Imposte (capital gain, minus, plus) Tassazione rendite finanziarie dal 20% al 26% (2 lettori)

070162

Bond..... solo BOND
suppongo prenda un bid o ask testato su una controparte, altrimenti in assenza deve prendere 100.

p.s. non postare in doppio per favore

azz..... ma sei ovunque...:D

per il 100..... non esiste.... allora ho un titolo che vale 50 e solo perchè magari QUELLA.... banca con ha controparti sufficienti.... si viene penalizzati....

francamente credo debba esserci una linea di condotta comune... e perciò chedevo.....

d'altra parte ora ho la pec .... per i reclami...:prr:
 

arkymede74

Forumer storico
azz..... ma sei ovunque...:D

per il 100..... non esiste.... allora ho un titolo che vale 50 e solo perchè magari QUELLA.... banca con ha controparti sufficienti.... si viene penalizzati....

francamente credo debba esserci una linea di condotta comune... e perciò chedevo.....

d'altra parte ora ho la pec .... per i reclami...:prr:
ma i reclami a iw puoi inoltrarli anche senza pec: [email protected]
 

Richard Fuld

lehman's ceo !
La tassazione sul risparmio era già pesante prima di questa porcata annunciata da Renzi

Aumento tasse rendite finanziarie ? ma sono davvero basse?)

....
demagogia delle rendite finanziarie
Spesso (e anche recentemente) in ambito politico, e non solo, si giustifica questo aumento delle tasse come equo e dovuto. Già l’utilizzo del termine “rendite finanziarie” sembra voler sottolineare qualcosa di negativo, un’entrata parassitaria e non meritoria di essere tutelata.

Sono discorsi da medioevo, che richiamano la cultura religiosa e popolare di allora che vedeva l’interesse sul capitale come il frutto del demonio. Per fortuna oggi la maggioranza delle persone è consapevole che l’interesse non è altro che il costo del servizio del prestito del denaro, costo che comprende il rischio di perdita (rischio di non restituzione) e la copertura dall’aumento dei prezzi.
Se presto 10.000 euro ad una persona senza interessi, tra uno o due anni, quando riceverò indietro quei soldi, avrò in termini reali (a causa dell'inflazione) meno di 10.000 euro. Inoltre potrei anche non ricevere, in tutto o in parte, il capitale prestato. Ovvio quindi che chieda un prezzo, prezzo che è definito dall’interesse.

Di fronte a chi fa discorsi demagogici sulle rendite finanziare occorre quindi anzitutto ricordare come in genere queste presunte rendite siano la salvaguardia del potere di acquisto di risparmi su redditi già tassati all’origine.


La tassazione sugli interessi finanziari è bassa?
Si vuol far poi passare il concetto che la tassazione sugli investimenti sia bassa, sia se confrontata con quella degli altri paesi europei, sia con la tassazione sui redditi da lavoro.

Per quanto riguarda i redditi da lavoro è evidente che il problema va letto al contrario: è la tassazione sul lavoro ad essere elevata. E il motivo sono decenni di sprechi, assistenzialismo e spesa pubblica senza freni (e ancora oggi, dopo 3 commissari pagati per questo, non si è fatto un taglio di spesa che è uno), non certo le tasse sugli altri redditi.
Insomma: il paragone non regge!

E il confronto con gli altri paesi? Per quanto riguarda la tassazione sui redditi da investimenti, quando si fanno questi confronti, si fa riferimento alla sola aliquota del 20%. Peccato che la tassazione in Italia non si esaurisca qui.

Anzitutto gli italiani pagano una minipatrimoniale (l’imposta di bollo) ogni anno pari allo 0,2% del capitale investito (quindi si paga anche se si è in perdita). Oltre alla Tobin Tax per l’acquisto di alcune azioni.

E la situazione è aggravata dall’ennesimo sistema burocratico e complesso che solo in Italia sappiamo (sanno) inventare. All’estero tutti i guadagni e le perdite sugli investimenti fanno cumulo, e sul guadagno netto si paga l’imposta dovuta.

In Italia si possono compensare le perdite (minusvalenze) ma solo entro 4 anni e a certe condizioni. Non puoi recuperarle se sono su un'altra banca (salvo giri o dichiarazioni complicate), se sono scaturite da investimenti nel risparmio gestito (fondi di investimento, ETF), se il titolo è fallito (e il titolo, vedi Argentina o Cirio, continuerà a comparire nel dossier titoli maturando l’imposta di bollo). Quindi si paga sui guadagni semilordi, perché non si possono compensare tutte le perdite (come invece avviene negli altri paesi europei).

Ma non è finita. Il nostro legislatore si è inventato la differenza fra redditi di capitale e redditi diversi. Tra questi ultimi rientrano cedole interessi e dividendi che non si possono compensare con le perdite sul capitale. Risultato: pago l’imposta perché ho ricevuto 100 euro di interessi o dividendo anche se sto perdendo 1.000 sul titolo.

La tassazione effettiva sulle “rendite finanziarie” è quindi mediamente ben superiore al 20%.


Il peso delle tasse con i rendimenti ai minimi
Le cosiddette rendite finanziarie sono già oggi colpite pesantemente da tasse e costi. E lo saranno ancora di più in futuro se i rendimenti non si alzeranno e rimarranno agli attuali valori.

Prendiamo il caso di chi voglia investire oggi 20.000 euro su un’obbligazione a 3 anni che rende l’1,25% lordo (questi sono gli attuali rendimenti di mercato). Togliamo la ritenuta fiscale del 20% e rimane l’1% netto. Sottraiamo anche il bollo e siamo allo 0,8%. Sono 50 euro di ritenuta fiscale e 40 di bollo su una cedola di 250, vale a dire il 36% di imposte. Senza considerare che potrei avere migliaia di euro di minusvalenze pregresse, non compensabili con la cedola interessi.

Su un investimento di questo tipo quindi l’italiano può attendersi una fantastica rendita finanziaria dello 0,8%, praticamente l’inflazione odierna (ma probabilmente inferiore all'inflazione dei prossimi 3 anni, ossia la durata dell'investimento). E non sto considerando i costi bancari!
Certo l’investitore potrebbe, per avere rendimenti superiori, assumersi qualche rischio in più allungando le durate o passando al mercato azionario. Con il rischio di perdite poi spesso non compensabili.

Viceversa però, come dimostra l'esempio, se non rischia è destinato quasi sicuramente a vedere il suo potere di acquisto eroso dall’inflazione! Nonostante le lucrose (per qualcuno) rendite finanziarie, l’investitore tra 3 anni sarà più povero di oggi! Ma grazie al senso di equità dei nostri politici, avrà pagato le sue tasse su questi “sporchi guadagni”.

Una vera riforma
Prima di parlare di nuove tasse si dovrebbe finalmente intervenire sulla spesa e sui numerosi sprechi che colpiscono il nostro paese a tutti i livelli.
Poi, se si vuole parlare onestamente e efficacemente di tassazione sui redditi da attività finanziarie, sarà prima indispensabile revisionare e semplificare tutto il sistema.

E’ così complicato dire: si paga l’X per cento sui guadagni netti da investimenti? E con guadagni netti intendere che posso compensare facilmente tutte le perdite su qualsiasi attività finanziaria? Basta bollo e basta complicazioni. Se guadagno 1.000 euro da una parte e perdo 200 dall’altra, pagherò la mia imposta sul mio effettivo guadagno di 800. Se un anno sono in perdita, potrò portarla in compensazione nei successivi, senza limiti.


Questa è equità oltre che semplicità, due parole sconosciute ai nostri politici! E evidentemente a qualcuno fa comodo un sistema inutilmente arzigolato, per poi lanciare l’anatema dell'ingiustizia delle basse imposte sulle rendite finanziarie.

Da notare che ultimamente questi fenomeni che consigliano l’aumento sono pure dotati di una bella faccia tosta. Uno è un noto imprenditore (sarebbe meglio dire finanziere) italiano con residenza in Svizzera. L’altro un gestore di fondi speculativi con basi a Londra, Irlanda e Isole Cayman. Entrambi quindi parlano di aumentare le tasse agli italiani, ma si sono guardati bene dal mantenere la loro residenza fiscale in Italia.
....

siamo sicuri che dividendi e sicav si compensano dovunque, tipo in spagna?:mmmm:
 

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