Imposte (capital gain, minus, plus) Tassazione rendite finanziarie dal 20% al 26% (2 lettori)

Peco

Forumer storico
"Del resto le intenzioni dei banchieri sono quelle di spingere i piccoli risparmiatori a comprare strumenti finanziari il cui rendimento è ormai nullo o negativo. E le banche italiane sono stracolme di titoli di stato che prima o poi dovranno essere scaricati sul retail, una volta che queste saranno in grado di stare in piedi con le loro gambe senza il supporto della BCE che, per i finanziamenti erogati al sistema creditizio, chiede BTP a garanzia."


Tocchi un punto chiave.aggiungerei anche che si sta cercando di scoraggiare l'investimento fatto in prima persona dal risparmiatore per spingere all'acquisto di fondi e prodotti gestiti dove psicologicamente non si avverte l'inasprimento delle aliquote.


Più che a scoraggiare l’investimento fai da tè io credo che si voglia scoraggiare il risparmio in tutte le sue forme costringendo chi può a consumare di più. Diceva Keynes : in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione, dunque aumentando la massa liquida a disposizione si favorisce la speculazione e non gli investimenti. La tendenza al risparmio e all'accumulazione di denaro sono, sempre secondo Keynes, le caratteristiche peculiari della crisi.
In realtà in questa crisi ci siamo cacciati perché da almeno un paio di decenni abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi cioè consumando di più di quanto prodotto e per venirne fuori bisogna fare esattamente il contrario, lavorare di più e guadagnare e spendere di meno , ma tutti insieme. Prima o poi ci si renderà conto che questa è l’unica ricetta per uscire dai guai. Diceva sempre Keynes :Nessun Paese rimane in recessione in eterno , una disoccupazione alta produce una deflazione reale, o quantomeno relativa che migliora gradualmente la competitività e porta a un incremento delle esportazioni e a una graduale espansione dell’economia.
 
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fabriziof

Forumer storico
Più che a scoraggiare l’investimento fai da tè io credo che si voglia scoraggiare il risparmio in tutte le sue forme costringendo chi può a consumare di più. Diceva Keynes : in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione, dunque aumentando la massa liquida a disposizione si favorisce la speculazione e non gli investimenti. La tendenza al risparmio e all'accumulazione di denaro sono, sempre secondo Keynes, le caratteristiche peculiari della crisi.
In realtà in questa crisi ci siamo cacciati perché da almeno un paio di decenni abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi cioè consumando di più di quanto prodotto e per venirne fuori bisogna fare esattamente il contrario, lavorare di più e guadagnare e spendere di meno , ma tutti insieme. Prima o poi ci si renderà conto che questa è l’unica ricetta per uscire dai guai. Diceva sempre Keynes :Nessun Paese rimane in recessione in eterno , una disoccupazione alta produce una deflazione reale, o quantomeno relativa che migliora gradualmente la competitività e porta a un incremento delle esportazioni e a una graduale espansione dell’economia.

In realtà li facciamo più intelligenti di quelli che sono,semplicemente hanno bisogno di soldi e li cercano dove possono
 
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Più che a scoraggiare l’investimento fai da tè io credo che si voglia scoraggiare il risparmio in tutte le sue forme costringendo chi può a consumare di più. Diceva Keynes : in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione, dunque aumentando la massa liquida a disposizione si favorisce la speculazione e non gli investimenti. La tendenza al risparmio e all'accumulazione di denaro sono, sempre secondo Keynes, le caratteristiche peculiari della crisi.
In realtà in questa crisi ci siamo cacciati perché da almeno un paio di decenni abbiamo vissuto al disopra dei nostri mezzi cioè consumando di più di quanto prodotto e per venirne fuori bisogna fare esattamente il contrario, lavorare di più e guadagnare e spendere di meno , ma tutti insieme. Prima o poi ci si renderà conto che questa è l’unica ricetta per uscire dai guai. Diceva sempre Keynes :Nessun Paese rimane in recessione in eterno , una disoccupazione alta produce una deflazione reale, o quantomeno relativa che migliora gradualmente la competitività e porta a un incremento delle esportazioni e a una graduale espansione dell’economia.


per me, solo lo STATO italiano ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità vista la spesa pubblica monster, con soldi buttati nel cesso per corruzione. :titanic:
Dal mio punto di vista, io non ho mai vissuto spendendo più di quello che guadagnassi. È un'espressione che non mi piace poichè sembra incolpare le persone delle minchiate fatte dagli eletti.
 
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Peco

Forumer storico
per me, solo lo STATO italiano ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità vista la spesa pubblica monster, con soldi buttati nel cesso per corruzione. :titanic:
Dal mio punto di vista, io non ho mai vissuto spendendo più di quello che guadagnassi. È un'espressione che non mi piace poichè sembra incolpare le persone delle minchiate fatte dagli eletti.

Vedo che anche tu come me non ti sei mai messo in coda per la distribuzione. I politici per ottenere il consenso dei cittadini hanno fatto promesse insostenibili da gestire. Un esempio di spesa pubblica è la legge che ha permesso a centinaia di migliaia di italiani dipendenti pubblici di poter andare in pensione con 14 anni, sei mesi e un giorno di attività lavorativa se donne con prole; 19 anni, sei mesi e un giorno per gli uomini; 24 anni, sei mesi e un giorno per i dipendenti degli enti locali. Una follia economica, una grandissima ingiustizia durata quasi venti anni (fu abolita da Giuliano Amato nel 1992) ma che paghiamo tuttora. Uno dei simboli più pregnanti della rovina dell’Italia. Oggi sono 530.000 le pensioni di vecchiaia e di anzianità “attive” concesse in base al Dpr 1092. In media i baby pensionati ricevono un assegno di circa 1.500 euro lordi al mese, che non è affatto male, visto che l’assegno lo incassano per oltre trenta o quarantanni pur avendo versato pochissimi contributi. E secondo alcune stime, considerando la maggiore spesa sopportata anno dopo anno e la minore contribuzione incassata, le baby pensioni sono costate allo Stato 163,5 miliardi. Solo considerando le rendite che stiamo pagando noi oggi a chi ovviamente ha utilizzato una scappatoia legale ancorché iniqua, si tratta di 9,5 miliardi l’anno. Il disastro dell’Italia di oggi è fatto da tante storie come quella delle baby pensioni. Scelte sbagliate, cui si è rimediato male e senza coraggio o a volte non si è rimediato per niente. Il conto lo stiamo pagando noi, e continueranno a pagarlo i nostri figli
 
Vedo che anche tu come me non ti sei mai messo in coda per la distribuzione. I politici per ottenere il consenso dei cittadini hanno fatto promesse insostenibili da gestire. Un esempio di spesa pubblica è la legge che ha permesso a centinaia di migliaia di italiani dipendenti pubblici di poter andare in pensione con 14 anni, sei mesi e un giorno di attività lavorativa se donne con prole; 19 anni, sei mesi e un giorno per gli uomini; 24 anni, sei mesi e un giorno per i dipendenti degli enti locali. Una follia economica, una grandissima ingiustizia durata quasi venti anni (fu abolita da Giuliano Amato nel 1992) ma che paghiamo tuttora. Uno dei simboli più pregnanti della rovina dell’Italia. Oggi sono 530.000 le pensioni di vecchiaia e di anzianità “attive” concesse in base al Dpr 1092. In media i baby pensionati ricevono un assegno di circa 1.500 euro lordi al mese, che non è affatto male, visto che l’assegno lo incassano per oltre trenta o quarantanni pur avendo versato pochissimi contributi. E secondo alcune stime, considerando la maggiore spesa sopportata anno dopo anno e la minore contribuzione incassata, le baby pensioni sono costate allo Stato 163,5 miliardi. Solo considerando le rendite che stiamo pagando noi oggi a chi ovviamente ha utilizzato una scappatoia legale ancorché iniqua, si tratta di 9,5 miliardi l’anno. Il disastro dell’Italia di oggi è fatto da tante storie come quella delle baby pensioni. Scelte sbagliate, cui si è rimediato male e senza coraggio o a volte non si è rimediato per niente. Il conto lo stiamo pagando noi, e continueranno a pagarlo i nostri figli


esattamente. faccio parte delle persone che le cose se le preferiscono conquistare, piuttosto che ciucciarle dagli altri contribuenti. Ecco perchè odio i tentativi statali di drenaggio dei soldi guadagnati onestamente, per riversarli a chi (spesso) passa la vita in nullafacenza lamentandosi che bisogna bastonare i "ricchi". .. Ed ecco perchè a breve saluto definitivamente questo stato marcio.
 

Jackfol

Forumer storico
esattamente. faccio parte delle persone che le cose se le preferiscono conquistare, piuttosto che ciucciarle dagli altri contribuenti. Ecco perchè odio i tentativi statali di drenaggio dei soldi guadagnati onestamente, per riversarli a chi (spesso) passa la vita in nullafacenza lamentandosi che bisogna bastonare i "ricchi". .. Ed ecco perchè a breve saluto definitivamente questo stato marcio.

Qual'è il paese prescelto?
 

qquebec

Super Moderator
Più che a scoraggiare l’investimento fai da tè io credo che si voglia scoraggiare il risparmio in tutte le sue forme costringendo chi può a consumare di più.

Nella ex U.R.S.S. lo Stato si appropriava di una parte del raccolto dei contadini (considerati ricchi e nemici del popolo) che, ovviamente, cercavano di nascondere ai controlli degli orgnai di governo. E più nascondevano le messi, più lo Stato alzava la percentuale da confiscare. Quando si accorsero che le misure erano insufficienti, il regime espropriò tutto coronando lo scempio con una parola magica: "collettivizzazione". Da allora non è cambiato nulla: oggi il raccolto si chiama "rendita" e la parola magica per giustificare l'esprorio si chiama "armonizzazione". Siamo alla fase 2.
 
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Nella ex U.R.S.S. lo Stato si appropriava di una parte del raccolto dei contadini (considerati ricchi e nemici del popolo) che, ovviamente, cercavano di nascondere ai controlli degli orgnai di governo. E più nascondevano le messi, più lo Stato alzava la percentuale da confiscare. Quando si accorsero che le misure erano insufficienti, il regime espropriò tutto coronando lo scempio con una parola magica: "collettivizzazione". Da allora non è cambiato nulla: oggi il raccolto si chiama "rendita" e la parola magica per giustificare l'esprorio si chiama "armonizzazione". Siamo alla fase 2.

mi auguro, per chi rimane qua, che prima di arrivare alla fase tre, qualcuno inizi ad aprire buchi del culo aggiuntivi a chi di dovere :rolleyes::mumble:
 

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