Tempi di vendita degli immobili in italia (1 Viewer)

hellboy

Forumer storico
L’ufficio studi Tecnocasa ha pubblicato uno studio sul mercato immobiliare 2010 e i tempi di vendita degli immobili.
Riguardo tale rapporto, i primi mesi del 2010 registrano prestazioni simili a quelle registrate nell’ultimo trimestre 2009.

nelle aree metropolitane più estese 152 giorni, quattro mesi fa erano 156 giorni
Nei capoluoghi di provincia in 174 giorni quattro mesi fa erano 167 giorni
Per i comuni dell’hinterland in 197 giorni quattro mesi fa erano 188 giorni

Riguardo invece alle singole città, i tempi più lunghi si registrano:
- a Palermo,187 giorni
- Verona (181),
- Bari (157).

Per l’hinterland delle città:
- il mercato meno reattivo risulta Verona con tempi superiori ai 200 giorni.

Il blog di casaXP > Studio tecnocasa: “i tempi degli immobili”
 

porchetto

la casa non fallisce
se i tempi sono più lunghi vuol dire che il prezzo è sbagliato 6 mesi è un tempo sufficente per monetizzare un immobile ad un prezzo corretto, se devi aspettare un pollo di passaggio è diverso, in sei mesi sviluppi un numero di contatti sufficenti a trovare l'acquirente dell'immobile (ovviamente a prezzo di mercato, anche l'appartamento più appetibile non si vende se si chiedono prezzi esagerati)
 

f4f

翠鸟科
se i tempi sono più lunghi vuol dire che il prezzo è sbagliato 6 mesi è un tempo sufficente per monetizzare un immobile ad un prezzo corretto, se devi aspettare un pollo di passaggio è diverso, in sei mesi sviluppi un numero di contatti sufficenti a trovare l'acquirente dell'immobile (ovviamente a prezzo di mercato, anche l'appartamento più appetibile non si vende se si chiedono prezzi esagerati)

:up:
 

messimo

Guest
se i tempi sono più lunghi vuol dire che il prezzo è sbagliato 6 mesi è un tempo sufficente per monetizzare un immobile ad un prezzo corretto, se devi aspettare un pollo di passaggio è diverso, in sei mesi sviluppi un numero di contatti sufficenti a trovare l'acquirente dell'immobile (ovviamente a prezzo di mercato, anche l'appartamento più appetibile non si vende se si chiedono prezzi esagerati)


secondo te esiste un modo per avere una valutazione GIUSTA dell'immobile che devi vendere??? (agenzie, case simili vicine??!?!)
 

porchetto

la casa non fallisce
secondo te esiste un modo per avere una valutazione GIUSTA dell'immobile che devi vendere??? (agenzie, case simili vicine??!?!)
la stai dicendo tu stesso, è imprescindibile vare un'analisi di mercato visitando le offerte analoghe della zona per posizionare correttamente la propria. è come valutare un book su delle offerte mobiliari, devi vedere cosa c'è proprio fuori prezzo e quali sono i prezzi che corrono.
 

porchetto

la casa non fallisce
Aggiungo uno stralcio di una corrispondenza con un amico che mi chiedeva dei suggerimenti e mi sembra interessante mettere a disposizione in questo 3d

_________________

Allora le immobiliari fanno solo i propri interessi ovvero cercano di intascare le provvigioni, e dove possibile (venditori non al corrente del mercato) con grossi margini di guadagno, addirittura si sbilanciano a comprare direttamente con proprie teste di legno.
la strategia che seguono è però differenziata tra le agenzie.
i due estremi sono XXXXXX (gli omini verdi :D) e la YYYYYYY (gli omini fucsia :D)
la XXXXXX fa valutazioni molto basse perchè punta alla mole dell'intermediato, acquisisce incarichi a prezzo basso per vendere velocemente e intascare la provvigione, storicamente le agenzie XXXXXX peraltro si sviluppavano in zone popolari con bassi prezzi e volumi alti. YYYYYYY invece (non so se è attiva anche nel tuo territorio) fa la politica opposta fa valutazioni molto alte per acquisire facilemnte incarichi in esclusiva, che si rinnovano automaticamente, e con penale doppia se il venditore vende da se l'immobile. Va da se che alla fine chi vuole vendere deve abbassare il prezzo e quando l'immobile è venduto anche direttamente dal proprietario, l'agenzia incassa senza sforzo le provvigioni.
Tieni conto che YYYYYYY distingue gli agenti di vendita dagli acquisitori e li paga anche per ogni contratto di vendita in esclusiva acquisito, perchè c'è la sicurezza dell'incasso.

Alcuni consigli
mai dare esclusive a nessuna agenzia immobiliare altrimenti si siede e aspetta che arrivi la provvigione, se te la richiedono dici se siete così bravi a vendere a cosa vi serve l'esclusiva? ti diranno che loro investono in pubblicità - tu gli puoi replicare che il grosso del capitale ce lo stai mettendo tu (l'immobile in vendita)
ti diranno che altrimenti l'immobile viene proposto da più agenzie, l'importante per te è che i prezzi siano omogenei e quindi con nessuna agenzia si accetta il supero (l'agenzia tiene quello che ci fa di più) ne si danno risposte verbali a possibili sconti richiesti.
se si intavola una trattativa, si deve rispondere solo a proposta scritta e corroborata da un assegno di garanzia della serietà della proposta.

mai confidarsi con le agenzie lascerei l'appartamento a questo prezzo perchè inevitabilmente loro trasmettono questo prezzo al potenziale acquirente che poi cercherà sicuramente altri ulteriori sconti.

INoltre quando l'agenzia viene a fare la valutazione dell'immobile sicuramente ti chiede "sig. porchetto lei quanto intendeva realizzare con il suo immobile?" a questa domanda non bisogna mai rispondere perchè dopo poni automaticamente un limite alla valutazione che sicuramente non è più alta (ma spesso abbondantemente inferiore) a quello che tu intendi realizzare dell'immobile, io rispondo sempre "guardi non sono del mestiere del resto lei è l'esperto mi dica la sua valutazione e poi ci penserò" con questo discorso una volta ho fatto entrare in loop un agente, aveva paura di esprimersi :D, come si fa ad affidarsi alle agenzie :-?


una base è la banca dati dell'agenzia del territorio, è vero che i dati delle compravendite poi, con il sistema del prezzo valore, sono più affidabili di quelli delle locazioni, poi è comunque necessaria un'analisi dell'offerta presente sul mercato in modo da avere la sensibilità sui prezzi correnti.

questo per quanto attiene la vendita, debbo darti le mie indicazioni sull'acquisto,
la cosa migliore è poter acquistare direttamente di prima mano dai venditori, se non altro perchè risparmi le provvigioni e perchè ti può capitare lo sprovveduto che non fa un'analisi di mercato e compri ad un prezzo basso.
il sistema è il cosidetto "fare zona" oltre che comprare l'asta che ha altri aspetti da sviscerare.
é il metodo che utilizzano gli agenti, passeggiano nella zona e poi, ad esempio, chiedono al portiere se c'è oppure a qualcuno che sta uscendo dal palazzo,
- "è qui che si vende l'appartamento al secondo piano?",
- "no è quello che sta al terzo che si vende"
(se avessero chiesto genericamente "scusi si vende" in generale l'interlocutore non aiuta l'agente)

poi altri metodi è ricercare l'elenco degli abitanti e telefonare la sera a casa con lo steso sistema, oppure anche vedere i possibili annunci mortuari :D (non sto skerzando è una cosa che qualcuno fa veramente) per identificare immobili che potrebbero essere posti in vendita.

dovrei scrivere veramente un trattato su questo argomento

potrebbe essere interessante rilanciare i 3d che avevo iniziato nella sezione immobiliare
http://www.investireoggi.it/forum/tr...e-vt37490.html
 

hellboy

Forumer storico
aggiornamento -Mercato immobiliare, i tempi di vendita degli immobili

aggiornamento
Mercato immobiliare, i tempi di vendita degli immobili

Mercato immobiliare, i tempi di vendita degli immobili - Immo Blog


Vendita immobili

Un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa ha preso in esame l’andamento dei tempi medi di vendita degli immobili negli ultimi sei mesi

Il periodo analizzato va Gennaio 2010 a Luglio 2010.

Si sono considerate le grandi città ed i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia.
Gli ultimi dati mostrano che nelle grandi città le tempistiche di vendita sono intorno ai 154 giorni contro i 156 giorni registrati a Gennaio.
I tempi di vendita nei capoluoghi di provincia hanno una media di 181 giorni contro i 167 di Gennaio 2010 ed infine i comuni dell’hinterland delle grandi città che hanno fatto registrare 184 gg contro 188 di Gennaio 2010.
Nei primi sei mesi dell’anno si evidenzia quindi una sostanziale stabilità dei tempi di vendita nelle grandi città e nell’hinterland delle grandi città ed un leggero aumento nei capoluoghi di provincia.
Da notare come nelle realtà metropolitane i tempi di vendita siano più brevi rispetto alle altre, grazie ad un maggior dinamismo del mercato. Nelle grandi città a giugno non si registrano tempi di vendita superiori a 200 giorni.
Palermo, Bari e Verona sono le città i cui tempi di vendita sono maggiori con 181 gg, 178 gg e 176 gg. Tra i comuni dell’hinterland la tempistica maggiore si registra nella province di Verona (216 gg), Bologna (208 gg) e Torino (205 gg).
Venerdì 13 Agosto 2010
 

hellboy

Forumer storico
http://www.corriere.it/economia/10_...to_d530a2e8-b98d-11df-90df-00144f02aabe.shtml



Case & prezzi. Città per Città
ecco quanto vale il tuo appartamento
Dai bilocali alle zone semiperiferiche, così la scelta per chi vuole ripuntare sul mercato immobiliare

La grande paura per chi si è indebitato e ha fatto sacrifici per comprarsi negli ultimi anni la casa è alle spalle: il valore dell'investimento è sceso quasi ovunque dopo la crisi finanziaria, ma non si è dissolto. Avere sulla testa un tetto proprio si è rivelato un buon affare se, oltre a guardare alla variazione di valore dell'immobile, si computano i canoni di affitto risparmiati e se si considera che gli strumenti finanziari classici hanno avuto o rendimenti di poco superiori allo zero (titoli di Stato) o addirittura comportato forti perdite, come è successo per molte azioni quotate a Piazza Affari.

Lo spettro di un crollo analogo a quello registrato negli Stati Uniti o in Spagna non si è trasformato in realtà. Nell'ultimo anno le quotazioni hanno molto rallentato la loro discesa: nelle grandi città il calo è stato del 2,6% secondo l'ultimo rapporto di Nomisma, con il primo semestre 2010 che ha avuto un andamento meno negativo (-1%) rispetto alla seconda metà del 2009.

Le compravendite
Intanto gli scambi, asfittici per tutto il 2008 e la prima metà del 2009, stanno faticosamente risalendo la china: secondo le anticipazioni dell'Agenzia del Territorio che fornirà i numeri ufficiali a metà mese il secondo trimestre 2010 ha visto un incremento nell'ordine dello 0,5%, delle compravendite residenziali. Poca cosa, anche se con tutta probabilità nei comuni capoluogo, e soprattutto nelle metropoli, l'incremento sarà maggiore, ma si tratta pur sempre del terzo trimestre consecutivo caratterizzato dal segno più.

L'analisi delle performance annue nelle tredici maggiori città italiane riferita agli appartamenti usati abitabili senza lavori radicali di restauro (le case nuove o ristrutturate a nuovo in media costano tra il 15 e il 25% in più, ma rappresentano una fetta minoritaria del mercato delle metropoli) non vede nessun segno positivo: Torino cede solo lo 0,1% mentre Bologna chiude la classifica con -4,6%. A Milano i prezzi sono scesi del 2% e a Roma del 2,4%. Esaminando le performance per macro-aree cittadine appare anche qualche raro segno positivo: le periferie appaiono più penalizzate, con un calo del 3,4% contro l'1,5% delle zone di pregio e il 2% dei quartieri centrali. Il peggiore risultato in assoluto è registrato dalla periferia di Bologna che ha perso il 5,7%; il migliore dal centro di Torino, che ha guadagnato l'1,8%.

Da Nord a Sud
Guardando invece ai valori assoluti di prezzo va rilevato che il calcolo è effettuato su 100 metri quadrati; per appartamenti di dimensione minore il valore per metro in proporzione cresce in maniera significativa, anche del 15-20% per un bilocale e anche del 30% per un monolocale.
A Roma e a Milano i valori sono mediamente tripli rispetto a quelli di Palermo, Cagliari o Catania se ci si riferisce alle aree di pregio, mentre in periferia il valore rimane superiore al doppio. Una curiosità: la Capitale sopravanza sia pur di poco quanto a valori medi il capoluogo lombardo. Il sorpasso è avvenuto a metà del decennio e Milano, dal dopoguerra città leader dei prezzi, non è ancora riuscita a colmare il gap.

Se la maggior parte degli analisti ritiene che andremo incontro a una stabilizzazione del mercato, il dubbio sull'opportunità di acquistare è molto diffuso tra chi vorrebbe comprare la sua prima casa o cambiare quella che già possiede. Alla domanda, tra le più frequenti tra quelle che arrivano al forum di Corriere.it «I nostri soldi», una risposta plausibile è: sì, ma ragionando in un'ottica di medio e lungo periodo. Significa innanzitutto scartare l'idea dell'acquisto se si sa già che dopo pochi anni bisognerà rivendere: difficile ipotizzare un capital gain che ammortizzi le spese legate a un acquisto per contanti, pressoché impossibile se c'è di mezzo un mutuo.

Ma significa anche guardare lontano sulle prospettive di rivalutazione dell'area in cui si vuole comprare: dove ci sono progetti di sviluppo (nuove complessi di elevato livello, potenziamento dei servizi pubblici, pedonalizzazione, aumento del verde) tutta l'area interessata finisce per beneficiarne, anche le case vecchie. Dove, invece, al degrado architettonico si accompagna quello sociale, acquistare significa di fatto compiere un atto di fede sulla capacità degli amministratori pubblici di recuperare la situazione.

Le zone
Il gap di valore tra aree con buona qualità della vita (che non significa zone di lusso, ma buoni servizi pubblici e privati e buoni standard di sicurezza) e aree del degrado è destinato a crescere. Interessante leggere i dati di un confronto tra le performance immobiliari dei quartieri nelle quattro principali città italiane condotto da Gabetti partendo dal primo semestre 2007, quando la fase espansiva del mercato era giunta al culmine. Dai numeri si ricava non solo che c'è stato chi ha messo a segno buoni risultati ma anche che tra le zone migliori e quelle peggiori la differenza supera i trenta punti. E' il caso di Milano, dove l'attesa dell'avvio per i lavori di recupero dell'ex quartiere espositivo ha fatto impennare sulle prime i prezzi in zona Fiera, anche se le quotazioni si sono riassestate per poi ripiegare negli ultimi mesi l'area ha registrato un incremento di oltre il 15%, analogo trend per Melchiorre Gioia, interessata dai lavori per Porta Nuova.


La periferia
I peggiori risultati si sono registrati nelle aree periferiche a forte disagio sociale, come il Giambellino, via Padova e viale Monza. Anche a Roma sono state premiate zone dove maggiore è la progettualità urbanistica: è il caso dell'Eur, quartiere destinato a cambiare volto con la realizzazione di residenze di prestigio. In crescita quartieri come Villa Pamphili ed Esquilino caratterizzati da buoni servizi pur non avendo i prezzi delle aree top. Penalizzati gli insediamenti esterni al Grande raccordo anulare, cui si indirizzano le giovani coppie in difficoltà ad avere accesso ai mutui. A Napoli le diminuzioni di prezzo nel triennio sono state generalizzate; si sono salvate solo Bagnoli, dove i progetti di recupero dell'area Italsider si sono messi in moto e Secondigliano; in forte calo le aree più deteriorate come Pianura. Infine a Torino sale la parte pedonalizzata e più esclusiva della Crocetta mentre scendono aree residenziali anche di medio alto livello come la zona Castello e le aree collinari e precollinari, come Gran Madre, ritenuta troppo cara per quanto offre.

Gino Pagliuca
06 settembre 2010
 

hellboy

Forumer storico

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