Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

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Sintetizzando: m'han sempre detto che l'òmo, passati i 40, ha da avere la sua brava crisi di mezzetà.
Conseguentemente, l'invecchiando ha le seguenti opzioni:
1. (eventualmente: mollare la famiglia e) correre dietro a sottane più giovani
2. (eventualmente: mollare la famiglia e) correre dietro a trans (c.d. modalità Marrazzo)
3. (ri)comprare la moto e diventare potenziale donatore di organi benemerito
4. cambiare lavoro, casa, città
5. varie ed eventuali.
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non concordo
al punto 1) la seconda opzione non include l'altra purchè tu ponga la dovuta attenzione ....tipo farsi la doccia dopo aver copulato e prima di giacere nel talamo nunziale
al punto 2) come sopra ma senza di correre , al fine di evitare complicanze cardio-vascolari
la moto DEVE assolutamente essere comprata o ricomprata, e gli organi dati SOLO in prestito ( cioè, ora te lo do' , ma poi tu me lo ridai.......altrimenti a casa che racconto ? )
assolutamente d'accordo sul punto 4 ) prima ti togli di mezzo ... meglio è :D
...varie a piacere
Trotsky permettendo

 
non concordo
al punto 1) la seconda opzione non include l'altra purchè tu ponga la dovuta attenzione ....tipo farsi la doccia dopo aver copulato e prima di giacere nel talamo nunziale
al punto 2) come sopra ma senza di correre , al fine di evitare complicanze cardio-vascolari
la moto DEVE assolutamente essere comprata o ricomprata, e gli organi dati SOLO in prestito ( cioè, ora te lo do' , ma poi tu me lo ridai.......altrimenti a casa che racconto ? )
assolutamente d'accordo sul punto 4 ) prima ti togli di mezzo ... meglio è :D
...varie a piacere
Trotsky permettendo


:lol::lol::lol::lol:
 
Qualunque cosa fai sarà peggio.. per cui stai fermo o per essere in topic (o in topac se segui punto 1) stai flat.... :-o tanto popperianamente parlando a te l'evoluzione della specie fa un baffo... (non super normally i think)

assolutamente d'accordo !
Il Trotskismo nel corso di tre lunghi e difficili decenni ha mantenuto vivo, quasi da solo, e contro ostacoli tremendi, molti degli elementi essenziali del marxismo rivoluzionario.
Da qui si evince che non bisogna dare corda a percolosi sovversivi dell'ordine costituito. :clava:
 
Vi ringrazio dei suggerimenti, o tecnici esperti di mercati esteri e non. :bow:

Chiedo solo che sia messo a verbale che non so nulla di Trozchismo, e che spero di morire (in sella ad una moto) ignorante in materia. :-o
Lascerò in eredità l'attrezzatura fotografica alla terzogenita che, per portarsi avanti, l'ha già messa su e-bay. :(
 
Vi ringrazio dei suggerimenti, o tecnici esperti di mercati esteri e non. :bow:

Chiedo solo che sia messo a verbale che non so nulla di Trozchismo, e che spero di morire (in sella ad una moto) ignorante in materia. :-o
Lascerò in eredità l'attrezzatura fotografica alla terzogenita che, per portarsi avanti, l'ha già messa su e-bay. :(


?? perchè non vuoi saper nulla dei bellissimi paper models di trotskiy ??
work.html


 
Fitch boccia la Cina: «La finanza ombra minaccia la stabilità»


Rating in valuta locale ad A+

Liquidità in eccesso e sistema economico più volatile: anche la Cina deve arrendersi alla dura legge delle agenzie di rating e subire il declassamento del suo debito pubblico. La bocciatura è arrivata ieri da Fitch, che ha abbassato il giudizio sull’esposizione in yuan da AA- ad A+. Confermato ad A+ invece il debito in valuta estera.
Secondo l’agenzia, il processo di trasformazione del modello di sviluppo cinese, dalla tradizionale architettura costruita su investimenti ed export a una basata sui consumi interni, sarà accidentato ed esporrà l’economia al rischio volatilità.
Più preoccupante ancora la stabilità del sistema finanziario. Il Governo, infatti, non è riuscito a mettere le redini all’eccesso di liquidità alimentata da un sistema ombra e parallelo alle banche, che alla fine del 2012 ha portato la massa del credito concesso a famiglie e imprese al 198% del Pil, dal 125% del 2008 (i prestiti erogati delle banche, alla fine dello scorso anno, erano fermi al 135,7% del Pil). Tre anni di sforzi messi in campo da Pechino per frenare questa bolla, introducendo paletti sempre più rigidi sulle attività delle banche e sul mercato immobiliare, non hanno sortito gli effetti sperati. L’anno scorso, i finanziamenti al settore economico sono aumentati del 23% e nei 12 mesi fino allo scorso febbraio, continua Fitch, solo il 55% dei nuovi prestiti sono passati attraverso il canale formale delle banche, in netto calo rispetto al 76% del 2009.
Il sistema ombra, sottolinea Wei Yao, di Société Générale, è uno dei «punti più deboli» dell’economia cinese, soprattutto se fossero confermati i sospetti di saldatura con i debiti dei Governi locali, che continuano a loro volta a crescere. Secondo, l’agenzia, alla fine del 2012 valevano il 25% del Pil, contro il 23,4% del 2011. Al di là dell’aumento dello stock, quel che inquieta è l’opacità delle finanze locali. Anche in questo caso, Pechino ha da tempo varato una serie di contromisure, senza il successo sperato. Il debito pubblico complessivo cinese resta comunque basso, al 49,2% del Pil.

Con la decisione di ieri, Fitch ha portato il giudizio sul debito in yuan allo stesso livello di quello espresso sul debito in valuta estera e un grado sotto il rating di Moody’s e Standard & Poor’s.
Le difficoltà dell’economia cinese hanno trovato conferma, proprio ieri, anche da un report dell’Asean development bank (Adb), contenuto nell’Outlook 2013. L’aumento dei salari minaccia la competitività e spinge le multinazionali a spostarsi in Paesi dove il costo del lavoro è ancora più basso o che sono più vicin al mercato statunitense. L’importo degli stipendi in Cina è più che triplicato negli ultimi dieci anni e se è vero che l’aumento del potere d’acquisto dei lavoratori fa parte del progetto di trasformazione del modello economico inseguito dal regime, è anche certo che se non sarà accompagnato da un aumento della produttività, l’economia perderà competitività e potenziale di crescita. Oggi, la produttività del lavoro in Cina staziona ancora al 10% dei livelli registrati negli Stati Uniti e al 20% di quelli della Corea del Sud.
Adb prevede comunque per la Cina una crescita del Pil dell’8,2% per quest’anno, in accelerazione dal 7,8% dell’anno scorso.
Una buona notizia arriva dall’inflazione, che a marzo si è fermata al 2,1%, ben al di sotto del 3,2% di febbraio. Il raffreddamento dei prezzi lascia alla Banca centrale maggiori margini di manovra per difendere la stabilità finanziaria del Paese e per sostenere la crescita dell’economia.
 
I lavoratori diventano azionisti


Un’associazione
di lavoratori-azionisti Fiat promossa dalla Fim-Cisl per garantire rappresentanza collettiva dentro agli organi societari del Lingotto, a cominciare dalla prossima assemblea. Il giorno dell’approvazione a Torino del bilancio 2012, i metalmeccanici Cisl annunciano la loro iniziativa: «Lavoratori e lavoratrici devono aver voce e forza, come negli Stati Uniti e in Germania, anche dentro gli organismi societari» scrivono in una nota Ferdinando Uliano, responsabile auto per Fim Cisl e Marco Bentivogli, responsabile per i temi relativi alla democrazia economica. «Come sindacato – aggiungono – dobbiamo sviluppare la nostra azione su più piani, quello contrattuale ma anche utilizzando questi nuovi strumenti di pressione». Il riferimento resta l’articolo 46 della Costituzione «che sancisce il diritto a contribuire alla gestione aziendale» secondo la Cisl, che mette sul tavolo il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, sul quale l’Italia resta fanalino di coda tra le democrazie mature. «Il diritto societario consente già ampi spazi ma attendiamo da tempo – aggiungono – l’approvazione della legge delega sulla partecipazione, ferma in Parlamento, che riconosca un sostegno alle associazioni di lavoratori-azionisti. Vogliamo che Fiat faccia da apripista per l’intero sistema industriale, per segnare una svolta nelle relazioni industriali»
 
Rischio cambio sui pagamenti


Gipa !! soleil di ieri pg41








Nell’economic outlook la mappa delle opportunità e dei pericoli per le imprese che giocano sul mercato globale
Politiche di copertura per tutelarsi dalla volatilità delle monete in Sudamerica e Asia


Nord America
La convalescenza dell’economia mondiale sarà ancora lunga e soggetta a ricadute. Il processo di guarigione è infatti ostacolato dall’elevato debito pubblico di molti Stati, e non solo sulla sponda meridionale dell’Eurozona, da possibili effetti collaterali delle formidabili politiche monetarie espansive adottate, dagli squilibri settoriali nei mercati emergenti e dai rischi politici in nord Africa e Medio Oriente. È la diagnosi di Cribis D&B, società del gruppo Crif, specializzata nelle business information che ha appena diffuso il suo Global economic outlook fino al 2017. Una mappa del rischio e delle opportunità d’affari per le imprese che esportano e per gli investitori globali. Sulla ripresa economica degli Stati Uniti continueranno a pesare i nodi delle finanze pubbliche che potranno sottrarre alla crescita oltre mezzo punto di Pil nei prossimi 5 anni come effetto degli incrementi delle tasse e dei tagli alla spesa che saranno probabilmente necessari. Gli Usa potranno poi risentire del calo delle importazioni dei suoi partner più in crisi e dell’elevato debito delle famiglie, che viaggia ancora sopra l’80% del Pil. L’esposizione delle famiglie è un rischio anche in Canada, dove il debito supera il 90% del Pil e dove in alcune aree i prezzi delle case sono surriscaldati. Questo espone il Paese a eventuali shock esterni.
 
Francia in deficit di competitività


Spagna e Slovenia i malati gravi

Un destino comune a tutti. O quasi. Germania e Austria, poi Estonia, Slovacchia e Lussemburgo, tra i 17 paesi di Eurolandia, solo questi cinque si salvano dalla bocciatura della Commissione sugli squilibri macroeconomici.



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Sulla Francia si scaricano tutte le tensioni di Eurolandia, nella quale svolge un ruolo centrale. Le esportazioni sono molto più orientate ai partner della Uem di quelle tedesche o italiane, mentre le risorse finanziarie che sono arrivate a Parigi in cerca di "sicurezza" sono state canalizzate verso i paesi periferici. Le banche, che hanno già subìto ingenti perdite, restano quindi relativamente vulnerabili. Se si aggiunge l’esposizione verso il debito pubblico crescente, si capisce perché la Commissione sia preoccupata che le aziende di credito non riescano a sostenere gli investimenti privati; non al punto, però da invocare investimenti pubblici, come fa invece per la Gran Bretagna.
Con questa diagnosi, si spiega perché la Francia appaia più portata della Germania a una visione complessiva di Eurolandia: non solo la scelta politica di esercitare una leadership ma anche una più evidente coincidenza di interessi.
 
Quelle sette riforme che ci chiede l'Europa



http://www.ilsole24ore.com/art/comm...tte-riforme-chiede-080407.shtml?uuid=AbDA89lH

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Quindi anche se, come ha confermato ieri Rehn, uscirà presto dalla procedura anti-deficit eccessivo, anche se ha appena avuto il via libera di Bruxelles allo sblocco di 40 miliardi di arretrati di pagamento alle imprese da parte della pubblica amministrazione, l'Italia ben difficilmente otterrà grazia sulle nuove regole del super-patto di stabilità: quelle che ci impongono dal 2014 il taglio annuo di 40 miliardi di debito per il prossimo ventennio, sia pure depurati da eventuali «altri fattori rilevanti».
Se questo è il quadro, la crescita economica diventa per definizione la priorità delle priorità. Attraverso le riforme strutturali indispensabili per rimetterla in moto. Bruxelles ne elenca 7: liberalizzazione dei mercati di prodotti e servizi, sistema fiscale favorevole allo sviluppo, ulteriore decentralizzazione della contrattazione collettiva, istruzione, efficienza della pubblica amministrazione e normative pro-business. Banche in grado di sostenere lo sforzo di aggiustamento dell'economia. Infine «elevati surplus primari per pilotare la discesa costante del debito nel pieno rispetto degli impegni di bilancio e del patto di stabilità rafforzato».
A.A.A. Governo cercasi al più presto, dunque. «Ho piena fiducia nel presidente Napolitano» ha affermato Rehn. Ma il mandato del capo dello Stato è agli sgoccioli. Nessun leader politico responsabile però può permettersi di continuare a giocare impunemente con lo spettro dell'instabilità politica. E con la pelle degli italiani.
 

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