grazie all'aiuto dello IOR riesco a salvare e postare l'articolo incriminato sull'operato del nonnetto alla frusta del grande guru di SM :
LA FED? E' IL PIU' GRANDE HEDGE FUND DEL MONDO
Durissimo attacco ad Alan Greenspan dal guru di Morgan Stanley, Stephen Roach.
Il comportamento irresponsabile della banca centrale Usa favorisce le bolle speculative
e accresce i rischi di rottura del sistema finanziario globale.
"La Federal Reserve è il più grande hedge fund del mondo".
Ad affermarlo è Stephen Roach, capo economista di Morgan Stanley.
Nell'articolo che segue, Roach accusa la Fed di aver adottato in passato e di
continuare a seguire una politica monetaria irresponsabile, che favorisce il formarsi
di bolle speculative di enormi dimensioni e accresce i rischi di collasso del sistema
finanziario globale.
Roach punta il dito sulla crescente pericolosità di strategie di investimento
- indirettamente incoraggiate dalla Fed - come il carry trade
(e cioe' l'investimento su vari mercati e assets finanziari con denari presi a credito).
Nella sua forma più semplice, il carry trade consiste nel prendere a prestito fondi
della Federal Reserve reinvestendoli in titoli finanziari, come il classico
Treasury Usa a 10 anni.
Il differenziale dei rendimenti costituisce il guadagno dell'operazione.
Ecco il testo dell' articolo con l'attacco alla Federal Reserve scritto
da Steven Roach per i clienti della Morgan Stanley, che ringraziamo per
la gentile concessione.
La Federal Reserve è il più grande hedge fund del mondo.
Non solo la Fed è leader nel ristretto circolo delle banche centrali mondiali,
ma è anche artefice dei più grandi macro trade dei tempi moderni.
Tra le sue "creazioni", il "Carry Trade I" del 1993, che fini' con la bolla
speculativa della fine degli anni '90, e il "Carry Trade II" in atto in questo
momento: sono tutte dirette conseguenze delle strategie di trading implicitamente
raccomandate da Greenspan & Co. La crescita di queste strategie ha aumentato la
precarietà del sistema finanziario globale, con la costante presenza del rischio
di una rottura.
Questa trasformazione ha avuto inizio nel 1987. La crescita dei mercati azionari fino
all'estate di quell'anno aveva diffuso la sensazione che non occorreva piu' temere
i rischi di un ribasso dei titoli azionari; e che questi rischi potevano essere
agevolmente contenuti attraverso un' adeguata strategia basata sull' utilizzo di
opzioni (portfolio insurance). Il crash dell'ottobre 1987 svelo' l'infondatezza di
tale modo di ragionare.
In quella circostanza, la risposta della Fed fu di iniettare liquidità nel sistema.
Ed è da quel caos nato diciassette anni fa che è sorta tra gli investitori in borsa
la mentalità del "dip buying" (acquistare quando il prezzo scende).
Le opportunità create dal Crash dell'87 erano un affare che gli operatori
soprattutto gli hedge funds - non potevano lasciarsi scappare.
Cinque anni dopo, la decisione di Alan Greenspan di tagliare i tassi d'interesse al
3% per far fronte ai problemi del sistema creditizio (il rischio era un credit crunch)
e di tenerli a tale livello fino al febbraio 1994 ha dato il via alla diffusione
del 'carry trade' dei tempi moderni. Con il tasso sui fed fund ai livelli
dell'inflazione, era praticamente gratis, in termini reali, il denaro 'overnight'
messo a disposizione dalla Fed.
Passando velocemente al 2004, il quadro attuale ha molte delle caratteristiche
emerse negli altri due periodi, con in più alcune interessanti novità.
La prima è che il finanziamento del carry trade ora avviene a livelli molto più
generosi: i tassi sui fed fund all'1.25% sono inferiori di circa 200 punti base
rispetto al tasso d'inflazione (a giugno 2004 il CPI annuale è del 3.3%). Il tasso
reale sui fed fund non era mai stato così basso, per un periodo così prolungato,
dalla fine degli anni '70. In effetti, la realtà è che gli investitori che prendono
a prestito ora vengono pagati per investire sulla yield curve.
La seconda novità è che ora i consumatori americani, risentendo della mancanza di
reddito in una ripresa che non genera occupazione, si sono profondamente