La Germania avrebbe in mente di proporre accordi volontari ai singoli stati, che prevedono aiuti in cambio di riforme. E' la via tedesca per addolcire la pillola di un commissariamento.
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La Germania tende la mano all’Italia. Potremmo riassumere così l’ultima proposta che arriva da Berlino e anticipata dall’ambasciatore tedesco Reinhard Schaefers. Ma attenzione a pensare che sia un pasto gratis. Anzi, tutt’altro. Già l’intervista pubblicata ieri sul
Sole 24 Ore del governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, aveva fatto capire che il governo tedesco non ha intenzione di cedere sulle politiche di austerità e sulle riforme. E la conferma arriva dalle parole di Schaefers, il quale dopo avere lodato gli sforzi compiuti dall’Italia per risanare i conti pubblici (“avete finanze solide come quelle tedesche”), ha affermato che l’Italia potrebbe ricevere aiuti finanziari, in cambio della sottoscrizione di accordi con l’Europa.
Cosa sono gli accordi proposti da Berlino
La storia sarebbe questa. Il nostro paese ha bisogno più che di risanare i conti pubblici,
di rilanciare la sua economia. Per fare questo,
è necessario fare alcune riforme, come quelle sul lavoro e sulla produzione. Se Roma si decidesse a contrattare tali riforme in Europa, accettando di sottoscrivere i relativi accordi, i
n cambio potrebbe ricevere da Bruxelles aiuti finanziari.
Secondo Schaefers, che riferisce la posizione tedesca sul punto, i contratti sarebbero la nuova via per ottenere dagli stati del Sud riforme più veloci per uscire dalla crisi. Ufficialmente, essi sarebbero su base volontaria e non coercitivi. Nulla ancora di studiato sulla natura degli aiuti erogati in cambio delle riforme, aggiunge l’ambasciatore.
La Germania vorrebbe addolcire la pillola amara del commissariamento UE
In pratica, Berlino vorrebbe affiancare alle regole europee del Six Pack o del Two Pack accordi di natura contrattuale. Cosa cambierebbe rispetto all’impostazione odierna? Poco o niente. Già oggi, in realtà, un paese avrebbe in teoria la possibilità di ricevere aiuti, attraverso gli acquisti della BCE dei suoi bond sovrani, in cambio della sottoscrizione di un Memorandum of understanding (Mou),
un protocollo d’intesa sulle riforme da realizzare.
Nessuno ha finora chiesto tali aiuti, sia perché i mercati finanziari si sono placati rispetto al biennio terribile del 2011-2012, sia perché la firma del protocollo equivale a un cappio al collo, a un commissariamento di fatto della gestione politica di un paese.
La Germania vorrebbe incentivare con gli accordi l’Italia e gli altri Piigs a chiedere gli aiuti finanziari all’Europa, ma salvando loro la faccia con la sottoscrizione di accordi ufficialmente di natura volontaria, ma non per questo meno impegnativi delle misure che sarebbero imposte dalla BCE con il Mou.
cioè, per fare una riforma necessaria, loro ci danno pure dei soldi ??