A2a (A2A) Stirling Square Capital Partners è della fam.LetiziaMoratti?

tontolina

Forumer storico
Metroweb, le mani sulla rete

Aem e il Comune di Milano non vogliono sentire ragioni. Nei giorni scorsi Letizia Moratti ha dato il suo ok alla cessione di Metroweb, in qualità di sindaco di Milano e quindi maggiore azionista di Aem.
Oggi Giuliano Zuccoli, amministratore delegato di Aem, ha rincarato la dose chiarendo a margine dell’assemblea di Edison che “siamo arrivati alla conclusione che è giusto alienare. Per noi è deciso”.
Ciò che è deciso è la vendita di una rete in fibra ottica da 2.250 chilometri che innerva Milano a un misterioso fondo straniero di nome Stirling Square Capital Partners per la cifra di 232 milioni di euro.
L’operazione genera da mesi polemiche e mal di pancia non solo fra gli oppositori in Comune della Moratti, ma anche fra alcuni alleati della Lega.
Diversi i punti contestati. Innanzitutto l’opportunità di vendere una delle prime reti in fibra ottica che molti, soprattutto in questo periodo di fuoco di fila sulle telecom, giudicano un asset strategico da tenere saldamente in tasca. La seconda critica investe il prezzo: 232 milioni di euro è ritenuto da molti analisti una cifra da svendita, senza considerare che Milano ha già investito tanto nel corso di questi anni nella rete. Quando rilevò l’ultima fetta del 33% che era nel portafoglio di e.Biscom Metroweb fu valutata 300 milioni. Come ha fatto questa società a perdere tanto valore dal 2003 a oggi nonostante la crescita dei profitti e il calo del debito?
Sembrano misteri a cavallo fra la politica e la finanza. Soprattutto perché i protagonisti di questa vicenda sono sempre gli stessi. Silvio Scaglia che guidava e.Biscom al tempo degli scambi azionari con Aem è il maggiore azionista di Fastweb, la compagnia di telecomunicazioni che è il principale cliente di Metroweb. A proposito: ha ribadito che gli accordi con Sky sono soltanto di natura commerciale e che perciò conserverà per ora la sua quota (dopo i rialzi dell’ultimo periodo non c’è di che stupirsi).
Anche Alberto Trondoli, il futuro patron di Metroweb designato da Stirling, è un volto noto. Fu tra i fondatori della stessa e.Biscom nella quale era socio dello stesso Scaglia. Nel corso degli anni questi signori si sono palleggiati col Comune di Milano milioni di euro per vendere e comprare sempre la stessa rete e sembra, secondo un articolo dell’Espresso da cui abbiamo preso buona parte delle informazioni riportate in questo articolo, che alla fine sia stato molto più spesso il Comune a mettere mano al portafoglio.
Di operazioni strane in casa Aem comunque se ne sono viste anche altre.
Le rivendicazioni di Zuccoli di un “percorso di gara lungo e sofferto ma molto trasparente” lasciano qualche dubbio. La rete in fibra ottica milanese, infatti, finirà presto in mano a un fondo in bilico fra Londra e Jersey (Isole del Canale) che pagherà i primi 27 milioni tramite una holding lussemburghese di nome Sscp Fibre. Forse per la vendita di un asset tanto strategico per il Comune di Milano sarebbe giusto pretendere un percorso più "lineare".
 
il grafico mostra la configurazione di doppio maximo
l'RSI è ribassista così pure il MACD

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quando si ha a che fare con quelli di Forza Italia
il dubbio che abbiano le mani LUNGHE c'è sempre

la MorattA chi vorrà "ripagare" con questo regalo?
 
Capitombolo di Aem, pesa decreto per recuperare aiuti a municipalizzate
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200701301021535524&chkAgenzie=TMFI
30/01/2007 10.30



Capitombolo di Aem a piazza Affari. Nel giorno in cui si riunisce il Cda della ex municipalizzata milanese per esaminare il budget 2007 e per discutere della possibilità di acquisire l'Amsa dal Comune di Milano in vista della fusione con Asm, l'azione scivola del 3,86% a quota 2,46 euro.

Proprio domani, infatti, i Sindaci di Milano e Brescia si incontreranno per dare il via libera all’operazione di fusione tra le due utility e per definire le modalità di realizzazione dell'operazione stessa e la governance della nuova società. Mentre maggiori dettagli sul concambio dovrebbero arrivare entro aprile 2007. Tuttavia, l'esito non è scontato: la Moratti infatti preferirebbe che il controllo delle due società passi a una holding (con rischio di opa sui titoli), mentre Brescia preferirebbe la fusione dove le difficoltà sarebbero sul rapporto di con cambio.

C'è quindi la possibilità che il tavolo salti, dando il via libera al rientro in gioco di Hera. Così, dopo il fallimento delle trattative tra Hera Bologna e l'emiliana Enia, anche la fusione tra Aem Milano e Asm Brescia potrebbe risolversi in una clamorosa rottura. E' quanto si legge oggi su La Repubblica che spiega come con oltre 4 mesi di colloqui tra manager e advisor già alle spalle e la definizione del piano industriale, ora è tutto in mano ai soci di maggioranza: il Comune di Milano che possiede il 34% di Aem e quello di Brescia che dispone di circa il 69% del capitale di Asm.

"Continuiamo a ritenere che il progetto di fusione abbia molto senso dal punto di vista industriale e creerà valore per entrambe le società coinvolte", afferma un analista di una sim milanese che su Aem ha un rating di outperform (sovraperformerà il mercato) e un target price a 2,90 euro.

Ma a deprimere in Borsa i corsi di Aem, oltre che di Asm (-2,92% a 4,30 euro), Acea (-1,75% a 13,62 euro) ed Hera (-1,68% a 3,25 euro), sono anche le indiscrezioni di Mf secondo cui il Governo starebbe preparando un decreto legge per recuperare le agevolazioni fiscali concesse tra il 1997 e il 1999 alle municipalizzate e giudicate come aiuti di Stato dalla Commissione Ue.
L'agevolazione consisteva in un'esenzione del pagamenti delle imposte sul reddito per 3 anni, riconosciuta alle municipalizzate al momento della loro trasformazione in Spa. Tale recupero
.
"Pensiamo che sia improbabile che tali somme possano essere recuperate per intero, anche perché ci sono pareri legali contrapposti in quanto le municipalizzate in quegli anni non operavano in regime di concorrenza", spiega l'analista della sim.

Comunque, le società più esposte, a detta degli analisti di Euromobiliare sim, sono Aem (buy con un target a 2,58 euro) che ha ottenuto vantaggi per circa 300 milioni di euro e Acea (hold con un target a 14 euro) i cui vantaggi sono stati pari a 310 milioni. Fra le altre municipalizzate esposte ci sarebbero Iride (-2,33% a 2,28 euro) e Asm, mentre per Hera l'impatto dovrebbe essere molto limitato.

Francesca Gerosa
 
Re: Stirling Square Capital Partners è della fam.LetiziaMora

tontolina ha scritto:
Stirling Square Capital Partners è della fam.LetiziaMoratti?
forse è del fondo carlyle :rolleyes: in definitiva la Moratta è una sua azionista

LA VERITA’ SUL GRUPPO CARLYLE
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=3168

Riportiamo, in forma di epitome e con le nostre riflessioni, alcune interessanti notizie, diffuse dal Laboratoire de Recherche de l’École de Guerre Èconomique, sul Gruppo Carlyle. Per ciò che riguarda la sezione italiana di questo gruppo ne facevano e ne fanno parte, rispettivamente, personaggi politici come Letizia Moratti (attuale sindaco di Milano) o uomini come Chicco Testa (ex presidente Enel) e Rodolfo De Benedetti (figlio del più illustre Carlo).

Il fondo Carlyle è il fondo d’investimento privato più potente al mondo. Ma anche il più discreto. Non è quotato in borsa e non è tenuto a comunicare ad alcuna autorità i nomi dei suoi partners.
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Nel suo comitato di direzione siedono ex-ministri, rappresentanti “anziani” delle principali agenzie di regolamentazione americana e due direttori della CIA. Strettamente connesso al settore della difesa è capace di rispondere a qualsiasi richiesta, dall’aeronautica alle telecomunicazioni, dall’elettronica di difesa alla decontaminazione nucleare, batteriologica e chimica, passando per la produzione di serbatoi, di cannoni di missili, ecc. Le partecipazioni Carlyle nelle imprese che lavorano sulle nanotecnologie, le biotecnologie e i semi-conduttori ne fanno uno dei principali centri di ricerca e di sviluppo sulle infrastrutture dell’informazione, il nucleare e i programmi genetici. Il Carlyle controlla inoltre una gran parte della stampa professionale in tali settori.

Il gruppo Carlyle ha 13 mld di dollari d’attivo in gestione, partecipazioni in 164 società che impiegano più di 70.000 mila persone in tutto il mondo, nonché 16 mld di profitti annui: il Gruppo Carlyle grazie a queste cifre risulta essere il primo gruppo privato d’investimento nel mondo. Di fatto, 450 Istituzioni dipendono dal gruppo Carlyle e, non di meno, banche d’affari internazionali, compagnie d’assicurazione, fortune private rinvenienti dai profitti petroliferi degli emiri, fondi pensione pubblici e privati. Ma qual è il segreto della Carlyle? Rilevare imprese in difficoltà economica, acquisirle, riformarle e rivenderle in momenti di congiuntura favorevole. La Carlyle persegue obiettivi di profittabilità a breve periodo e non si maschera affatto. Ma la riuscita dei suoi affari è garantita, soprattutto, da una strategia poco abituale. Inoltre, è sempre presente in tutti quei paesi dove si avviano processi di privatizzazione, in primis nei settori nell’industria della difesa, nell’aerospaziale e nelle tlc. La sua specialità è quella di comprare a prezzi bassi le vecchie imprese nazionali e rimetterle in sesto per poterle così rivendere a cifre astronomiche. Ai tre settori di cui sopra sono state affiancate attività legate alla biotecnologia e all’industria farmaceutica. Ma è solo nelle industrie del settore difesa che la Carlyle accetta le partecipazioni a lungo termine. Il gruppo è l’undicesimo fornitore di armamenti del Pentagono e uno dei primi dettaglianti dell’aeronautica americana grazie alle tre filiali, United Defense, Vought Aircraft e Aerostructures Corporation. Quando la Carlyle ha acquistato Bofors Defense, nel 2000, gli osservatori europei si sono messi subito in allarme per il ruolo che la Carlyle potrebbe avere, d’ora in poi, nella difesa europea stessa. Inoltre, dopo gli allarmi sull’uso dell’antrace per fini terroristici la Carlyle si è “pre-posizionata” per acquistare una parte degli attivi privatizzabili della Defense Evaluation Research Agency.

Questo centro di ricerche e di sviluppo militare, allora filiale al 100% del Ministero della Difesa Britannico, è all’avanguardia nella creazione di apparecchi di detenzione e di sicurezza (bio-capters, scanners, camere infrarosse, ecc.). Inoltre, detiene un contratto con la società americana Bioport, esclusivista del Ministero della difesa Americano per quel che riguarda i vaccini contro l’antrace. Più precisamente: Qunetiq, la filiale privata della Defense Evaluation Research Agency dove Carlyle detiene il 38,8% del capitale, gioca il ruolo di consigliere del governo britannico. E’ residenza di uno dei principali centri di ricerca militari europei oltre che un partner di primo piano dell’aeronautica comunitaria. Dunque, si profila un un forte conflitto d’interessi, soprattutto perché l’impresa potrebbe divenire un elemento chiave dell’industria europea di missili tattici.

Quali sono le diversificazioni del Gruppo Carlyle? I più parlano di semplici esche. In realtà gli investimenti sono concentrati sulle tecnologie militari e civili. La Carlyle è entrata nel mercato delle nanotecnologie, delle biotecnologie (a cominciare dagli antivirali genetici), inoltre, la capitalizzazione di società come Indigo System o Conexant specializzate nell’orientamento laser e le camere infrarossi, le permette di acquisire le tecniche più avanzate nei sistemi militari di domani. Stessa constatazione per l’informatica, Internet e le tlc, i tre più grandi settori d’investimento del gruppo a partire dalla metà degli anni ’90.

Per quel che riguarda l’Hardware, la Carlyle controlla Matrics Inc. (una società d’identificazione per radio frequenze fondata da ex ingegneri della NSA), la CPU Tech e la ISR Solutions, due ditte specializzate nello sviluppo d’applicazioni elettroniche di sicurezza, entrambe contrattualizzate dal Pentagono. La Carlyle ha anche considerevoli investimenti nelle fibre ottiche, cavi, circuiti radio e Internet via satellite. Essa capitalizza società assai conosciute come Nexetel, Global Crossing o Nortel Networks, possiede partecipazioni in società di sicurezza informatica e s’interessa di “pulci” e semi-conduttori che comporranno le nuove generazioni di computers. Insomma la Carlyle è più “guardona” e più forte di Echelon? Può essere ma il gruppo ricusa ogni illazione.

Anche l’Asia conta per Carlyle. Dopo il 1998, il fondo ha già investito centinaia di milioni di dollari nelle infrastrutture di comunicazione. Dalle fibre ottiche alle telecomunicazioni senza fili, passando per l’ADSL e la telefonia mobile; tali investimenti sono presenti in Cina, Giappone Corea, Hong Kong, Malesia, Indonesia, Filippine, Singapore, Taiwan e Tailandia. Si tratta di zone dove la stabilità e lo sviluppo economico sono essenziali agli obiettivi geopolitici americani.

In Europa la Carlyle sicurizza i suoi investimenti. Nel settore immobiliare, con l’acquisto di edifici commerciali e centri d’affari. Nell’industria, con la concessione di liquidità alle imprese in difficoltà. Ma la Carlyle è anche fortemente interessata alla stampa e alla fonti ideologiche d’informazione, soprattutto a quelle professionali.

Carlyle ha compreso perfettamente l’importanza delle reti d’informazione. Comprese quelle umane: per reperire le tecnologie emergenti o approfittare dei piani di privatizzazione il gruppo recluta ai piani più alti dello Stato. Molti personaggi vicini alla Carlyle sono legati all’establishment Usa: James Baker (vecchio segretario di Stato di G. Bush senior) Robert Grady e Richard Darman (rispettivamente ex direttore del Budget e assistente alla Casa Bianca), Frederic Malek (ex-assistente di Nixon) e Franck Carlucci (ex segretario della difesa di Reagan), Brian Bailey (braccio destro di Clinton) Alice Albright (figlia di cotanta madre Madeleine). Questi personaggi aprono le porte dello Stato ma poi il compito spetta ai consiglieri internazionali, ingaggiati per la loro conoscenza dei circuiti ministeriali.

Anche in Europa la Carlyle conta su personaggi politici influenti o su chi può controllare direttamente la politica: da John Major (ex primo ministro britannico) a Michael Rogowsky (figura del padronato tedesco), da Henri Martre (presidente onorario dell’Aerospatiale) a Etienne D’Avignon (ex ministro belga degli affari esteri). Pazienza se poi la Boeing risulta tra gli investitori del fondo Carlyle (con questi po’ po’ di personaggi ci si meraviglia se in Europa continuano a raccontarci storie sulla infallibilità delle leggi di mercato per, magari, mettere i bastoni tra le ruote all’Airbus?).

Ci sono poi gli attori finanziari. Il gruppo russo Menatep, le autorità finanziarie di Abu Dhabi e del Kuwait, i fondi pubblici dell’Ohio, del Texas, della Florida e di New York, tutti grandi investitori nel fondo Carlyle. Ancora, “magnifiche” banche dalle sorti troppo progressive come la Goldman Sachs, Salomon Smith Barney, Citibank, JP Morgan Chase, il Credite Suisse, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland, Abn amro, Credite Agricole, Credite Lyonnais e la finanziaria Edmond de Rothschild. Tutti insieme appassionatamente con l’Europa completamente sotto scacco e sotto stretto controllo della finanza Usa.
Ma sapete chi c’era tra i più grossi investitori del fondo Carlyle? Naturalmente la famiglia Bin Laden che, nel 1994, ha investito due milioni di dollari nel fondo Carlyle Partners II, un fondo controllato dall’entourage di Bush e focalizzato sull’industria della difesa e sull’aerospaziale. Insomma, avrete ben capito che la forza della Carlyle viene da un intreccio intricatissimo di partecipazioni tra soggetti pubblici e privati che riconducono sempre a Washington, alla Casa Bianca, alla famiglia Bush, ai Repubblicani ma anche ai Democratici. .

Ulteriori informazioni potrete visionarle direttamente dal nostro sito dove pubblichiamo per intero l’articolo a firma di Pascal Dallecoste, ricercatore del LAREGE (Laboratoire de Recherche de l’École de Guerre Economique). Buona lettura.

Ripensare Marx
Fonte: http://ripensaremarx.splinder.com/
Link: http://ripensaremarx.splinder.com/post/11430360
20.03.2007
 
Re: Stirling Square Capital Partners è della fam.LetiziaMora

tontolina ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

oltre ad essere una gran...
sei anche una grande ricercatrice...
grazie che campi!
 
AEM -ASM - Si tenta di stringere i tempi per la fusione. Oggi è stato convocato un cda nella ex municipalizzata bresciana per fare il punto sullo stato delle trattative fra le due aziende e in modo particolare sul concambio.
Ma un nuovo ostacolo potrebbe complicare ulteriormente il negoziato, che dura oramai da diversi mesi: l'indagine della Procura di Milano sulla presunta manipolazione degli strumenti di misurazione del gas, che vede come indagati il presidente di Aem, Giuliano Zuccoli, oltre ad altri manager del calibro di Paolo Scaroni, Ad dell'Eni. (news)

ENI, SNAM RETE GAS, AEM MILANO - L'esame e l'eventuale approvazione dell'articolo 7 del ddl sulle liberalizzazioni che di fatto sana la situazione sulla misurazione del gas verrà sospesa per non interferire con il lavoro della magistratura. "E' una questione che va lasciata all'indagine. Il tema della misurazione è molto complesso e
difficile" ha detto il ministro Pierluigi Bersani alla richiesta di un parere sull'indagine della magistratura sui vertici di Eni , Snam Rete Gas e Aem Milano che ipotizza manipolazioni sugli strumenti di misurazione del gas
per influire sulla bolletta. (news)

CAMFIN - L'indagine sulle società distributrici di gas che ha coinvolto anche Arcalgas Progetti non riguarda la gestione del gruppo Camfin. Lo ha detto il presidente della società, Marco Tronchetti Provera, a margine di un convegno sull'energia. (news)
----------------------------------------------

vediamo se ho capito bene
Eni vende il gas ll'ingrosso
Snam lo trasporta fino alle porte della città
ed
AEM lo distribuisce al dettaglio utilizzando i famigerati contatori troccati


chi sarà il vero responsabile della truffa?
 
tontolina ha scritto:
AEM -ASM - Si tenta di stringere i tempi per la fusione. Oggi è stato convocato un cda nella ex municipalizzata bresciana per fare il punto sullo stato delle trattative fra le due aziende e in modo particolare sul concambio.
Ma un nuovo ostacolo potrebbe complicare ulteriormente il negoziato, che dura oramai da diversi mesi: l'indagine della Procura di Milano sulla presunta manipolazione degli strumenti di misurazione del gas, che vede come indagati il presidente di Aem, Giuliano Zuccoli, oltre ad altri manager del calibro di Paolo Scaroni, Ad dell'Eni. (news)

ENI, SNAM RETE GAS, AEM MILANO - L'esame e l'eventuale approvazione dell'articolo 7 del ddl sulle liberalizzazioni che di fatto sana la situazione sulla misurazione del gas verrà sospesa per non interferire con il lavoro della magistratura. "E' una questione che va lasciata all'indagine. Il tema della misurazione è molto complesso e
difficile" ha detto il ministro Pierluigi Bersani alla richiesta di un parere sull'indagine della magistratura sui vertici di Eni , Snam Rete Gas e Aem Milano che ipotizza manipolazioni sugli strumenti di misurazione del gas
per influire sulla bolletta. (news)

CAMFIN - L'indagine sulle società distributrici di gas che ha coinvolto anche Arcalgas Progetti non riguarda la gestione del gruppo Camfin. Lo ha detto il presidente della società, Marco Tronchetti Provera, a margine di un convegno sull'energia. (news)
----------------------------------------------

vediamo se ho capito bene
Eni vende il gas ll'ingrosso
Snam lo trasporta fino alle porte della città
ed
AEM lo distribuisce al dettaglio utilizzando i famigerati contatori troccati


chi sarà il vero responsabile della truffa?

EDISON (EDN.MI) - Standard & Poor's Ratings Services ha rivisto l'outlook di Edison a positivo da stabile, per riflettere il rafforzamento del credito del gruppo negli ultimi anni e le prospettive di un ulteriore miglioramento nel medio termine. (news)

AEM (AEM.MI)/ASM (ASM.MI) - Le trattative fra Aem Milano e Asm Brescia (ASM.MI) sono alla stretta finale. Mercoledì si è tenuto il Cda della ex municipalizzata bresciana che ha iniziato ad esaminare la proposta di fusione con Milano, senza tuttavia giungere a una decisione. (news)
 
Report di rai 3

hanno appena detto che la Moratta ha INCENTIVATO alla pensione 54 dipendenti capaci e lavoratori come solo quelli di milan sanno essere
per poter assumere amici degli amici, come una licenziata a lamezia ma non eletta nell'UDC,.... il danno per le casse di Milano ammonta a 11milioni di euro


Formigoni invece ha venduto opzioni sulla campania

in pratica se il comune di napoli fallisce paga Pantalone


COME FA UN CITTADINO A NON ESSERE SCHIFATO


In Campania il presidente ha pagato ben 28 milioni di euro in commissione per derivati alla banca UBS dove ci lavora il figlio del presidente BASSOLINO


NON C'é DESTRA E NON C'é SINISTRA

QUESTI TENGONO FAMIGLIA
E PER IL BENESSERE DELLA LORO UCCIDONO LA NOSTRA
 
tontolina ha scritto:
Report di rai 3

hanno appena detto che la Moratta ha INCENTIVATO alla pensione 54 dipendenti capaci e lavoratori come solo quelli di milan sanno essere
per poter assumere amici degli amici, come una licenziata a lamezia ma non eletta nell'UDC,.... il danno per le casse di Milano ammonta a 11milioni di euro

Non ho visto la puntata di Report, ma su questo punto - forse - la signora Moratti e relativi consiglieri comunali saranno chiamati a rispondere. La procura della Corte dei Conti ha messo gli occhi su questi incarichi :rolleyes:
 
fo64 ha scritto:
Non ho visto la puntata di Report, ma su questo punto - forse - la signora Moratti e relativi consiglieri comunali saranno chiamati a rispondere. La procura della Corte dei Conti ha messo gli occhi su questi incarichi :rolleyes:
La ritrovi tra qualche tempo su raiclik
 

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