SPECIALE E' CHI ASCOLTA LE TUE PAURE E LE TRASFORMA IN CORAGGIO

Leggete bene quali sono le categorie interessate soggette ai controlli ........

Come ricorda Italia Oggi, Poste italiane invierà ai contribuenti, sottoposti a controllo dall’Agenzia delle entrate, gli atti di accertamento per omesso/tardivo pagamento.
Il Fisco di fatto procederà con accertamenti con una raccomandata A/R, degli automobilisti, con le macchina di grossa cilindrata, tra 23 al 27 maggio 2016.
Gli uffici, in questi giorni e fino al 23 maggio, sono chiamati a verificare puntualmente la presenza di eventuali versamenti spontanei non abbinati dalla procedura automatizzata di liquidazione e "procedono" si legge nel documento, "qualora necessario, all’abbinamento dei pagamenti e all’annullamento o alla rettifica dell’atto, utilizzando le apposite funzionalità".

L’Agenzia dell’entrate spiega sul sito che dal 2011,

"i possessori di autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a una determinata soglia, devono versare un’addizionale erariale sulle tasse automobilistiche. I parametri del tributo, originariamente introdotto dall’articolo 23, comma 21, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98-pdf sono stati modificati dall’articolo 16, comma 1, del decreto legge n. 201/2011-pdf. L’addizionale è pari: - a 10 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 225 kW per il 2011; - a 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 185 kW a partire dal 2012", spiega sempre Italia Oggi.

Le categorie su cui verteranno i controlli sono queste:

Intestatario persona fisica deceduta,
partita Iva cessata per fine attività,
partita Iva cessata per incorporazione/ fusione,
partita Iva cessata per trasformazione,
soggetto minore,
soggetto in fallimento,
posizioni interessate da annullamento per l’annualità 2012,
i veicoli di proprietà di una pubblica amministrazione,
soggetto iscritto all’Aire
e infine tutti coloro interessatu da eventi eccezionali come ad esempio le calamità naturali.
 
Vi invito a leggere attentamente l'ultimo pragrafo.......

Come racconta Repubblica, negli studi di Roma le scorte di trucco e make up (dal fondotinta agli ombretti, dal mascara alla cipria) rischiano di finire tra pochi giorni.

"Gli ordini sono fermi da tre mesi", denuncia Piero Pellegrino, segretario nazionale del sindacato autonomo Snater, "Se non si trova subito una soluzione il risultato sarà che ospiti di fama mondiale, giornalisti e politici di turno andranno in onda senza un velo di cerone, proprio come mamma li ha fatti. Chi invece ci rimetterà davvero la faccia saranno i professionisti del trucco Rai".

Tutta colpa dei tagli imposti da Mamma Rai.
La struttura che gestisce i truccatori, infatti, sostiene che la dirigenza ha cercato di risparmiare, non acquistanto i prodotti richiesti, ma affidandosi a "materiali di qualità inferiore che si sono dimostrati inadatti alle esigenze televisive".
Dal canto suo Viale Mazzini punta il dito contro le nuove norme sulla trasparenza che hanno rallentato le procedure per le fornuture e assicura che si cercherà una soluzione d'emergenza che permetta almeno di arrivare all'estate, quando cambieranno i palinsesti.

"Siamo arrivati al punto che pur di continuare a svolgere in maniera dignitosa il loro lavoro le colleghe e i colleghi truccatori comprano i cosmetici di tasca propria", continua Pellegrino,
"Ma non devono farlo, anche perché usando trucchi non forniti ufficialmente dall’azienda si espongono a rischi".
 
Sono top manager con stipendi al top. Ovvero, quelli che la crisi non la conoscono. Che i sacrifici per arrivare a fine mese non sanno cosa siano. Quelli che, insomma, se la passano da padreterni.
Sono i top manager italiani. Il 2015, per loro, è stato un anno da incorniciare.

Come riporta Repubblica gli stipendi dei grandi manager di aziende del nostro Paese sono lievitati grazie a bonus, buonuscite e diversi premi.

A guidare la fila dei Paperoni di Piazza Affarri c’è Sergio Marchionne con i suoi oltre 50 milioni di euro annui.
Alle sue spalle ha fatto il vuoto perché, al secondo posto, troviamo il numero uno di Luxottica Adil Mehboob Khan ma con “soli”, si fa per dire, 13,5 milioni di euro.
Un distacco abissale che non sposta però l’attenzione sulla crescita milionaria diffusa tra questi fortunati capi d’azienda.
Sono infatti oltre 10 coloro che riescono a portarsi a casa più di 5 milioni all’anno e addirittura in 4 sopra i 10 milioni.
Cifre da capogiro che vanno in netta controtendenza rispetto al valore del Pil, che viaggia sempre col freno a mano tirato.

Tra questi top manager ci sono i leader di Italcementi, Giovanni Battista Ferrario e Carlo Pesenti, della Salini, Pietro Salini, e di Amplifon e Unicredit, Franco Moscetti e Roberto Nicastro.
Fuori dai primi 10 della classifica top manager più pagati, i capi di Mediaset Fedele Confalonieri e Giulio Andreani. Ma non preoccupatevi: se la passano alla grande anche loro.
 
Sta cambiando il vento ?.......entreremo nello stalinismo ?

A Ferrara è partita una petizione sostenuta dall’Anpi per far rimuovere dalla biblioteca comunale i libri scritti da Giampaolo Pansa, perché vanno a minare la credibilità della lotta partigiana.
La petizione è partita da una giovane militante comunista ferrarese.
«In occasione del 25 aprile, la Biblioteca Comunale “G. Bassani” ha allestito presso l’atrio centrale un banchetto con libri riguardanti la storia della Resistenza Italiana. Tra questi – si legge nella petizione – spiccano tre titoli di Giampaolo Pansa: “La Grande Bugia”,La Guerra Sporca dei Partigiani e dei Fascisti” e “Il Sangue dei Vinti”. Si tratta di testi revisioni e negazionisti».

Come spiega la stessa promotrice sulla sua bacheca Facebook, «sulla guerra partigiana, dopo vent’anni di dittatura non sono ammessi due punti di vista. Quest’idea che il fascismo sia un’opinione e che sia tollerabile deve essere sradicata dalla nostra cultura».
 
........ci siamo già, ci siamo già. Libertèe, fraternitèe, egalitèe ( non ricordo se l'accento è quello giusto :ciapet:)
 
avanti popolo ......

Seconda notte all’addiaccio e secondo giorno di protesta a Sassari per un gruppo di etiopi, sbarcati a Cagliari nelle scorse settimane dopo essere stati soccorsi con altri migranti al largo delle coste libiche, che vogliono lasciare subito la Sardegna per raggiungere parenti e amici in altre regioni italiane o europee.
Martedì in 25 hanno lasciato il centro di accoglienza “Il Vivaio” di Sorso e d
opo sei ore di cammino hanno raggiunto Sassari, dove un gruppetto sta ancora bivaccando sul sagrato della chiesa del Buon Pastore, proprio davanti alla Questura.
Cinque donne incinte sono riuscite ad ottenere i documenti e già ieri sono partite alla volta della Penisola. Gli altri, invece, dovranno aspettare le procedure per ottenere lo status di rifugiato: solo allora potranno lasciare la Sardegna.
 
Fininvest, proprietaria del 99,9 % delle azioni (perché lo 0,1 restante è distribuito tra i tifosi del Diavolo) si è vista recapitare un’offerta praticamente irrinunciabile dall’advisor italoamericano Sal Galatioto, con la sua GSP (Galatioto Sports Partners).
In rappresentanza di una cordata di imprenditori cinesi impegnati nell’e-commerce e nel settore dell’energia rinnovabile.

Sono stati giorni molto intensi, con la fase di due diligence (l’analisi dei conti delle due parti in causa) conclusa la scorsa settimana.
Lo scenario, è stato chiaro sin da subito. Cinesi intenzionati a comprare tutto il pacchetto azionario del Milan, Fininvest intenzionata a vendere. Silvio Berlusconi combattuto. Molto combattuto”.
 
ROMA – Il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto ha rimosso Valerio Fiorespino dal suo incarico di direttore delle Risorse Umane della Rai.
La decisione, ultima di una discutibile serie di scelte, è stata presa alla vigilia di una audizione davanti alla commissione di Vigilianza Rai che già si preannunciava tempestosa.
Secondo Affaritaliani.it, Campo Dall’Orto non avrebbe mai avuto un buon rapporto con Fiorespino e le polemiche sulla nomina di Francesco Merlo ha fatto precipitare gli eventi.
Fiorespino aveva garantito che si sarebbe potuto fare un contratto a Merlo, anche se pensionato.

La mangiatoia di Mamma Rai è sempre colma.
Di fronte alla denuncia all’Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Corte dei Conti del sindacato Usigrai, per chiedere conto dell’assunzione di 20 consulenti esterni (arruolati, sembra, in pieno spregio delle regole vigenti) la Rai replica con fermezza che le assunzioni non sono 20 ma soltanto 17 e che costano alla Rai un’inezia.

Ovvero soltanto 4 milioni di euro.

Chiaro? Un’azienda che ha oltre 12.000 dipendenti ha ritenuto indispensabile sborsare altri 4 milioni di euro per le consulenze. La stessa azienda che vanta un bilancio in rosso per 30 milioni di euro per il 2015.

Il sindacato dei giornalisti e Gasparri puntano il dito contro il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ricordando che il numero dei manager presi dall’esterno non deve superare il 5 per cento dei dirigenti interni che sono 252.
Dunque al massimo avrebbero dovuto essere 13. Non solo.

L’Usigrai ricorda che in base alla legge anticorruzione occorreva prima verificare che all’interno dell’azienda non fossero già presenti profili professionali in grado di svolgere il ruolo assegnato ai manager esterni. Gasparri promette di «inchiodare Dall’Orto alle sue responsabilità» giovedì prossimo quando il direttore generale verrà ascoltato dalla Commissione di Vigilanza Rai.
 

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