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Cascade spinge Reno de Medici, Carraro balza in attesa ok ad aumento produzione frumento
19/09/2007
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Potrebbe essere scacco matto al resto del mercato quello che Reno de Medici si appresta a compiere dopo la fusione con Cascades Italia, società di recente costituzione che detiene partecipazioni totalitarie delle società alle quali fanno capo le attività europee del gruppo Cascades nel settore della produzione di cartone da riciclo.
Secondo quanto riporta il quotidiano Mf, dopo l'integrazione, la nuova Reno de Medici potrebbe valere in Borsa tra 1 e 1,2 euro contro un prezzo medio attuale che si aggira tra i 50 e i 60 centesimi di euro. La previsione di crescita del titolo da parte di alcuni operatori di mercato si basa sulla stima di un imminente aumento del prezzo del cartone, che dopo aver superato 550 euro per tonnellata potrebbe subire un ulteriore rialzo per le pressioni esercitate in questo senso dalla lobby dei produttori.
Lo stesso quotidiano riporta che il nuovo possibile valore del titolo deriva da un Ebitda atteso tra 70 e 80 milioni di euro per il 2008 e il 2009, "le nostre assunzioni fatte a giugno sono leggermente più conservative con un Ebitda post fusione a 60-70 milioni di euro considerando le sinergie", afferma un analista di una sim milanese. Inoltre, dati i multipli del settore, l'attivo della società atteso nei prossimi due anni è visto tra 500 e 550 milioni di euro, che al netto dei debiti (110 milioni di euro) significa un valore dell'equity di 400-450 milioni.
"Già a giugno attribuivamo alla nuova Reno de Medici un target price di 0,9 euro sulla base di una attesa di crescita dei margini e di risparmi di costi", aggiunge l'esperto che quindi torna oggi a reiterare la sua raccomandazione di buy (acquistare) su Reno de Medici con lo stesso prezzo obiettivo, anche perché lo scenario attuale sui prezzi del cartoncino è positivo, grazie a order backlog a livelli record per i maggiori produttori.
Così il titolo in Borsa prende la strada del suo possibile valore futuro e quota a 0,616 euro (+4,40%) con scambi fortissimi: sono quasi 1,35 milioni i pezzi passati di mano contro una media giornaliera di 363 mila azioni. Ottima performance oggi anche di Carraro (+4,41% a 7,73 euro) in attesa del via libera dell'Ue all'aumento della produzione di frumento, grazie alla soppressione dell'obbligo di improduttività del 10% dei terreni, corrispondenti a circa 4 milioni di ettari.
Il 26 settembre prossimo, infatti, in occasione del Consiglio dei Ministri della Comunità Europea, potrebbe arrivare l'assenso alla proposta che la Commissione europea ha formulato giovedì scorso con l'obiettivo di permettere agli agricoltori di produrre più grano e quindi di fronteggiare la recente crisi che ha portato a un incremento dei prezzi.
"Più che i prezzi dei cereali che sono sui massimi (cinque giorni fa la quotazione ha superato i 900 dollari, ndr) mi sembra molto rilevante l'incremento delle coltivazioni", commenta un analista che ricorda anche come ci sia anche un record di estensione del grano negli Stati Uniti. "Mi sembra che il ciclo di spese per investimenti sull'agricoltura possa essere solo agli inizi", spiega lo stesso esperto.
E per Carraro il mercato di assali e trasmissioni verso i produttori di trattori rappresenta il 40% delle vendite, dunque un forte business. "Oggi Carraro tratta a 15 volte gli utili 2007 con margini che sono ben sotto la media di cicli positivi che, nel 2007, dovrebbero raggiungere il 5% dell'Ebit contro il 7-8% degli anni positivi", nota lo stesso analista. "Anche tenendo conto di rialzi delle materie prime, penso che con un outlook così forte in termini di volumi, ci siano ancora ampi spazi di miglioramento per l'azione in Borsa che tra le small cap è quella che ci piace di più".
Italia Perri
............. così giusto per gradire