Banche online Tassi dimezzati per i conti on line E i clienti diventano "nomadi" (1 Viewer)

giobar57

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Dopo gli ultimi tagli della Bce la remunerazione dei depositi bancari
è scesa intorno al 2%. E gli utenti si sono messi a caccia dell'offerta migliore

Tassi dimezzati per i conti on line E i clienti diventano "nomadi"

Sui blog le strategie per garantirsi comunque alti rendimenti
Le banche: "Contano anche i servizi e l'integrazione con lo sportello"
di ROSARIA AMATO

ROMA - I tassi Bce scendono e i conti on line remunerati non danno più gli stessi rendimenti? Solo sei mesi fa vi avevano promesso il 6% e adesso i vostri risparmi rendono a malappena l'1,75%? Nessun problema: si cambia banca. Sei mesi su Banca Barclays con il 5%, poi altri sei su Conto Arancio con il 4,25%, e poi di nuovo a caccia delle nuove offerte: CheBanca! o Rendimax? Al cliente "sedentario", sulla cui staticità da sempre hanno contato le banche italiane, si sta affiancando da diversi mesi il cliente "nomade", sempre a caccia del miglior conto remunerato, o meglio ancora della più allettante offerta promozionale. Dal momento che i conti on line sono gratuiti e le spese di chiusura sono state abolite, stanno crescendo i clienti multiconto: un conto tradizionale perché c'è lo sportello sotto casa, uno Internet movimentabile, un altro Internet di solo deposito, e magari un altro ancora per aderire a una promozione temporanea. Tanto le ultime offerte hanno abolito persino le spese di bollo: "Lo paghiamo noi!", garantiscono diversi spot pubblicitari. E quindi, non c'è niente da perdere. Meglio avere tre o quattro conti correnti piuttosto che avventurarsi in improbabili acquisti in Borsa, fondi d'investimento o, se si vuole volare basso, Bot, il cui rendimento nell'ultima asta è sceso sotto il 2%.

L'Abi: "Cresciuta la multibancarizzazione". "La ricerca del conto che remunera meglio - conferma Romano Stasi dell'Associazione Bancaria Italiana, esperto di tecnologie - è un trend molto forte da parte dei clienti, e questo sta facilitando la multibancarizzazione. Si è affermata una logica concorrenziale positiva, che fa muovere di più il cliente alla ricerca della banca in cui si trova meglio. Ci sono diverse strategie sul conto on line: a volte si integra in modo evoluto con lo sportello tradizionale, alcune banche danno solo alcuni servizi di home banking e poi proseguono il rapporto allo sportello. Al di là del momento specifico, il conto remunerato rimane un investimento a rischio zero per il cliente, anche se in questo momento ottiene forse una remunerazione non elevatissima".
"Scade il tasso promozionale: sposto i soldi". "Ho richiesto l'attivazione del conto IwPower essendo in scadenza il mio tasso promozionale Conto Arancio. Attendo con ansia che mi arrivi il kit a casa. Siccome il tasso promozionale mi scade a fine novembre volevo aspettare un po' prima di passarli qui", si legge, curiosando sul forum di IWBank. "WebSella è nato per contrastare C/Arancio. Poco sta facendo, il suo rendimento è del 2,25 mentre Ing offre 3 base e Webank il 2,4. Cosa farete per non farci spostare i nostri soldi alla Ing?", chiede un cliente sul forum di WebSella. Insomma, l'aria è cambiata. Soprattutto nelle ultime settimane, da quando cioè la Banca Centrale Europea ha portato con successivi tagli il tasso d'interesse di riferimento al 2%. Le banche on line, titolari dei conti remunerati, si sono adeguate, e i tassi sono drammaticamente scesi, anche più sotto del 2%.

"Tassi più bassi? Lo è anche l'inflazione". "Al momento offriamo il 2%, sia ai vecchi che ai nuovi clienti - dice Vincenzo Tedeschi, responsabile Marketing e Prodotti di IWBank - E' un tasso basso? Dipende: nel periodo in cui l'inflazione era al 4% il nostro tasso era al 3%, adesso è al 2% ma è scesa anche l'inflazione, il nostro cliente guadagna comunque. Senza contare che sono scesi anche i tassi sui fidi, sui prestiti, sui mutui. ll valore aggiunto di una banca come la nostra va oltre il tasso: da noi non ci sono venditori che offrono prodotti della banca anche quando al cliente non convengono".

Offerte differenziate per vecchi e nuovi clienti. Sarà, ma non tutti i clienti ne sono convinti. Il tasso d'interesse alto rimane il migliore biglietto da visita per un conto on line, e infatti diverse banche adottano una doppia strategia: tassi ridotti per i vecchi clienti e remunerazioni molto cospicue, anche se limitate nel tempo, per i nuovi. E' il caso di WeBank, del Gruppo Bipiemme: 5% fino al 30 giugno 2009, dopo tasso base dell'1,90% per depositi fino a 50.000 euro, 0,25% per giacenze superiori. Oppure di WebSella: 5% per i primi cinque mesi, 1,75% a regime. "I tassi in promozione sono uno strumento potente per acquisire nuovi clienti - spiega Luca Ferrarese, responsabile Servizi Telematici del Gruppo Banca Sella - è come un investimento pubblicitario. Ma la nostra offerta è interessante anche per i vecchi clienti: lo dimostra il fatto che il 40% abbia deciso di canalizzare lo stipendio su WebSella, e quindi ha scelto il nostro come conto primario. Inoltre ai nostri clienti possiamo offrire anche la nostra rete di sportelli: comunque il nostro, più che un conto on line, è un conto multicanale".

Ma c'è anche chi rilancia con i vecchi. Anche i vecchi clienti, però, non sono da buttar via. Filosofia alla base della strategia di Ing Direct, pioniere in Italia del conto corrente remumerato con Conto Arancio: attualmente il tasso offerto ai nuovi clienti è il 4,25% per sei mesi; a regime si passa al 3%. Tuttavia, caso forse unico nel panorama bancario, Ing Direct estende le offerte di lancio anche ai vecchi clienti. "Non possiamo solo concentrarci sui nuovi clienti - spiega Berns Geilen, Country manager di Ing Direct Italia - pertanto estendiamo le offerte anche ai vecchi, proponendo loro di effettuare un versamento entro un certo periodo. I nuovi versamenti vengono remunerati con lo stesso tasso d'interesse offerto ai nuovi clienti". Attenzione che permette a Ing Direct di non perdere i vecchi clienti, ma anche di averne di nuovi, magari in fuga da altri conti on line che nel giro delle ultime settimane hanno subito una imponente riduzione dei tassi.

La corsa ai nuovi clienti. La caccia al nuovo cliente rimane comunque in cima agli interessi delle banche: da una ricerca condotta dalla School of Management della Bocconi per conto di Ing Direct emerge che i futuri clienti potenziali della banca on line nel giro dei prossimi 12 mesi siano 1.740.000, ai quali si aggiungono 3.900.000 "probabili" nuovi acquisti. Ed è vero che, come emerge da dati Abi, attualmente gli utilizzatori della banca o del canale on line sono oltre 13,4 milioni, ma si tratta di un bacino decisamente limitato rispetto agli altri Paesi europei. Infatti da un'indagine pubblicata il 2 dicembre da Eurostat emerge che solo il 13% degli italiani usa la banca on line, contro il 61% dei danesi, il 69% degli olandesi, il 65% degli svedesi e il 72% dei finlandesi, ma anche il 40% dei "cugini" francesi.

In arrivo nuovi competitor. Il mercato dei clienti disposti a spostare i propri risparmi su un conto on line è dunque molto interessante anche adesso, a dispetto della crisi. E quindi, nonostante possa apparire un azzardo offrire tassi d'interesse tanto superiori rispetto all'attuale tasso Bce, c'è chi non si tira indietro e rilancia anche oltre il 4%, fino al 5. Due prodotti, in particolare, in questi giorni sono in fase di campagna pubblicitaria: Rendimax di Banca Ifis, che offre una remunerazione del 4,75% su depositi liberi, e CheBanca! di Mediobanca, che per conti di deposito vincolati a 3, 6 o 12 mesi offre remunerazioni anticipate dal 4,30 al 4,70% e un tasso d'interesse base del 4%, con versamento anticipato degli interessi maturati. Si tratta di offerte non promozionali, non vincolate cioè a un determinato periodo, anche se già per marzo entrambe le banche hanno annunciato un ritocco al ribasso dei tassi.

Anche le grandi banche si mettono in gioco. Il lancio e la diffusione dei conti correnti on line è partito dalle banche più piccole, affiancate dalle banche straniere, sbarcate in Italia con prodotti che rispondevano a una logica completamente diversa da quella tradizionale, come Conto Arancio. Ma la febbre dell'on line ha contagiato anche le banche tradizionali, comprese le maggiori. Le offerte veramente interessanti però stentano ad arrivare dai maggiori gruppi bancari italiani. Il massimo a cui si arriva è il conto multicanale "zero spese" quando si opera on line: applicano questa formula per esempio Zerotondo di Intesa-SanPaolo e Genius One di Unicredit, ma di remunerazione attraverso il tasso d'interesse neanche a parlarne. Però qualcosa si sta muovendo anche tra i maggiori gruppi bancari italiani. Il Monte dei Paschi di Siena ha lanciato a dicembre Conto online, un conto corrente multicanale a zero spese che offre anche una remunerazione, un tasso dello 0,75%. "Il nostro intento - spiega Paolo Lombardi, di Mps - è miscelare nel giusto modo il canale diretto e la filiale. Certo, la clientela che insegue il tasso più alto del mercato non verrà da noi, ma questa clientela non è quella che seguiamo noi in primis. Quella che seguiamo noi è interessata a zero spese e zero costi di gestione: abbiamo ritenuto però di poter fare questo tentativo di rendere più accattivante il conto, grazie a una remunerazione minima, però stabile, tale che il cliente non si senta bruciare la sedia quando finisce la promozione. Se poi vuole valorizzare maggiormente il suo risparmio, può venire da noi in filiale: troveremo insieme il prodotto più adatto".

Negli ultimi mesi migliorata la sicurezza. Accanto al tasso d'interesse, tuttavia, ci sono altri elementi che rendono attraente un conto più di un altro. Gli utenti fanno molta attenzione alla sicurezza: l'utilizzo di tecnologie avanzate è sicuramente un elemento di scelta nella valutazione del cliente. "Il cliente domanda sempre di più quali siano le specifiche caratteristiche di sicurezza dei conti on line - spiega Romano Stasi, dell'Abi - Per esempio è molto cresciuto negli ultimi mesi l'uso della 'one time password', che interessa il 70% dei conti on line. Dalle nostre rilevazioni inoltre è decisamente scesa la percentuale dei clienti che hanno perso le credenziali (ai quali cioè siano stati sottratti per esempio attraverso il phishing l'user ID o la password, ndr): siamo allo 0,03%; ancora più bassa la percentuale di chi, in seguito a tale perdita, sia stato danneggiato".

(26 gennaio 2009)

Fonte
 

nowhere

Nuovo forumer
è si purtroppo siamo obbligati ad aprire 2/3 conti deposito..e purtroppo per chi ha solo qualche migliaio di euro non so quanto convenga...con i giorni di valuta che si perdono...
 

Garrone_71

Forumer attivo
Personalmente non aprirei conti deposito per cifre sott i 5.000 euro minimi.


Diciamo che la soglia che mi fa scattare la voglia di aprire un conto deposito e' di circa 10.000 euro.
 

nowhere

Nuovo forumer
purtroppo garrone almeno per me...10.000 è diventata una cifra enorme...
ora sto aprendo chebanca..ma ci parcheggio 3/4 k..
 

Garrone_71

Forumer attivo
purtroppo garrone almeno per me...10.000 è diventata una cifra enorme...
ora sto aprendo chebanca..ma ci parcheggio 3/4 k..


Aspe chiarisco o sembra che anziche' paperino sono zio paperone...


...10.000 euro da spostare da un conto deposito all'altro.


Adesso tengo due conti deposito, ma 9.000 euro in totale.

:D:D:D
 

nowhere

Nuovo forumer
Aspe chiarisco o sembra che anziche' paperino sono zio paperone...


...10.000 euro da spostare da un conto deposito all'altro.


Adesso tengo due conti deposito, ma 9.000 euro in totale.

:D:D:D


be alcuni fanno viaggiare 50.000...lo abbiamo visto spesso

se vuoi fare zio paperone devi cambiare avatar :D
 
gia' il solo fatto di avere un'inutilissimo Conto Arancio mi rode assai....

nonostante alcuni ottimi consigli non voglio perdere tempo ad aprire altre alternative magari ppiu' remunerative nel breve periodo... gia' sono intrigato a ricordarmi tutto, tra codici, login e password e ho solo 2 conti... figuriamoci aprirne di nuovi, con attese snervanti e disguidi di ogni tipo (vedi all'inizio CA)

mi tengo fineco e aspetto qualcosa di fineco... perche' non inventano un conto deposito fineco ??? secondo me rastrellerebbero moltissimi clienti come me, anche con rendimenti minori di chebanca o rendimax, solo per la comodita' di restare dentro allo stesso brand.

sarebbe una cosa cosi' insensata ?
 

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