gli altri grandi tarokkatori, per certi versi inarrivabili
GIAPPONE: DELUDONO ORDINI E PIL, RIALZO BOJ PIU' LONTANO
(ANSA-REUTERS) - ROMA, 8 dic - Ordini industriali in rialzo,
ma meno del previsto. E un prodotto interno lordo anch'esso più
debole delle aspettative nel periodo luglio-settembre, tanto da
spingere al ribasso la borsa di Tokio facendo, al contrario,
recuperare i bond emessi da Tokio. Mentre lo yen è scivolato
sia contro l'euro che contro il dollaro.
Non convincono gli ultimi dati sull'economia giapponese, che
é in ripresa, ma serba ancora troppo vivo il ricordo dei sei
anni di stagnazione economica con tassi d'interesse che ancora
oggi, per evitare rischi, sono vicini allo zero. Gli ordini di
macchinari industriali, un importante indicatori degli
investimenti nell'economia nipponica, a ottobre sono saliti del
2,8% rispetto al mese precedente su base destagionalizzata: un
buon rialzo, si dirà. Che però ha decisamente deluso i
mercati, perché gli analisti si aspettavano, in media un ben
più sostanzioso rimbalzo del 6.2% dopo lo scivolone del 7,4% a
settembre. E perché proprio dagli investimenti, piuttosto che
dai consumi, ci si aspetta un robusto contributo alla ripresa
dell'economia giapponese.
I mercati non hanno potuto che reagire di conseguenza: il
Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,34% dopo aver ceduto lo
0,5%, i bond hanno recuperato le loro perdite e lo yen ha
segnato minimi a circa 115,87 contro il dollaro. Colpa anche del
forte ridimensionamento della crescita del Pil giapponese nel
periodo luglio-settembre, rivisto dal governo di Tokyo su base
annua allo 0,8% contro il 2% di un rapporto rapporto
preliminare. La crescita dell'economia nipponica è dunque più
debole rispetto alle analisi di mercato, che prefiguravano una
revisione del Pil all'1,1% su base annua e allo 0,3% su base
trimestrale. Una revisione al ribasso da addebitare
principalmente al costante calo dei consumi (-2,4% a
ottobre, in una tendenza negativa che dura da 10 mesi) e,
appunto, al rallentamento degli investimenti.
Lo scenario di un prossimo rialzo dei tassi di
interesse, definito "inevitabile" alcuni giorni fa dal
governatore della Banca del Giappone Toshihiko Fukui, potrebbe a
questo punto cambiare, perché una stretta monetaria potrebbe
finire per danneggiare i consumi proprio mentre gli
investimenti, l'altro motore di crescita di qualsiasi economia,
potrebbero non essere sufficienti da soli. Getta acqua sul fuoco
il ministro dell'Economia Hiroko Ota, secondo cui i dati non
cambiano le valutazioni del governo, e cioé che la fine della
deflazione, vero e proprio incubo per il Giappone dalla fine
degli anni '90, e' vicina e che "non c'é preoccupazione che
l'economi posa tornare alla recessione, nonostante qualche
segnale di rallentamento"