La delusione per JP Morgan è stata resa più cocente dai ripetuti tagli già avvenuti negli ultimi mesi dei pronostici sulla performance di gran parte delle banche, in risposta alle difficoltà invernali dell’economia e delle attività di mercato. Nel trading, business per eccellenza legato a Wall Street, l’istituto ha complessivamente sofferto una flessione del 17% nelle revenue, superiore al 15% che lo stesso amministratore delegato Jamie Dimon aveva ipotizzato. JP Morgan ha perso particolarmente terreno nel reddito fisso, una tradizionale roccaforte: le entrate del segmento sono scese del 21% rispetto all’anno scorso, a 3,76 miliardi. Le entrate in arrivo dagli equity markets sono scivolate da 1,34 a 1,3 miliardi. L’investment banking ha a sua volta risentito di un calo del 22%, a entrate per 708 milioni, nella sottoscrizione di debito. I nuovi mutui concessi sono calati del 68% e i profitti dei servizi bancari nei prestiti per la casa sono crollati a circa un sesto della cifra dell’anno scorso, 114 milioni. Nei conti di Wells Fargo le medesime attività hanno mostrato una flessione più contenuta del 46%. Dimon ha Promesso riscatti: «Ho crescente fiducia nell’economia, consumatori e aziende sono in condizioni finanziarie sempre migliori e il settore immobiliare ha svoltato in positivo nella maggior parte dei mercati».