Val
Torniamo alla LIRA
Zitto zitto il comunistello mette tutti a posto.......loro....a posto
e nessuno dice bah.....
Il terzo emendamento del relatore Pagliari, che prevede un “salvacondotto” per i politici rispetto alla loro responsabilità amministrativo-contabile.
La proposta prevede un nuovo comma g-quater dell’articolo 13 della legge delega, dove si chiede al Governo di rafforzare “il principio di separazione tra indirizzo politico-amministrativo e gestione anche attraverso l’esclusiva imputabilità agli stessi della responsabilità amministrativo-contabile per l’attività gestionale”. Nella giurisprudenza della Corte dei conti è piuttosto costante l’applicazione della “esimente politica”, che esclude dalla responsabilità ministri o amministratori locali per scelte di natura dirigenziale, che esulano dalle loro competenze.
Finora sono stati i giudici della Corte dei Conti ad individuare i responsabili ed a discernere se a determinare il danno all’erario fosse stato il solo dirigente, titolare delle funzioni gestionali, o anche il politico.
L’innovazione proposta può essere tradotta nel senso che la politica, in molti casi, non avrebbe più l’obbligo di rendere conto delle proprie azioni di fronte alla magistratura contabile.
L’emendamento Pagliari stabilisce che il politico è, in ogni caso, estraneo e non potrà essere chiamato a risarcire l’Ente per scelte gestionali producenti danno.
e nessuno dice bah.....
Il terzo emendamento del relatore Pagliari, che prevede un “salvacondotto” per i politici rispetto alla loro responsabilità amministrativo-contabile.
La proposta prevede un nuovo comma g-quater dell’articolo 13 della legge delega, dove si chiede al Governo di rafforzare “il principio di separazione tra indirizzo politico-amministrativo e gestione anche attraverso l’esclusiva imputabilità agli stessi della responsabilità amministrativo-contabile per l’attività gestionale”. Nella giurisprudenza della Corte dei conti è piuttosto costante l’applicazione della “esimente politica”, che esclude dalla responsabilità ministri o amministratori locali per scelte di natura dirigenziale, che esulano dalle loro competenze.
Finora sono stati i giudici della Corte dei Conti ad individuare i responsabili ed a discernere se a determinare il danno all’erario fosse stato il solo dirigente, titolare delle funzioni gestionali, o anche il politico.
L’innovazione proposta può essere tradotta nel senso che la politica, in molti casi, non avrebbe più l’obbligo di rendere conto delle proprie azioni di fronte alla magistratura contabile.
L’emendamento Pagliari stabilisce che il politico è, in ogni caso, estraneo e non potrà essere chiamato a risarcire l’Ente per scelte gestionali producenti danno.