Intanto in Francia le risorse ed i doni si stanno ambientando.
Si sta preparando la guerra etnica civile - Come Don Chisciotte - Controinformazione
I preparativi della guerra civile
La polizia, i gendarmi, i pompieri, tutti i simboli della nazione francese sono presi di mira. Anche la scuola non sfugge a quest’ondata di violenza volontaria, diretta contro i giovani d’origine francese e europei (anche le ragazze sono sotto mira) o contro gli insegnanti … la maggioranza dei quali di sinistra e “antirazzisti””! Non passa giorno senza scontri e aggressioni, persino delle sommosse, negli edifici scolastici, e gli autori sono sempre gli stessi. Si tratta di una strategia di provocazione e di conquista, raccomandata dalle autorità mussulmane radicali, una strategia della tensione che sfocerà in una vera guerra civile etnica. L’obiettivo è la sconfitta di uno Stato francese sopraffatto, paralizzato, ma allo stesso tempo complice, collaboratore e vittima di sobillatori e infiltrazioni. Il fantasma di Vichy risorge. L’obiettivo manifesto, diffuso dai teorici arabo-mussulmani sul web e che affascina sempre più i giovani immigrati è che la Francia scompaia a causa di un’avanzata demografica (invasione migratoria e natalità), di un’islamizzazione accelerata e di una guerriglia molesta che farà cedere e fuggire i nativi francesi. Questo è largamente sostenuto e diffuso dalla giovane popolazione di immigrati, in tutta Europa. Alcuni teorici della jihad mondiale, molto influenti tra i giovani mussulmani di Francia, diffondono – impunemente – la previsione che «l’Europa cederà», contemporaneamente a causa della pressione migratoria dilagante e demografica e lo sviluppo congiunto del terrorismo e della criminalità che sbalordiranno, spaventeranno e obbligheranno gli europei vecchi e decadenti a sottomettersi. Questo programma di guerra è già operativo, Siamo nella fase dei preparativo dell’offensiva. Philippe de Villiers ha rivelato che esistono già accordi segreti di sottomissione, fuorilegge, con la complicità dello Stato francese, per cedere, pian piano porzioni di territorio francese alla legge islamica, la charia. Lo Stato collaboratore negozia già con l’invasore.
Le tre ipotesi : sottomissione, sconfitta, vittoria
Éric Zemmour ritiene che le cose siano partite male: «Temo che sia troppo tardi […] Se un potere forte si richiamasse alle mie proposte, una parte dei mussulmani proclamerebbe l’indipendenza; nei prossimi trent’anni non potremo sottrarci nè alla guerra civile nè alla sottomissione. Il generale de Gaulle ha riconosciuto l’indipendenza dell’Algeria perché riteneva che gli «arabi» e i «francesi» fossero come «olio e aceto», non potevano che separarsi ». Questa riflessione è interessante. La previsione dei trent’anni è troppo ottimista. L’esplosione si produrrà prima, forse l’anno prossimo.
Esistono tre ipotesi. La prima, la peggiore, è la sottomissione. Per fare la guerra, e per vincere, bisogna essere in due. Se, di fronte agli invasori e agli aggressori, i francesi e gli europei non si difenderanno, non ci sarà guerra. Sarà una «morte tiepida» come recita una formula di Konrad Lorenz. La degradazione, il cedimento senza combattere. È una possibilità. La seconda ipotesi, è lo scoppio di una guerra civile etnica con sconfitta degli autoctoni francesi, ed europei, avendo contro di loro il proprio Stato collaborazionista. Una possibilità evocata da Jean Raspail. La terza ipotesi è una guerra civile vittoriosa, con conseguenze storiche incalcolabili, tra le quali il crollo di tutti i nostri paradigmi politici. Comunque vada, nei prossimi anni sarà impossibile evitare disordini maggiori. L’Europa occidentale sarà presto teatro di un sisma etnico. Inevitabile.