patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
HENRI FREDERIC AMIEL
L'uomo che pretende di vedere tutto con perfetta chiarezza prima di decidere, non decide mai.
Wally brinda al secondo amndato di Bush
George W. Bush vince il suo secondo mandato e Wall Street festeggia lo scampato pericolo di un bis dell’empasse di quattro anni or sono chiudendo in rialzo di circa un punto percentuale, pur se ad una certa distanza dai massimi di inizio seduta per lo scattare di qualche presa di beneficio. Così il Dow Jones chiude a quota 10.131,82 (+0,96%), l’S&P500 è a 1.142,27 punti (+1,04%) e il Nasdaq (grafico torna a 2.000,61 punti (+0,80%), nonostante il netto calo dei semiconduttori (-1,21% il sottoindice di settore) mentre il Russell 2000 risale a 594,32 punti (+1,52%).
Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti scendere ancora, dopo un iniziale rialzo, al 4,07% (dal 4,08% di ieri) e al 4,83% sul trentennale (dal 4,84%), mentre l’oro recupera terreno, a 425,40 dollari l’oncia. In rialzo il petrolio, che chiude sui 50,88 dollari al barile dopo aver visto un minimo a 48,58 a inizio seduta.
Scontato dunque anche l’esito elettorale, il listino americano torna a confrontarsi con le “solite” tematiche degli ultimi mesi, dal rallentamento dell’economia Usa alla volatilità del prezzo del greggio. E proprio oggi sul fronte macro sono venute nuove visioni contrastanti sullo stato della ripresa economica, con gli ordini alle industrie calati dello 0,4% a settembre, contro una previsione generale di un incremento di pari entità. Allo stesso tempo l’indice Ism dei servizi è apparso in ottobre migliore delle previsioni, salendo a quota 59,8% contro il 58% atteso dagli economisti (ricordiamo che un dato sopra il 50% indica una fase espansiva, al di sotto di tale livelli si ha invece una fase recessiva dell’economia).
Alcune reazioni sembrano un vero e proprio “rally” pro-Bush, a partire dall’oro, che conta su una politica favorevole al metallo giallo da parte della rinnovata amministrazione repubblicana (al punto che qualche analista si spinge a ipotizzare il superamento dei 500 dollari per oncia), passando per il petrolio (che oggi sembra avvantaggiarsi dei nuovi problemi che vanno emergendo in Russia per il futuro di Yukos) fino ad
arrivare ai titoli del mercato azionario storicamente favoriti dall’amministrazione repubblicana in questi quattro anni, in particolare i petroliferi, come ExxonMobil (XOM), ChevronTexaco (CVX), ConocoPhilips (COP), i farmaceutici, da Merck (MRK), a Johnson & Johnson (JNJ), fino a Pfizer (PFE) e alcuni finanziari. Alla festa partecipano i titoli della difesa, beneficiati dalla corsa al riarmo dell’amministrazione, da Lockheed Martin (LMT), a Northrop Grumman (NOC) a Raytheon (RTN), fino a Boeing (BA), che in questi anni si è vista assegnare cospicue commesse dal Pentagono e che spera in un sostanzioso bis, nonostante gli scandali emersi in un recente passato.
La rielezione di Bush in compenso fa male ai titoli biomedici, specialmente a quelli specializzati nella ricerca sulle cellule staminali, come Aastrom Biosciences (ASTM) e Stemcells Inc. (STEM), oppure i due grandi gruppi finanziari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE), originariamente creati per garantire mutui a tasso basso per le famiglie meno abbienti e che ora potrebbero essere oggetto di una riforma che ne limiterebbe il raggio d’azione.
Vi è infine chi ha vissuto una seduta dominata dall’analisi dei numeri trimestrali, che continuano a giungere copiosi sul mercato in queste ore. E’ il caso di Time Warner Inc (TWX), in netto calo dopo un bilancio trimestrale giudicato deludente, o dell’assicuratore Cigna (CI), che invece sale di un paio di punti grazie al forte incremento dei ricavi. In difficoltà anche McDonald’s (MCD), dopo un downgrade da parte del broker Ag Edwards, mentre Caterpillar (CAT) guadagna terreno dopo che gli analisti di Lehman Brothers hanno migliorato il rating sul titolo, da “equal weight” a “overweight”.
HENRI FREDERIC AMIEL
L'uomo che pretende di vedere tutto con perfetta chiarezza prima di decidere, non decide mai.
Wally brinda al secondo amndato di Bush
George W. Bush vince il suo secondo mandato e Wall Street festeggia lo scampato pericolo di un bis dell’empasse di quattro anni or sono chiudendo in rialzo di circa un punto percentuale, pur se ad una certa distanza dai massimi di inizio seduta per lo scattare di qualche presa di beneficio. Così il Dow Jones chiude a quota 10.131,82 (+0,96%), l’S&P500 è a 1.142,27 punti (+1,04%) e il Nasdaq (grafico torna a 2.000,61 punti (+0,80%), nonostante il netto calo dei semiconduttori (-1,21% il sottoindice di settore) mentre il Russell 2000 risale a 594,32 punti (+1,52%).
Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti scendere ancora, dopo un iniziale rialzo, al 4,07% (dal 4,08% di ieri) e al 4,83% sul trentennale (dal 4,84%), mentre l’oro recupera terreno, a 425,40 dollari l’oncia. In rialzo il petrolio, che chiude sui 50,88 dollari al barile dopo aver visto un minimo a 48,58 a inizio seduta.
Scontato dunque anche l’esito elettorale, il listino americano torna a confrontarsi con le “solite” tematiche degli ultimi mesi, dal rallentamento dell’economia Usa alla volatilità del prezzo del greggio. E proprio oggi sul fronte macro sono venute nuove visioni contrastanti sullo stato della ripresa economica, con gli ordini alle industrie calati dello 0,4% a settembre, contro una previsione generale di un incremento di pari entità. Allo stesso tempo l’indice Ism dei servizi è apparso in ottobre migliore delle previsioni, salendo a quota 59,8% contro il 58% atteso dagli economisti (ricordiamo che un dato sopra il 50% indica una fase espansiva, al di sotto di tale livelli si ha invece una fase recessiva dell’economia).
Alcune reazioni sembrano un vero e proprio “rally” pro-Bush, a partire dall’oro, che conta su una politica favorevole al metallo giallo da parte della rinnovata amministrazione repubblicana (al punto che qualche analista si spinge a ipotizzare il superamento dei 500 dollari per oncia), passando per il petrolio (che oggi sembra avvantaggiarsi dei nuovi problemi che vanno emergendo in Russia per il futuro di Yukos) fino ad
arrivare ai titoli del mercato azionario storicamente favoriti dall’amministrazione repubblicana in questi quattro anni, in particolare i petroliferi, come ExxonMobil (XOM), ChevronTexaco (CVX), ConocoPhilips (COP), i farmaceutici, da Merck (MRK), a Johnson & Johnson (JNJ), fino a Pfizer (PFE) e alcuni finanziari. Alla festa partecipano i titoli della difesa, beneficiati dalla corsa al riarmo dell’amministrazione, da Lockheed Martin (LMT), a Northrop Grumman (NOC) a Raytheon (RTN), fino a Boeing (BA), che in questi anni si è vista assegnare cospicue commesse dal Pentagono e che spera in un sostanzioso bis, nonostante gli scandali emersi in un recente passato.
La rielezione di Bush in compenso fa male ai titoli biomedici, specialmente a quelli specializzati nella ricerca sulle cellule staminali, come Aastrom Biosciences (ASTM) e Stemcells Inc. (STEM), oppure i due grandi gruppi finanziari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE), originariamente creati per garantire mutui a tasso basso per le famiglie meno abbienti e che ora potrebbero essere oggetto di una riforma che ne limiterebbe il raggio d’azione.
Vi è infine chi ha vissuto una seduta dominata dall’analisi dei numeri trimestrali, che continuano a giungere copiosi sul mercato in queste ore. E’ il caso di Time Warner Inc (TWX), in netto calo dopo un bilancio trimestrale giudicato deludente, o dell’assicuratore Cigna (CI), che invece sale di un paio di punti grazie al forte incremento dei ricavi. In difficoltà anche McDonald’s (MCD), dopo un downgrade da parte del broker Ag Edwards, mentre Caterpillar (CAT) guadagna terreno dopo che gli analisti di Lehman Brothers hanno migliorato il rating sul titolo, da “equal weight” a “overweight”.