Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE T-Bond-10y-Bund : la maledizione di f4f (vm18)

fcoa ha scritto:
un grafiketto?mi avete incuriosito.... :cool:

... è arrivata la FAINA di turo ! :D :D :D :D

... eccierto, ci mancherebbe altro !!! ... eccoti un poi di grafi ..

Di lungo daily ...

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... zoom daily ...

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... orario, con supporti e resistenze ...

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... giornaliero ...

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Bonjour a tout les bondaroles

hop hop sui cot , che però si riferiscono alle posizioni in essere di martedì scorso, del 10y c'è un'inversione di tendenza, sul t-bronx continua il lento ridursi delle net positions short dei funds

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Re: Mercato attendista

gipa69 ha scritto:
La scorsa settimana si sono sviluppati i movimenti preventivati causando però mano a mano che essi si approfondivano una divergenza fra gli stessi.
Infatti l'iniziale recupero dello yen contro euro e principali valute a portato alla chiusura di importanti posizioni intermarket con la conseguente discesa del settore energy ed una iniziale chiusura di posizione rialziste obbligazionarie.
L'approfondimento della correzione dell'oil ha però portato ad una conseguente riduzione delle pressioni inflazionistiche e con il rimpatrio di posizione dai mercati più rischiosi si è avuto prima un recupero dei bond e poi il recupero del dollaro con conseguente momentanea fine della fase di liquidazione delle posizione debitorie in Yen.

Le conseguenze più importanti del movimento si sono viste sul prezzo del petrolio e delle azioni correlate.
Il petrolio ha raggiunto un livello chiave che corrisponde alla trendline che regge il movimento dal 2004 più la media mobile a 55 settimane leggermente perforata, in precedenza questi livelli hanno fatto da supporto e l'oil ha rimbalzato riconfermando il trend rialzista.
Essendo nelle ultime settimane uscite molte news pubblicate non solo dai soliti siti bearish ma anche da alcuni big (vedi notizie pubblicate precedentemente) che parlano di deterioramento delle condizioni macro la discesa dell'oil sotto quei livelli potrebbe diventare un indicatore importante dello stato macro dell'economia.
Daltronde l'oil è salito in questi anni in contemporanea con la crescita economica economica mondiale spinto dalla domanda ed una sua correzione potrebbe indicare un rallentamento della domanda e quindi economica nel suo complesso.
Inoltre il suo calo avrebbe un impatto importante sulla crescita degli utili delle imprese in quanto il suo rialzo ha impattato maggiormente sugli utili ddelle imprese energy piuttosto che negativamente sugli utili delle imprese consumatrici di oil.

Al momento lo scenario più probabile è un rimbalzo tecnico dall'area raggiunta venerdì o poco sotto ma poi essendo i dati dello stock non supportivi sul prezzo un eventuale rallentamento macro potrebbe far scende l'oil sotto i supporti ed impostare una correzione di medio più significativa.
Questa correzione sui mercati sarebbe importante per due motivi:
1)Gli indici ex-azioni oil hanno avuto negli ultimi due anni una performance modesta e il settore sembrerebbe mostrare una configurazione di top già confermata.
2)Si avrebbe un ulteriore correzione dei titoli di crescita.


Ancora una volta però la correzione intermarket ha causato una rotazione settoriale ed una ancora maggiore concentrazione sulle bigcaps e sui titoli difensivi ma non una liquidazione degli asset azionari così come nelle precedenti fasi correttive ed anche il mondo commodity è stato liquidato solo in parte sul settore energy e preziosi sebbene le commodity industriali sembrerebbero costruire una configurazione da top.
Tutti gli indicatori intermarket di cui abbiamo parlato nei mesi scorsi sembrano si stiano avvicinando a livelli che segnalano inversione di trend ma senza ancora confermarli

Anche i titoli minerari sembrano anticipare una possibile correzione delle commodity correlate ma sono in molti casi appoggiati a supporti importanti se non decisivi.

La rottura da parte dell'oil dei livelli raggiunti venerdì o poco sotto, la conferma del top delle commodity industriali, una ulteriore forza dello Yen e la possibile inversione dei trend della curva dei tassi potrebbero portare alla conferma del top e ulteriore debolezza sui mercati azionari mentre viceversa la situazione potrebbe stabilizzarsi ed in questo caso alcuni indici senior potrebbero raggiungere anche nuovi massimi.
Un segnale di questa situazione sarebbero nuovi massimi dell'Oex e la rottura dell'area 1315/1317 dello spoore.

Personalmente sebbene pensi che il rimbalzo effettuato ieri possa proseguire per un paio di sedute vista la posizione raggiunta da alcune commodity e titoli correlati la situazione generale mostra una contrazione della propensione al rischio foriera di ulteriore correzioni soprattutto se le condizioni elencate sopra verranno confermate.

Sullo spoore da osservare al rialzo l'area 1315/1317 ed al ribasso l'area 1290 prima e 1280 poi.

Domani due governatori FED e il vicepresidente parleranno in varie sedi.
Si potrebbe avere un orientamento dei mercati dai loro commenti.

oh gipa, i papuozzi se non son scritti in inglese io non li leggo :-o :D
 
f4f ha scritto:
capisco l'effeto positivo sui titoli azionari delle commodities :)
ma credo l'effetto inflazione-tassi sia più forte :help:

ai POSTER l'ardua sentenza :lol:

Con una discesa del 15% dai massimi dell'oil (e la contestuale correzione di tutto il mondo energy) le pressioni inflazionistiche derivanti dai prezzi dovrebbero scemare e alzare ulteriormente i tassi in questa situazione farebbe perdere credibilità alla FED che probabilmente sarebbe accusata di non rispettare il proprio mandato.
Ne parleranno ancora perchè serve un prezzo ancora più basso e se i mercati si accorgono che si riesce a rallentare senza grossi problemi lo fanno ripartire.
 

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