A gentil richiesta di un paio di utenti, alla ricerca di un Titano perduto.
Per darvi un'idea di come ci si riduca da quelle parti, ecco come mi apparve
Già veggia, per mezzul perdere o lulla,
com’io vidi un, così non si pertugia,
rotto dal mento infin dove si trulla.
Tra le gambe pendevan le minugia;
la corata pareva e ’l tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia.
E voi che non siete dantisti, sappiate che è come la IX bolgia infernale, con i seminatori di discordia
Spaccati dal mento all'ano con tutte le viscere che escono di fuori dall'ano, appunto, penzolando tra le gambe.
(E siccome non siete dantisti, se ho riportato male i versi del XXVIII canto dell'inferno, citati a memoria, non ve ne potete accorgere
)
Era veramente uno spettacolo disgustoso e di estrema sofferenza.
Quindi ora sapete cosa vi attende se sbagliate.
E non potete farci niente. Vuolsi così colà dove si puote, e più non dimandate.
Tanto vi dovevo
