aleggia
Forumer attivo
D.Daolio scrive
Durante la correzione di maggio la volatilità dell'indice, che nel triennio 2003/2006 si era mantenuta nel trading range 7% / 15%, ha compiuto un netto progresso, spingendosi in area 25%, proprio a metà mese, al culmine della correzione.
L'indicatore è così uscito dal lungo stallo che lo aveva visto oscillare su livelli molto depressi per tre anni. Nella seconda metà del mese la volatilità è lentamente scesa, ritornando a quota 16%, dove si trova attualmente. Riteniamo che questo movimento sia un pull-back, ossia che la volatilità non sia destinata a deprimersi ancora sotto il 15%, ma che presto possa tornare ad aumentare. E questo dovrebbe accadere in concomitanza con una nuova fase ribassista. I prezzi delle opzioni hanno seguito l'andamento della volatilità statistica, e ora quotano, per luglio, una volatilità implicita pari a circa il 15% / 13% per le call at ed out of the money, rispettiavamente, e il 16% / 18% per le put, sempre at ed out of the money.
La scadenza di dicembre è abbastanza allineata. Ci sembra che si stia avvicinando il momento per tornare a comprare volatilità, in vista di un ritorno sopra quota 22/23%
L'open interest totale, dopo la scadenza di giugno, è aumentato in misura molto inferiore a quanto accadeva dopo la scadenza, nei mesi scorsi. Il livello totale di o.i. attuale è quindi più basso della media degli ultimi anni, e il differenziale di o.i. continua a salire.
Questo è un altro elemento che interpretiamo negativamente per il mercato azionario, in quanto evidenzia che , al contrario del passato, la recente correzione non è stata considerata una occasione per impostare massicce posizioni sulle put, come avveniva in precedenza. Al contrario, le call sono state mediamente più trattate.
Per quanto riguarda la scadenza di luglio, osserviamo che al momento l'open interest più elevato si concentra sulle put 35500, 35000, e sulle call 37500 e 38000
I volumi giornalieri sono andati assottigliandosi durate la attuale fase di recupero, segnalando che la correzione di maggio ha lasciato il segno, e vi è ancora una notevole incertezza; gli operatori preferiscono rimanere alla finestra. Notiamo che anche oggi, nonostante l'spmib40 tratti in area 36300, le put più scambiate sono quelle con base 35000, per le quali c'è anche in essere un corposo
open interest.
E' presto per fare previsioni sulla scadenza, ma l'area 35000 sembra al momento una buona candidata per attirare i prezzi verso la terza settimana di luglio. Per le call, le 37500 e 38000 sono sempre ben scambiate.
Durante la correzione di maggio la volatilità dell'indice, che nel triennio 2003/2006 si era mantenuta nel trading range 7% / 15%, ha compiuto un netto progresso, spingendosi in area 25%, proprio a metà mese, al culmine della correzione.
L'indicatore è così uscito dal lungo stallo che lo aveva visto oscillare su livelli molto depressi per tre anni. Nella seconda metà del mese la volatilità è lentamente scesa, ritornando a quota 16%, dove si trova attualmente. Riteniamo che questo movimento sia un pull-back, ossia che la volatilità non sia destinata a deprimersi ancora sotto il 15%, ma che presto possa tornare ad aumentare. E questo dovrebbe accadere in concomitanza con una nuova fase ribassista. I prezzi delle opzioni hanno seguito l'andamento della volatilità statistica, e ora quotano, per luglio, una volatilità implicita pari a circa il 15% / 13% per le call at ed out of the money, rispettiavamente, e il 16% / 18% per le put, sempre at ed out of the money.
La scadenza di dicembre è abbastanza allineata. Ci sembra che si stia avvicinando il momento per tornare a comprare volatilità, in vista di un ritorno sopra quota 22/23%
L'open interest totale, dopo la scadenza di giugno, è aumentato in misura molto inferiore a quanto accadeva dopo la scadenza, nei mesi scorsi. Il livello totale di o.i. attuale è quindi più basso della media degli ultimi anni, e il differenziale di o.i. continua a salire.
Questo è un altro elemento che interpretiamo negativamente per il mercato azionario, in quanto evidenzia che , al contrario del passato, la recente correzione non è stata considerata una occasione per impostare massicce posizioni sulle put, come avveniva in precedenza. Al contrario, le call sono state mediamente più trattate.
Per quanto riguarda la scadenza di luglio, osserviamo che al momento l'open interest più elevato si concentra sulle put 35500, 35000, e sulle call 37500 e 38000
I volumi giornalieri sono andati assottigliandosi durate la attuale fase di recupero, segnalando che la correzione di maggio ha lasciato il segno, e vi è ancora una notevole incertezza; gli operatori preferiscono rimanere alla finestra. Notiamo che anche oggi, nonostante l'spmib40 tratti in area 36300, le put più scambiate sono quelle con base 35000, per le quali c'è anche in essere un corposo
open interest.
E' presto per fare previsioni sulla scadenza, ma l'area 35000 sembra al momento una buona candidata per attirare i prezzi verso la terza settimana di luglio. Per le call, le 37500 e 38000 sono sempre ben scambiate.