News, Dati, Eventi finanziari Speciale Fusione Telecom-Tim (2 lettori)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Il consiglio d'amministrazione di Telecom "ha approvato il matrimonio con Tim". Lo ha detto Paolo Baratta, consigliere indipendente del cda di Telecom, ai giornalisti che glielo hanno chiesto all'uscita al termine della riunione. "Tra un po' saprete anche i numeri del matrimonio" ha aggiunto. "Il cda è andato benissimo. E' stata una decisione presa all'unanimità", ha aggiunto Luigi Fausti, consigliere di Telecom italia. "E' andato tutto bene", ha confermato Massimo Moratti. L'operazione complessivamente vale 14 miliardi. Ora tocca al cda di Tim.

Jp Morgan è il capofila del financing dell'Opa di Telecom su Tim. Lo si apprende da fonti finanziarie. All'operazione che dovrebbe vedere finanziamenti fino a un massimo di 12 miliardi partecipano Unicredit, Banca Intesa, Mediobanca, Capitalia. La casa di investimento americana è inoltre advisor di Telecom insieme a Lazard, Mediobanca e Mcc (Capitalia).
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Chi guadagna nella fusione

Chi guadagna nella fusione
Tim-Telecom
di ALESSANDRO PENATI

DOPO mesi di voci, la fusione tra Telecom e Tim è arrivata. Era inevitabile. Sono passati tre anni e mezzo, ma l'investimento di Pirelli in Telecom, attraverso Olimpia, è ancora lontano dal produrre un profitto decente: quindi è necessario aumentare il valore di Telecom, grazie alla solita leva finanziaria. Così, Telecom si indebiterà per comprare una parte del 43,9% di Tim sul mercato. Quel che resterà della quota di minoranza verrà acquistato offrendo in cambio titoli Telecom, con una fusione delle due società. Con il 100% del ricco cash flow di Tim, Telecom potrà pagare più dividendi ai vertici della piramide (Olimpia, Pirelli, Camfin, Gpi), sempre alle prese con i debiti accumulati.

L'operazione non ha logica industriale. Il grado di sinergia tra telefonia fissa e mobile ha poco o nulla a vedere con la struttura societaria del gruppo; o con la presenza di azionisti di minoranza. La fusione ha una valenza meramente finanziaria, ed è concettualmente identica a un leverage buyout.

Controllata da Telecom, Tim non poteva indebitarsi perché doveva pagare dividendi alla controllante. Senza debito, Tim non poteva usufruire dello scudo fiscale degli interessi passivi: una distruzione di valore pagata dagli azionisti di minoranza - visto che Telecom consolida i conti di Tim - che ora dovrebbero essere ricompensati da Telecom almeno per l'incremento di valore che la società avrebbe potuto facilmente ottenere, di qui in avanti, se si fosse potuta indebitare.

Con un margine operativo lordo di 6,5 miliardi atteso per il 2005, Tim potrebbe assumere fino a 16 miliardi di debiti (2,5 volte il margine, limite fisiologico per il settore). Ipotizzando un'aliquota fiscale effettiva del 34% e un tasso di interesse a lungo termine del 5%, il valore attuale scontato del beneficio fiscale sottratto agli azionisti Tim dalla fusione è di 5,5 miliardi: il 13% della capitalizzazione.


È il premio che Telecom dovrebbe riconoscere nell'offerta per cassa e nel concambio: 5,9 euro per azione Tim, rispetto alla chiusura di 5,18.
Ma il prezzo di mercato di Tim potrebbe non riflettere il suo vero valore relativo. Difficile sostenere che il prezzo in Borsa di Tim incorpori già un premio per l'Opa. È possibile il contrario: da tempo si parla della fusione, e molti investitori, nel dubbio, potrebbero essersi spostati dalla parte dell'azionista di controllo (regola infallibile in Italia), rivalutando il titolo Telecom rispetto a Tim.

Sul mercato, le attività Tim valgono 44 miliardi e producono un free cash flow prospettico di circa 4,1 miliardi. Il rapporto tra le due cifre (9,6%) è una stima approssimativa di quanto il costo del capitale di Tim supera il tasso di crescita atteso del cash flow, implicito nei prezzi di mercato. Rifacendo gli stessi calcoli per Telecom Italia, esclusa Tim, si ottiene un valore di circa 13%. La differenza tra i due rapporti, quasi 4%, misura la maggiore crescita attesa di Tim rispetto a Telecom (tenuto conto di un costo ponderato del capitale per Telecom di poco inferiore, a causa del debito) che il mercato implicitamente sconta: una valutazione relativa che non premia né penalizza troppo Tim.

D'altronde, negli ultimi tempi entrambi i titoli telefonici si sono mossi grosso modo in linea con il settore in Europa. Un premio del 13% (ovvero 5,9 euro) è dunque quanto gli azionisti Tim dovrebbero aspettarsi.
Olimpia ha interesse a pagare gli azionisti Tim in contanti, per aumentare il più possibile l'effetto leva e non diluire la sua quota in Telecom. Ma non può esagerare, perché con un debito pari a 2 volte il margine lordo del 2004, Telecom è la società telefonica più indebitata d'Europa dopo France Telecom ed Eircom.

Immaginando che voglia arrivare a 2,5 volte il margine atteso per il 2005 post-fusione (circa 15,5 miliardi), Telecom potrebbe finanziare un'Opa da 10 miliardi con nuovi prestiti: a 5,9 euro per azione, quasi il 20% di Tim. Con gli stessi parametri, il concambio per il restante 24% di Tim dovrebbe avvenire a 1,97 azioni Telecom per ogni Tim, e produrre una diluizione di Olimpia dal 17% al 12%. Una leva finanziaria più elevata sarebbe dannosa e dovrebbe trovare l'opposizione degli azionisti di minoranza Telecom (compresi quelli di risparmio).

Comunque strutturata, l'operazione andrà in porto: Telecom controlla l'assemblea straordinaria, e l'approvazione della fusione sarà una formalità. Sarebbe auspicabile che in quell'occasione l'azionista di maggioranza si astenesse, lasciando la decisione alle minoranze. O che Telecom optasse per un'offerta pubblica di scambio, alla quale si possa non aderire: con la fusione di fatto già approvata, l'offerta diventa obbligatoria; salvo vendere prima, al prezzo dell'Opa, deciso da Telecom. Ma questa è fantascienza. Le minoranze Tim possono solo sperare nella reputazione di Tronchetti Provera sul mercato, e nel suo interesse a non rovinare il momento fortunato della telefonia in Borsa. Che la festa continui.

Da Repubblica.it
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Bond Telecom: quotazioni ferme, attesi dettagli

I bond del gruppo Telecom Italia hanno aperto stamane con quotazioni sugli stessi livelli di ieri, tra scambi ridotti, in un clima di attesa di dettagli sull'operazione che si sta discutendo.

Il cda di Telecom Italia ha appena approvato l'operazione di fusione con la controllante Tim.

All'incontro dovrebbero fare seguito anche i cda Tim e quelli degli altri gruppi della catena di controllo, dalla cassaforte Olimpia, a quello di Pirelli e di Camfin, tutte e tre probabilmente chiamate a un aumento di capitale.

Tutti gli strumenti azionari della galassia sono sospesi dalle contrattazioni da ieri. Ieri una fonte ha detto a Reuters che l'esborso per l'operazione potrebbe raggiungere un massimo di 12-13 miliardi di euro. Stamane Il Sole 24 Ore scrive che l'opa in contanti sarà da 14 miliardi.

Gli operatori sono molto interessati al livello di indebitamento della struttura Telecom poichè temono che le agenzie di rating possano rispondere con un downgrade se fosse eccessivo.

"Si è passati da una spesa per questa operazione attesa sui 10-12 miliardi, ora si parla di 14 miliardi... bisogna capire bene come peserà sull'indebitamento" dice un operatore del mercato corporate.

Intanto il mercato è in un clima attendista. Gli scambi sono veramente esigui - dicono gli operatori - anche per l'assenza di molti attori per via del lungo ponte festivo in Italia. "E' tutto il mercato che è fiacco, gli unici scambi che si fanno, pochi anche quelli, sono sul gruppo Telecom, ma con molta cautela" dice un altro.

Le quotazioni dei bond del gruppo Telecom a metà mattinata sono sugli stessi livelli di ieri. Negli ultimi giorni i prezzi dei bond a lunga erano scesi e gli spread di rendimento si sono allargati sulla scia delle prime indiscrezioni sull'operazione arrivate martedì scorso.

Il bond Telecom 2019 vede quotazioni stamane con uno spread di rendimento contro il bund tedesco di riferimento a 127-129 punti base, lo stesso livello di ieri. Lunedì scorso, prima delle prime indiscrezioni sulla fusione, quotava a 119-121 pb.

Stesso percorso per il bond Telecom 2033 che stamane quota stabile uno spread di 108-109 sul titolo governativo di riferimento. Lunedì quotava 99-101 pb. Ancor meno mosso il tratto a breve della curva Telecom. Il bond Telecom 5-7/8 2008 quota stabile a 54-57 pb sul governativo di rifermento, da 53 pb lunedì scorso.

Stessa direzione dei titoli a lunga anche per il credit default swap (CDS) a 5 anni della società (che indica il costo pagato dal mercato per assicurarsi contro il rischio di default della società) che quota stamane a 53-55 pb fermo da ieri e da 45-47 visto lunedì scorso.

Stabili anche i bond con cedola che aumenta se diminuisce il rating. Questi titoli negli ultimi giorni avevano visto un andamento inverso rispetto ai bond a lunga di Telecom. Erano stati infatti comprati poichè si allontanava la possibilità di una revisione al rialzo del rating della società attesa in precedenza, in base alla quale la cedola di questi bond sarebbe stata diminuita. Al contrario, il rischio di un downgrade in conseguenza della nuova operazione non è ancora nei prezzi di questi bond, dicono i dealer. L'Olivetti 2009 per esempio quota stamane 63-65 pb sul bund tedesco di riferimento fermo da ieri. Era a 78-80 pb di lenedì scorso.

"Questi bond nelle settimane precedenti questo ultime novità erano scesi parecchio perchè scontavano un miglioramento del rating della società" dice un dealer.

"Ora stanno ritracciando poichè questa possibilità si è allontanata, anche se non prezzano ancora un livello che sconterebbe un declassamento" dice uno di loro.

Reuters.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Telecom Italia, clima migliorato da scorso anno - Bragiotti

Secondo Gerardo Bragiotti, numero uno di Lazard Italia adviser di Telecom Italia che oggi ha riunito il cda per approvare la fusione con Tim, il clima è migliorato rispetto allo scorso anno, quando il gruppo aveva avviato un'altra operazione di accorciamento della catena di controllo.

"Sono soddisfatto del cda di stamani", ha detto Bragiotti ai giornalisti all'uscita dalla riunione. "Il clima rispetto allo scorso anno è sicuramente migliorato. E' stata quasi una passeggiata".

Il cda Telecom ha approvato la fusione con Tim, ora è in corso il cda di Tim. Lo scorso anno la fusione Olivetti-Telecom Italia aveva suscitato polemiche tra gli investitori durante i giorni immediatamente successivi all'annuncio.

Reuters.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Prime indiscrezioni sui dettagli dell'offerta su Tim

Secondo le primissime indiscrezioni, rilanciate in questi minuti dai principali mezzi d’informazione italiani, Telecom Italia, nell’ambito del riassetto del gruppo Pirelli-Telecom, dovrebbe in giornata annunciare un’Opa sulle azioni Tim ordinarie e di risparmio al prezzo unitario di 5,6 euro, pari ad un premio dell’8% sull’ultima quotazione del titolo ordinario.

La successiva fusione fra le due società dovrebbe invece prevedere un concambio di 1,73 azioni Telecom ordinarie per ogni Tim ordinaria e di 2,36 azioni di risparmio Telecom per ogni titolo di risparmio Tim.

I valori espressi dal mercato venerdì scorso erano pari a 1,75 nel caso dei titoli ordinari e a 2,46 nel caso dei titoli di risparmio.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Telecom Italia: offerta su Tim a 5.6 euro per 12-13 mld

Il cda Telecom Italia ha deciso che la parte cash dell'offerta su Tim sarà 5.6 euro per azione su un terzo del flottante per un esborso complessivo di 12-13 miliardi.

"La parte contanti dell'offerta sarà su due terzi del flottante a 5.6 euro per azione e comporterà un esborso di 12-13 miliardi di euro", dice un componente del cda che vuole restare anonimo, dopo il termine della riunione.

E' in corso il cda di Tim, iniziato dopo che quello di Telecom ha approvato l'offerta e la successiva fusione tra Telecom e la sua controllata Tim.

Reuters.
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
Tim: upside potenziale tra 4,25% e 5,2% con riammissione

Tim: upside potenziale tra 4,25% e 5,2% con riammissione
MILANO (MF-DJ)--Partenza prevista in rialzo alla ripresa delle contrattazioni (prevista per domani) per i titoli Tim, che, sulla base di un ammontare cash tra i 12 e i 14 mld e di un rapporto di concambio di 1,73 Telecom ord. per ciascuna Tim ord. (pari sui valori di chiusura di venerdì a 5,1035 euro), potrebbero far registrare un guadagno tra il 4,25% e il 5,2%.
Nel dettaglio, qualora il quantitativo in cash dell'operazione Telecom/Tim risultasse pari a 12 mld e coprisse di conseguenza con i 5,6 euro per azione previsti dall'Opa il 57,9% dei titoli oggetto dell'intera offerta e lasciasse il restante 42,1% oggetto di remunerazione in carta, il conguaglio complessivo per l'azionista Tim sarebbe di circa 5,39 euro.
Tale importo aumenterebbe a circa 5,415 euro e a circa 5,439 euro nel caso di un quantitativo in cash rispettivamente pari a 13 mld (62,74% la copertura in cash) e a 14 mld (67,57%). frc
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Telecom, cda Telecom lancia opa 100% risparmio a 5.6 euro

Il cda di Telecom Italia ha deciso di lanciare un'opa in contante che riguarderà la totalità delle azioni di risparmio Tim a un prezzo di 5,6 euro l'una.

Lo dice una fonte finanziaria dopo che il cda Telecom ha approvato in mattinata la fusione con la sua controllata di telefonia mobile.

Il prezzo è di 5,6 sia per le ordinarie sia "per le risparmio visto che ormai il mercato aveva spinto i prezzi su livelli simili" ha detto la fonte, aggiungendo che l'offerta in contante sul flottante - la cui spesa complessiva si aggira su 12-13 miliardi di euro - riguarda due azioni ordinarie ogni tre e la totalità delle risparmio.


Reuters.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Telecom Italia, cda decide concambio per Opas su Tim a 1.73

Il cda Telecom Italia ha stabilito che il concambio per l'Opas sulle azioni Tim ordinarie sarà pari a 1,73 Telecom ord ogni Tim ord.

Lo dice una fonte finanziaria.

Il cda ha approvato un'offerta in contanti per due terzi del flottante ordinario Tim mentre il restante terzo verrà concambiato con azioni Telecom, secondo fonti.

Reuters.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Telecom Italia-Tim: aumento debito non influenzerà rating

L'aumento del debito generato dalla fusione tra Telecom Italia e Tim non peserà sul rating del gruppo.

"Il clima è tranquillo, erano tutti concordi, è stato approvato quello che doveva essere approvato, l'indebitamento non pesa e non influenzerà i rating della società", ha detto Pietro Adonnino, presidente del collegio sindacale, dopo la riunione del cda.

Reuters.
 

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