Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

Svolta sull’Unione bancaria Resta il nodo degli istituti in crisi - L’Fmi promuove le banche italiane


Con la regia della Germania, l’Europa cerca una svolta sull’Unione bancaria per evitare il rischio che si areni nelle secche del rinnovo del Parlamento europeo a primavera prossima. Ma dal vertice di ieri a Berlino, nella sede del ministero delle Finanze, non è scaturito un compromesso tra le posizioni dei sei ministri delle Finanze che vi hanno preso parte (Italia, Francia, Spagna, Olanda, oltre alla Lituania che ha la presidenza di turno e, ovviamente alla Germania).

È emerso, tuttavia, qualche progresso da parte del ministro tedesco Schäuble, disponibile a valutare un’ipotesi di compromesso avanzata dall’Olanda e dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. Il nodo da sciogliere riguarda le modalità con cui affrontare le singole crisi bancarie. L’Italia resta contraria al coinvolgimento dei privati. Intanto, secondo il Fondo monetario internazionale i buffer di capitale costruiti negli ultimi anni, più la liquidità a basso costo messa a disposizione dalla Bce dovrebbero consentire alle banche italiane di resistere anche di fronte all’ondata di una nuova crisi. Un dato confermato dalla riduzione del ricorso degli istituti italiani alla liquidità della Bce. Preoccupa, invece, lo stato di salute complessivo dell’economia che si riflette sulle imprese e sui livelli di insolvenza.
 
intervista a Wiedmann

La debole crescita del credito, però, è dovuta in larga parte a fattori al di là del nostro controllo. Per esempio, la scarsa domanda di credito è dovuta alla necessità di ridurre la leva finanziaria di settori privati altamente indebitati e alla debole situazione macroeconomica. L’offerta di credito, d’altro canto, è limitata principalmente dalla debolezza dei bilanci delle banche e dagli alti rischi di credito. Il credito scarseggia soprattutto nei Paesi periferici e in particolare per le piccole e medie imprese. Non sarebbe un motivo per porsi un obiettivo di credito alle Pmi, per esempio con una fornitura di liquidità mirata, sulla linea dello schema Funding for Lending del Regno Unito?
Il maggiore impedimento al credito certamente non è la liquidità, ma i fattori che ho appena citato. Questo vale per i prestiti alle Pmi ma anche per gli altri crediti. Non è stato perciò una sorpresa che molta della liquidità che abbiamo fornito attraverso le operazioni a lungo termine non sia stata indirizzata all’economia reale. Molte banche invece l’hanno usata per comprare titoli di Stato, soprattutto in Italia e in Spagna.
 
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Perché l’area euro sia forte, l’Italia, che è la sua terza economia, deve essere forte. Ma per essere un pilastro di stabilità, l’Italia deve confrontare le sue sfide economiche. Per inciso, questo è vero non solo dell’Italia, ma anche della Germania, per esempio, dove siamo di fronte a un onere demografico crescente. L’Italia ha avviato alcune riforme importanti. In base alla nostra stima, l’economia uscirà dalla recessione entro fine anno. Sono fiducioso che con le giuste misure addizionali, in particolare per riformare il settore pubblico, compreso il sistema giudiziario, migliorare la flessibilità del mercato del lavoro e aumentare la concorrenza nel mercato dei prodotti, l’Italia può superare l’attuale crisi e raggiungere un percorso di crescita sostenibile.
 
Recentemente, ho fatto un discorso a Düsseldorf illustrando le sfide future per la Germania. Ci sono quattro importanti aree da affrontare. Primo, la Germania deve vedersela con una demografia sfavorevole, che si farà sempre più sentire nei prossimi anni. Secondo, a causa della globalizzazione, anche per prodotti ad alta tecnologia, le imprese saranno sotto crescente pressione da concorrenti dei mercati emergenti. Terzo, la politica fiscale dovrà ridurre l’alto debito pubblico. Quarto, deve cambiare completamente la politica energetica. Questa inversione a U sull’energia avrà un impatto profondo sulla competitività dell’industria e il potere d’acquisto delle famiglie. Ogni coalizione andrà giudicata sull’abilità di far fronte a queste sfide. Sono fiducioso che la coalizione entrante condivida questa ambizione. Ma Lei ha ragione nel sostenere che l’accordo fra i partner della possibile coalizione contiene alcuni elementi che rischiano di indebolire la sostenibilità del sistema previdenziale e ridurre la flessi ilità del mercato del lavoro.
 
gooooood morning bbbbanda


notizia del mattino
































































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«Governo anche con Grillo e Sel
per fare la legge elettorale»
 
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«Governo anche con Grillo e Sel
per fare la legge elettorale»



legge elettorale che ha fatto lui per i vantaggi suoi
e che ha sempre difeso strenuamente


cmq, per mera coerenza, Brunetta dovrebbe dimettersi immediatamente: se cdontesta la legge elettorale che ha votato lui e con la quale è stato eletto, cosa altro dovrebbe fare ??
Legge elettorale: Brunetta, sentenza con effetti devastanti per Camere

07 Dicembre 2013 - 15:12

(ASCA) - Roma, 7 dic - ''Che dire, la decisione della Consulta e' stata letteralmente un terremoto. Le Camere sono politicamente delegittimate, ma anche dal punto di vista tecnico, come sta emergendo sempre piu', la sentenza avra' conseguenze devastanti''. Lo afferma in una nota Renato Brunetta,



idem per la Santanchè: sarà che Napolitano è fuori dalla Costituzione, ma se è così, mica l'ho votato io ma lei: si dimettesse, prego
 
legge elettorale che ha fatto lui per i vantaggi suoi
e che ha sempre difeso strenuamente


cmq, per mera coerenza, Brunetta dovrebbe dimettersi immediatamente: se cdontesta la legge elettorale che ha votato lui e con la quale è stato eletto, cosa altro dovrebbe fare ??
Legge elettorale: Brunetta, sentenza con effetti devastanti per Camere

07 Dicembre 2013 - 15:12

(ASCA) - Roma, 7 dic - ''Che dire, la decisione della Consulta e' stata letteralmente un terremoto. Le Camere sono politicamente delegittimate, ma anche dal punto di vista tecnico, come sta emergendo sempre piu', la sentenza avra' conseguenze devastanti''. Lo afferma in una nota Renato Brunetta,



idem per la Santanchè: sarà che Napolitano è fuori dalla Costituzione, ma se è così, mica l'ho votato io ma lei: si dimettesse, prego


sono delinquenti della peggiore specie qs signori ..usano ciò che più gli fa comodo a seconda dei casi... ma oramai sono in via di estinzione.. ma in quale paese un delinquente condannato in via definitiva sta a capo di un partito politico ? mi basterebbe sol o un paese...la gente per bene dovrebbe solamente scendere in piazza e gridare anzi urlare il suo sdegno..e ribellarsi a tutto ciò..

ieri la gente del PD ha voluto dare un segnale forte di voelr cambiare... è uscito un nome: Renzi... la cosa che mi ha colpito è la sua voglia di fare.. ma sopratutto la sua positività.. ha avuto un plebiscito... non ha alibi.. voglio vedere cosa riesce a combinare di buono.... un mese basterà a capire di che pasta è fatto... :mumble::mumble:
 

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