L’articolo di Chiesa:
“Il punto di partenza di questo ragionamento è una constatazione: nel 2007 è sopravvenuto il crollo repentino del sistema finanziario mondiale (… ) Le cause di questo disastro sono da analizzare, ma qualche data di riferimento è già possibile individuarla. La più importante delle quali è il 12 novembre 1999, quando il presidente William Jefferson Clinton promulgò la legge Gramm-Leach-Bliley, che cancellava la legge Glass-Steagall del 1933 e dava licenza alle banche d’investimento e a tutta una serie di operatori finanziari, di lanciarsi in ogni forma di attività speculative (…) Ora io affermo che la causa della crisi sistemica attuale deriva dalle decisioni sopra ricordate, che hanno prodotto una liberalizzazione completa dei movimenti di capitali e di creazione di derivati: decisioni che hanno creato le premesse per una smisurata crescita del debito mondiale”.
No Giulietto. La data di riferimento è la prima elezione di Clinton a presidente degli USA nel 1993 e la legge fondamentale in questo contesto è la sua legge Omnibus Budget Reconciliation Act dello stesso anno. Imponeva di pareggiare i bilanci dello Stato, e questo in economia significa sottrarre l’intera cifra necessaria al pareggio dai risparmi di famiglie e aziende. In un’America con stipendi stagnanti dal 1973 e crescita a singhiozzo, il pareggio di bilancio clintoniano sospinse masse immense di americani verso l’indebitamento, reso ancor peggiore dalla loro tendenza alla spesa compulsiva. Ma se decine di milioni di persone s’indebitano, significa che una pari quantità di prodotti finanziari viene creata, cioè assets nelle mani degli istituti finanziari che hanno emesso i crediti. Nasce il Money Manager Capitalism (capitalismo dei gestori del debito familiare) descritto già anni prima da Hyman Minsky. Questa corsa degli americani al debito, sospinti appunto dalle politiche di bilancio di Clinton, con le valanghe di assets di cui dicevo (fra cui i mutui subprime), fornirono una tentazione irresistibile per questi istituti di specularci sopra. Ed ecco la follia dei derivati su di essi costruiti e sparsi in tutto il mondo (i famosi prodotti tossici). Capire che la fonte prima del disastro fu una politica di bilancio tipicamente Neoclassica è tutto. Perché la gente deve capire che è l’ideologia economica il vero mostro, non tanto questa o quella deregolamentazione. Inoltre, Giulietto, anche tu pigi ossessivamente su questa moda di incolpare le banche, le big banks, di tutto il male, e questo è errato. Il male di gran lunga più devastante non è la spirale di indebitamento bancario che ha collassato il sistema finanziario, né questa o quella deregolamentazione, ma il debito reale di centinaia di milioni di poveracci e famiglie allegate che sono in quelle condizioni SOLO per cause di scelte politiche Neoclassiche e Neoliberiste. E mentre sulle banche oggi tutti sbraitano, dai centri sociali ai parlamentari, quasi nessuno lavora per smontare i dogmi Neoclassici e Neoliberisti con cui tutta la gestione dei deficit, dei debiti e delle monete è condotta.