime, correlate inversamente al dollaro, continueranno a salire in una spirale senza fine. Con in più l'aggiunta del panico e della paura che il dollaro crolli, e quindi con gli investimenti nei mercati tradizionali a subire ancora il pericolo costante di caduta libera. Un situazione da cui se ne uscirebbe a nostro avviso solo con un aiuto da parte della Bce, ovvero con il sostegno al dollaro e dichiarazioni a favore di un allentamento della morsa dei tassi.


La dimostrazione principale che l'Euro è veramente al limite è data dal cambio EurYen rispetto agli altri cross dello Yen. Tale cross ha sempre tenuto i supporti cruciali dati dall'area 149.20-150.50 ed ora dopo aver violato la media a 21 settimane sembrerebbe pronto al test delle resistenze di lungo periodo poste tra 166.50 e 168.50, dato anche il fatto che gli indicatori stocastici hanno girato al rialzo e sembrano ben impostati e a favore della moneta unica.
Rimane quindi da acquistare sui ribassi, anche se conosciamo gli effetti della sopravvalutazione della moneta unica, che però è e rimane soprattutto a causa del cambio EurUsd.
 

ariete22

Forumer storico
questo è proprio bello e ve lo posto prima di andar via

Non si combatte la Fed. Alla fine la Fed vince sempre. Alla fine
Di Alessandro Fugnoli

Il primato della longevità tra gli umani spetta agli abitanti dell'isola di Okinawa, in Giappone. I gerontologi dicono che per un terzo è merito della genetica, per un terzo delle abitudini poco sedentarie e per un terzo della dieta. Pesce, moltissima verdura e l'abitudine di alzarsi da tavola con ancora un po' di


fame.
Abituarsi a lasciare qualcosa nel piatto sarà di grande aiuto alla longevità di chi sta sui mercati in una fase storica di riduzione della leva accompagnata da grande volatilità.
Stephen Jen disse in gennaio che il 2008 sarebbe stato un anno caratterizzato dalla paura nella prima metà e dall'avidità nella seconda. Non c'è dubbio sul fatto che il primo trimestre sia stato quasi tutto all'insegna della paura. Il secondo, che sta per iniziare, sarà probabilmente di transizione dalla paura all'avidità.
L'impressionante serie di misure decise dalla Fed nell'ultimo periodo e l'avere ormai tutti capito che questa Fed è pronta a spingersi al di là dei confini conosciuti ha indotto qualche avanguardia a dichiarare già iniziato un rally importante per gli asset di rischio. Il colpo di reni di questi giorni, secondo questa tesi, dovrebbe permetterci di attraversare il deserto delle sei settimane che ci separano dell'inizio dei rimborsi fiscali straordinari che infileranno qualche centinaio di dollari nelle tasche degli americani tra fine maggio e metà luglio. Questi dollari si tradurranno almeno per metà in consumi e faranno salire immediatamente il Pil fino alla fine dell'anno.
Anche se questa tesi fosse completamente vera sarebbe imprudente, a nostro avviso, farsi prendere la mano e riempirsi di rischio fin da subito. La nostra tesi è che c'è tempo per fare le cose con calma e ordinatamente e che bisogna soprattutto usare molta moderazione.
Questo non è il 2003, non è l'inizio di un bull market di cinque anni solido, tranquillo e lineare. Il mondo non ha un enorme output gap di risorse inutilizzate come allora. Non ha un'inflazione prossima allo zero. Non ha (tranne qualche area dei crediti) valutazioni così assurdamente basse. Non ha (per niente) un sistema finanziario tranquillo. Non ha (ancora) un leverage prossimo a zero e pronto quindi a ricaricarsi come una molla che spinge al rialzo le quotazioni. Non ha (per niente) un settore immobiliare pronto a fare da avanguardia di una ripresa generale del ciclo economico come tradizionalmente avviene.
Questo, al più, è un bear market rally. A essere precisi il vero bear market rally partirà probabilmente a giugno. Quello in corso è certamente un tradable rally, ma è poco di più di un rally di sollievo per il fatto di non essere tutti quanti sprofondati nell'abisso dietro a Bear Stearns (NYSE: BSC - notizie) . E' un rally benedetto, che ha combustibile per arrivare a una fine trimestre meno impresentabile, ma che dovrà vedersela nei prossimi due mesi con dati macro non necessariamente orribili ma di sicuro non belli, con utili eterogenei (qualcuno che andrà bene grazie al dollaro debole e alle esportazioni ci sarà di sicuro) ma nel complesso deludenti e in discesa e con venti strutturali ancora fortemente contrari come il bear market delle case, l'aumento dei pignoramenti, la riduzione del leverage.
Da qui a metà maggio ci sarà il tempo di portarsi da sottopesati a neutrali un poco alla volta, evitando accuratamente di rincorrere i rialzi e utilizzando solo i momenti di ribasso. In maggio e giugno si verificherà la situazione e, nel caso, ci si potrà portare a leggermente sovrappesati. Meglio, in tutta questa fase, essere sempre leggermente in ritardo (ma più sicuri) piuttosto che buttarsi allo sbaraglio.
Non bisogna perdere mai di vista l'elemento strutturale. Per feroce e rabbiosa (e creativa e brillante) possa essere la risposta della Fed, si tratta sempre di una risposta, di qualcosa cioè che serve a mitigare la crisi, ad evitare contagi generalizzati e circoli viziosi e ad abbreviarne la durata. Bernanke non è Superman, non può trasformare un'asset deflation con recessione in un'asset inflation con ripresa ciclica duratura dalla sera alla mattina.
Il sistema deve ancora spurgarsi. Il pendolo della leva è ancora a metà strada. Nessuno ha più leve di 50 a uno, ma in giro sono molti di più quelli che vorrebbero accorciare la leva che hanno rispetto a quelli che sono disposti ad allungarla. Come dice Paul McCulley nella sua nota mensile (“Not Good Times”, sul sito di Pimco) quando un asset passa da un hedge fund con leva a 50 a una banca (anch'essa a leva, sia pure minore) il suo prezzo deve scendere. E quando questo stesso asset passa dalla banca al fondo dedicato senza leva e da questo all'investitore individuale che mette a rischio solo eccezionalmente una piccola parte del suo portafoglio, il prezzo deve continuare a scendere.
Con le sue misure così aggressive la Fed dà al pendolo una spinta contraria a quella naturale con l'intenzione di rallentarla, non di fermarla o invertirla (se non temporaneamante). La Fed con il coltello tra i denti può ridurre i 15 anni di asset deflation giapponese a tre (di cui uno già scontato e uno, il 2008, con qualche bear market rally d'intrattenimento) e sarebbe comunque un buon risultato.
Gli ottimisti dicono che comincia a essere ora di smettere di combattere la Fed. Mettersi contro la Fed è, alla lunga, una pessima idea e chi è short o anche solo sottopesato deve sempre tenerlo presente. Alla lunga, però. Nel periodo dall'11 settembre 2001 fino al marzo 2003 i mercati combatterono con successo non solo una Fed aggressivamente reflazionista e sempre più preoccupata, ma anche una politica fiscale superespansiva (con tagli di tasse ampi e permanenti, non con un assegno una tantum come quest'anno). Alla fine, come sempre, vinse la Fed, ma solo alla fine.
C'è poi da chiederesi che cosa voglia davvero la Fed. Il suo obiettivo massimo non è una brillante e duratura ripresa economica (come era invece nel 2001 e 2002). Oggi si punta a anni di crescita bassa (per non fare riesplodere il disavanzo delle partite correnti) e a un rallentamento della discesa dei prezzi delle case. Quanto alle borse, la Fed non vuole che cadano, ma non ha l'obiettivo di gonfiarle più di tanto. Quanto al dollaro, la Fed tace non solo perché non è direttamente di sua competenza ma anche perché le va benissimo che continui a deprezzarsi, meglio se in modo ordinato e graduale.
Non c'è solo la Fed, dicono gli ottimisti, ci sono anche il Tesoro (NYSE: TSO - notizie) e il Congresso. E c'è perfino l'Europa, con la quale secondo il Financial Times si studiano interventi coordinati di sostegno ai mutui cartolarizzati. E' vero. E' innegabile che ci sia un grande fermento intellettuale e che ci sia la disponibilità, in linea di principio, a pecorrere strade nuove e audaci. A differenza dei due predecessori inesistenti Paulson ha grande statura e determinazione. Le idee non mancano e, alla fine, si concretizzeranno. Non vanno però dimenticate le resistenze. Ci sono gli scrupoli dei repubblicani che non vogliono creare l'ennesima agenzia che si occupi di case e non vogliono usare troppi soldi pubblici per sostenerne il prezzo e rilevare i mutui dal mercato (se lo fa la Fed è diverso, è un intervento ad hoc che non implica la creazione di nuovi carrozzoni). Ci sono però anche gli scrupoli democratici, come si vede dalla commissione d'inchiesta del Senato sulla questione Bear Stearns, che certamente non incoraggia la Fed nella sua azione di sostegno ai mercati.
Come si vede la situazione è complessa e fluida. Da un giorno all'altro può verificarsi un nuovo spiacevole evento di credito (anche se l'azione della Fed ha tolto l'elemento d'isteria e di panico, non per questo cesseranno i default di questo o quel soggetto, augurabilmente minore). Ma da un giorno all'altro può essere introdotta una nuova misura da parte della Fed o di altri policy maker. Avere leva lunga, in queste circostanze, significa ritrovarsi prima o poi a dovere chiudere male le posizioni. Avere poca leva (o non averne) significa potere pazientare senza farsi male inutilmente.
Il discorso vale a maggior ragione per le materie prime. La loro finanziarizzazione sta portando a un aumento progressivo della volatilità. Peggio ancora, aumenta la correlazione delle materie prime tra di loro e con gli asset di rischio in generale. Fino a qualche anno fa era rarissimo vedere tutte le materie prime, agricole e industriali, muoversi sempre e comunque nella stessa direzione. Se ci si pensa, un raccolto andato male per una siccità non ha nessuna correlazione con uno sciopero nelle miniere cilene di rame. Oggi invece hedge fund, fondi pensione e investitori individuali comprano e vendono panieri preconfezionati conoscendo appena quello che contengono.
In questo nuovo contesto finanziarizzato e vista la persistenza della crescita in Asia difficilmente vedremo un vero e profondo bear market di qui a metà anno, anche se riesce difficile pensare a rialzi ulteriori. Potremo vedere invece una ripresa d'interesse speculativo nel secondo semestre, da cavalcare, nel caso, con grande prudenza.
 
Stato
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