Tbond Bund (VM69) 2014: 2014 il ritorno di Smaug (1 Viewer)

ditropan

Forumer storico
si stanno tutti caghando addosso per l'equity
e chi non scappa su $ £ chf o jpy , fugge nel bund

Ok, però guarda il dax che tega che si è preso ... quando era debole il fib pure il btp ne risentiva per effetto affidabilità sull'Italia .... adesso non è così per i krukki ... come mai?
 

f4f

翠鸟科
Ok, però guarda il dax che tega che si è preso ... quando era debole il fib pure il btp ne risentiva per effetto affidabilità sull'Italia .... adesso non è così per i krukki ... come mai?

Gooooood uikkkén bbbbanda

i mercati non sono sempre razionali
e sono spinti piû da aviditá e paura che dalla logica
Con la doverosa premessa, daxee viene da un corposo rialzo e lo storno ci sta
mentre da poco la cermania ha avuto ancora la AAA.... niente paura sul bund

poi sappiamo che i rating valgono quel che valgono
ma un gestore difficilmente verrá accusato di imprudenza se compra bund

this is the game
 

Fernando'S

Forumer storico
aggiornati indicatori Vix
rosso e verde , eccesso e quasi
 

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翠鸟科
Etf a rischio di vendite forzate


C’è una categoria di soggetti che, più di tutti secondo le elaborazioni di Rbs, potrebbe soffrire per la crescente illiquidità del mercato obbligazionario: gli Etf Usa dedicati alle obbligazioni aziendali. Cioè gli Exchange traded funds, fondi passivi quotati in Borsa che replicano vari indici. Dato che negli Usa sono pieni di corporate bond, ma non hanno denaro cash disponibile per far fronte alle emergenze, se fossero colpiti dalle vendite finirebbero nei guai. Insomma: gli Etf obbligazionari, almeno negli Usa, potrebbero diventare le prime vittime della trappola dell’illiquidità.

Quello degli Etf obbligazionari è un fenomeno cresciuto negli ultimi anni. Secondo i dati Ici, elaborati da Rbs in uno studio sull’illiquidità, negli Usa praticamente non esistevano nel 2001: ora valgono invece 276 miliardi di dollari. Nelle loro gigantesche pance c’è circa l’1% del mercato dei corporate bond Usa. Non si tratta di cifre grandi, certo. Ma il problema è che, questi Etf spesso hanno in pancia quote consistenti (del 10-15%) di singole obbligazioni aziendali.
Il problema nasce dal loro meccanismo di funzionamento. Se, per qualunque motivo di mercato, le vendite su questi Etf dovessero crescere (un piccolo assaggio c’è stato nelle prime fasi del tapering), il loro prezzo in Borsa potrebbe scendere sotto il valore del Net asset value. A quel punto gli Etf, per ribilanciare la situazione, sarebbero costretti a vendere i bond sottostanti. Ma dato che il mercato è illiquido, e nelle loro pance ci sono molti dei bond che non registrano alcuno scambio, l’operazione potrebbe diventare difficile. Questo potrebbe forzare vere e proprie svendite e provocare una spirale ribassista nell’intero mercato. Come accadde nel 2008 ai veicoli fuoribilancio delle banche e alle Abs. Bene inteso: questa è una supposizione. Ma perché la regolamentazione non pone qualche paletto anche a questi Etf?
 

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