Telecom Italia (TIT) Telecom: iniziano le danze.

Fernando'S ha scritto:
a 103/104 la comprerò volentieri :)

Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.it/phpBB2/immagini/1158412269telecomcv.gif

http://www.norisk.it/index.php/file...lecomItalia cv 2010.pdf#search="IT0003187215"

Quando Telecom Italia diventa convertibile

Il deciso rialzo dei tassi di interesse degli ultimi mesi ha pregiudicato il rendimento
delle obbligazioni a reddito fisso, facendo tornare l’interesse verso bond strettamente
legati all’andamento di un titolo azionario: le “convertibili”. Uno dei titoli più
importanti quotati nello specifico segmento di Borsa Italia è la convertibile di Telecom
Italia (isin IT0003187215).

L’obbligazione è stata emessa nel 2001 quando la società
si chiamava ancora Olivetti e consente al portatore del bond di convertirlo in 0,4716
azioni del gigante telefonico, delineando un prezzo di conversione pari a 2,12 euro. Il
diritto è esercitatile durante l’intera vita dello strumento fino a 15 giorni prima della
scadenza, tranne che in prossimità delle riunioni del consiglio di amministrazione. In
aggiunta l’obbligazione corrisponde una cedola annua pari all’1.5%, ma l’eventuale
conversione fa perdere il rateo di interesse maturato. Infine, in caso di mancata
conversione, sarà corrisposto un premio di rimborso del 18,37% da sommare
all’ultima cedola che sarà pagata il 1 gennaio 2010.

E’ prevista una clausola definita
“soft call” che, di fatto, induce il possessore ad una conversione anticipata del bond,
nel caso l’azione ordinaria superi determinati livelli di prezzo per un periodo pari a 30
sedute nell’arco di 45. Le quotazioni del titolo devono raggiungere quota 3,23 euro
nel 2006, 3,29 euro dal 2007, fino a raggiungere 3,44 euro nel 2009, rendendo tale
clausola al momento poco penalizzante per l’investitore. L’obbligazione scambia a
117,5, con l’azione a 2,10 euro, inferiore quindi al prezzo di conversione posto a 2.12
euro. A questi livelli l’obbligazione consente di investire su Telecom Italia con un
rendimento garantito nell’ordine dell’1.5%. Valore contenuto, rispetto al tasso fisso di
pari durata, ma non si deve trascurare il valore dell’opzione associato alla possibilità
di convertire. Unica incertezza è forse il rating BBB+, che invita a non eccedere
nell’eventuale posizione.

La simulazione evidenzia la probabilità di sovraperformare
un obbligazione a reddito fisso nell’ordine del 20%. Ma il punto centrale è la
distribuzione probabilistica dei rendimenti attesi, dalla quale emerge come ci sia oltre
15% delle probabilità di conseguire un rendimento annuo superiore al 10%. La
convertibile consente quindi di scommettere su pronunciati aumenti dell’azione, gli
eventi estremi, ancorché poco probabili. Telecom Italia dopo aver raggiunto nel
marzo del 2000 quota 8,5 euro è crollata fino a 1.5 euro nell’autunno del 2001,
adesso oscilla intorno ai 2,1. Il titolo, non ha beneficiato del rimbalzo dei mercati
azionari inziato nel 2003, sottoperformando il settore telecoms di appartenenza,
comunque il peggiore tra i comparti del DJ STOXX 600. Pur considerando il lauto
dividendo distribuito (oltre il 6% rispetto al prezzo di mercato), il titolo sta perdendo
circa il 10% da inizio anno. Questo strumento consente di investire sulla ripresa dei
corsi da parte di Telecom Italia soprattutto se non si presenteranno nuove operazioni
societarie che penalizzino ulteriormente il titolo, fornendo un equilibrio interessante
tra rischio e rendimento.

11584937431.gif
 
Tronchetti aveva chiesto AIUTO al GOVERNO

Davide Corritore ad Affari: "Tronchetti Provera ha chiesto di incontrare Prodi"
Martedí 19.09.2006 09:11
http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/corritore0918.html

"E' Marco Tronchetti Provera che quest'estate ha chiesto di incontrare Romano Prodi. Il fatto emerge dalle cronache e non è mai stato smentito da nessuno. Del resto, una simile iniziativa è comune al capitalismo italiano. Nel '99, quando ero consigliere del governo guidato da Massimo D'Alema per l'economia e l'innovazione, Roberto Colaninno, in procinto di scalare Telecom, chiese un incontro con l'esecutivo. E pure nel 2001 Tronchetti Provera, dovendo a sua volta prendere il controllo di TI, prese contatti con il governo dell'epoca, informando, se non erro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Insomma, si tratta di una consuetudine comune per le grandi imprese italiane. Quando c'è un passaggio cruciale, un'operazione importante si parla con il governo, per avere un assenso, un avallo formale da parte del mondo politico", spiega ad Affari Davide Corritore, grande esperto di tlc ed ex braccio destro e stratega di D'Alema, all'epoca della scalata di Colaninno, oggi vicepresidente del Consiglio comunale di Milano.

L'analisi di Affari. La soluzione del caso Telecom Italia: la rete di tlc deve essere controllata dallo Stato

Associazione italiana degli internet provider: "Troppo alti i prezzi all'ingrosso di Telecom Italia sulla banda larga"

In questo caso perché Tronchetti chiede di incontrare Prodi? Perché è in difficoltà?
"Senza dubbio Tronchetti Provera attraversa un momento difficile, una fase critica. E per questo ha voluto informare il governo di un imminente riassetto societario che prelude a un cambio di strategia. Il management di TI ha compreso che la strada non è quella di puntare sull'integrazione fisso mobile ma di investire di più sulla banda larga. Il gruppo tlc, però, non ha le risorse per farlo".

Tuttavia, nei giorni scorsi abbiamo assistito anche a un malcelato disagio di Prodi che ha affermato di non essere stato avvisato dello scorporo di Tim.
Non c'è ragione per dubitare delle parole di Prodi. Se ha detto che non sapeva nulla dell'operazione Tim, bisogna credergli. E certo appare poco coerente il comportamento di Tronchetti che, dopo aver informato il governo delle trattative per l'ingresso in TI di News Corp., non ha detto niente sullo scorporo di Tim".

A questo punto il piano di Angelo Rovati, che ipotizza il controllo pubblico della rete fissa attraverso la Cassa depositi e Prestiti potrebbe essere una conseguenza dell'incontro tra Prodi e Tronchetti, una delle ipotesi sul tavolo per salvare TI.
"Non credo che il progetto presentato a Tronchetti da Rovati sia attribuibile alla volontà di Prodi. In questo momento non ci sono le condizioni politiche per giustificare una partecipazione pubblica nelle tlc. Il piano non sarebbe compreso, in troppi griderebbero allo statalismo, al dirigismo pubblico nelle cose economiche. Penso piuttosto che sia stata un'idea di Rovati e forse di altri consiglieri attivi nell'entourage governativo, con la collaborazione di alcuni ambienti del mondo della finanza. Di certo, l'ipotesi di un controllo pubblico e di una gestione privata delle rete fissa avrebbe una logica molto valida".

Perché?
"Una proprietà pubblica delle reti è la via migliore per assicurare in fretta i grandi investimenti necessari per realizzare una rete in fibra ottica moderna e adatta a far passare la nuova tv su protocollo internet: film, contenuti video, servizi multimediali. E' quello che TI fino ad ora non ha fatto a causa del pesante debito che l'ha paralizzata. Serve una banda larga fino a 100 mega e più. E le infrastrutture attuali non bastano per simili capacità. Negli Usa tutti i municipi stanno investendo per reti internet pubbliche e gestite da privati proprio per questa ragione. E nessuno si scandalizza o immagina una eccessiva presenza dello Stato nell'economia. Ma in Italia su questi temi dobbiamo fare ancora un salto culturale notevole".

Bisogna ritornare all'idea di Ernesto Pasacale e del progetto Socrate con cui si voleva cablare l'Italia?
"Senza dubbio quella di Pascale era un'idea lungimirante, che molti oggi stanno rivalutando"

Proprio Pascale aveva detto che senza una rete telematica nazionale, l'Italia sarebbe stata colonizzata da Rupert Murdoch.
"E' quello che sta avvenendo. News Corp. ha puntato su internet, acquistando MySpace, lanciando un servizio broadband in Gran Bretagna e facendo un accordo con TI in Italia. Murdoch ha capito che per far viaggiare i contenuti serve il controllo delle reti. Senza una buona autostrada non si possono far circolare le automobili. E nelle tlc del futuro, dove esploderà la tv su Ip, vincerà chi avrà il controllo di reti ampie e avanzate".

Quindi è questa la via che ora deve seguire TI.
"Senza dubbio. TI si deve dotare di una rete moderna in fibra ottica. Se si fa questo anche l'eventuale cessione di Tim all'estero sarà meno dolorosa. I margini di guadagno sul mobile sono ormai ridotti, mentre il futuro delle tlc è sui contenuti video e i servizi a valore aggiunto, da veicolare sulle reti IP".

A suo avviso perchè Tronchetti si è fatto da parte?
"Si era ormai incrinata la sua credibilità. Da un lato si era spezzato il rapporto di fiducia con gli azionisti, visto il cattivo andamento del titolo di TI, dall'altro si erano irrimediabilmente deteriorate le sue relazioni con il governo e il mondo politico. Le sue dimissioni, in fondo, sono un'ammissione di inadeguatezza".


La nomina di Guido Rossi a capo dell'azienda è stata suggerita dall'esecutivo?
"Non credo. Immagino, invece, che sia stata una mossa di Tronchetti, che in questo modo ha pensato di fare cosa gradita all'esecutivo, vista la credibilità istituzionale di Rossi e la stima che il personaggio gode presso gli ambienti finanziari. Guido Rossi adesso avrà mano libera per compiere quelle mosse che a Tronchetti erano precluse, compresa la cessione all'estero di Tim. Certo, sarebbe stata opportuna una sua rinuncia immediata all'incarico in Figc al momento di accettare questo nuova impresa".

Il suo ragionamento rilancia l'importanza di Metroweb, con la sua moderna rete in fibra ottica nel sottosuolo di Milano. E' un modello da esportare nel resto d'Italia?
"Senza dubbio. La rete in fibra ottica di Milano è una delle più avanzate d'Europa".

Ma intanto il comune di Milano la sta vendendo. E' favorevole all'operazione lanciata dalla Provincia di Milano, finalizzata a creare insieme al Comune una società che prenda il controllo di Metroweb?
"Sì, sarebbe un'iniziativa validissima, che porterebbe in orbita pubblica il controllo della rete tlc del capoluogo lombardo. Solo così, come dicevamo prima, si potranno assicurare investimenti cospicui anche nelle aree meno popolate e, quindi, meno redditizie. Aree che un imprenditore privato finirebbe inevitabilmente per trascurare. Inoltre, convince poco il progetto di vendere Metroweb al fondo d'investimento Stirling Square".

Perchè?
"Il prezzo di vendita è troppo basso. Si tratta di una svendita. Tutta Metroweb viene venduta al prezzo di 32 milioni più i debiti, quando tre anni fa Aem Milano ha comprato da Fastweb un terzo della società per 37 milioni di euro. E poi i capitali di cui Stirling Square in questo momento sono inferiori al valore di Metroweb. Difficile pensare che il fondo britannico possa mobilitare le risorse necessarie a investire sullo sviluppo della società. E poi, chi c'è dietro Stirling Square?".
 
Tronchetti aveva chiesto AIUTO al GOVERNO

Telecom I.:Capezzone, si' a terziarieta' reti e separazione

ROMA (MF-DJ)--"Dalla vicenda Telecom puo' utilmente svilupparsi un dibattito aperto e pubblico sul tema della rete. In materia di reti, l'obiettivo e' uno, ed e' ineludibile: la terzieta' rispetto agli operatori. E questo obiettivo va centrato attraverso la separazione tra rete e servizi". Lo afferma Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani e presidente della Commissione Attivita' Produttive della Camera, aggiungendo che "quello che sarebbe meglio evitare e' per un verso il "mastodonte" rappresentato da una ipotetica "rete delle reti", che metta insieme rete tlc, rete elettrica e rete gas, e per altro verso che questo ipotetico mastodonte sia sotto il controllo pubblico". "Insisto: ci sono molti modi di conseguire l'obiettivo della terzieta', dell'imparzialita' delle reti. E non c'e' da nascondersi che ogni strada comporta rischi. Ma l'idea di un megacarrozzone tlc-elettricita'-gas sotto il controllo pubblico non sembra davvero la strada da perseguire", conclude. com/pev (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. September 19, 2006 05:03 ET (09:03 GMT)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto