patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
P. WANDERPHOEL
L'uomo d'affari di maggior successo è l'uomo che si attiene al vecchio finché è buono e passa al nuovo appena il nuovo è meglio.
Ancora un rialzo per Wall Street
Mentre l’attenzione degli operatori torna a spostarsi verso le prossime decisioni della Fed in materia di tassi, attese già questa settimana, quando potrebbe scattare un nuovo rialzo dello 0,25% al termine del Fomc di giovedì, Wall Street riesce ancora una volta ad evitare di chiudere in calo, nonostante una seduta passata in gran parte sotto la parità.
Il Dow Jones chiude infatti a quota 10.391,31 (+0,04%), mentre il più ampio S&P500 non riesce ad evitare un lieve arretramento, sui 1.164,89 punti (-0,11%). In linea con i valori di venerdì scorso anche il Nasdaq (grafico, rimasto a quota 2.039,25 (+0,02%), mentre il Russell 2000 chiude in calo di una manciata di centesimi, a quota 602,08 (-0,37%). Dal canto loro i T-bond, in assenza di ulteriori dati macro e con un dollaro alquanto altalenante, terminano con un lieve rialzo dei rendimenti, giunti al 4,22% sul decennale (dal 4,19% di venerdì) e al 4,93% sul trentennale (dal 4,91%). Il recupero finale del dollaro blocca la corsa dell’oro, fermo a 433,40 dollari l’oncia, comunque sempre attorno ai massimi degli ultimi 16 anni, mentre il petrolio cala a 49,09 dollari al barile, circa mezzo dollaro in meno della precedente chiusura.
In una giornata del tutto priva di dati macroeconomici (in realtà questa settimana l’attenzione degli operatori si concentra sui dati del deficit commerciale di settembre, che potrebbe confermarsi prossimo ai 54 miliardi di dollari, ma che sarà reso noto solo mercoledì) il mercato ha così visto il quarto rialzo consecutivo del Dow e il sesto del Nasdaq, gli investitori sono sembrati “digerire” i rialzi segnati dopo le elezioni presidenziali americane (la scorsa settimana il Dow ha guadagnato il 3,6%, il Nasdaq e l’S&P500 il 3,2% ciascuno), iniziando a rifocalizzarsi su temi più propriamente di politica monetaria che non inerenti all’impatto di singoli fattori come il prezzo del petrolio sullo scenario economico. Tra i singoli titoli non si spengono i riflettori sui “big” del settore farmaceutico, con Pfizer (PFE) oggi sotto tiro ed in calo di oltre un punto alla fine, dopo la notizia di una richiesta avanzata dal Procuratore generale di New York, Eliot Spitzer, circa le pratiche promozionali dei farmaci adottate dalla società, mentre alcuni analisti si sono detti dubbiosi circa le prospettive di ottenere una licenza per il nuovo farmaco Bextra. Sulla scorta di vendite in crescita del 6,1% a ottobre è invece salito McDonald’s (MCD), oggi tra le migliori blue chip americane.
Bene anche Altria Group (MO), in scia alla notizia dell’acquisto, da parte del distributore di tabacchi Dimon (DMN) della rivale Commercial Corp. (STW), in un’operazione da 670 milioni di dollari (o 18,66 dollari per ogni titolo Commercial). I due titoli salgono a loro volta rispettivamente del 2,4% e dell’11%. Tra i titoli editoriali cala Disney (DIS), dopo un debutto complessivamente deludente, nonostante i primi segnali positivi, dell’ultimo cartone animato in 3D realizzato insieme alla Pixar (PIXAR a sua volta in calo di oltre 6 punti), “The incredibles” (che vedremo per Natale nei cinema italiani). In calo anche i titoli finanziari, sulla notizia che la Sec sta indagando circa il comportamento di alcuni dei “big” di Wall Street che avrebbero fatto trading in nome e per conto dei clienti senza garantirgli i migliori prezzi. Sempre a livello di singoli titoli tra i biotecnologici si mettono in mostra Elan (ELN) e Biogen Idec (BIIB), ma è Medarex (MEDX) che balza in avanti di quasi 9 punti dopo la notizia del pagamento di un assegno da 50 milioni di dollari da parte di Bristol-Myers Squibb (BMY) come parte di un accordo di sviluppo e commercializzazione di nuovi farmaci annunciato oggi. Infine complessivamente gli analisti scorgono alcuni segnali di ipercomprato, che potrebbe a breve dare il là ad una presa di profitto, ma la cosa non sembra né imminente né di dimensioni preoccupanti.
P. WANDERPHOEL
L'uomo d'affari di maggior successo è l'uomo che si attiene al vecchio finché è buono e passa al nuovo appena il nuovo è meglio.
Ancora un rialzo per Wall Street
Mentre l’attenzione degli operatori torna a spostarsi verso le prossime decisioni della Fed in materia di tassi, attese già questa settimana, quando potrebbe scattare un nuovo rialzo dello 0,25% al termine del Fomc di giovedì, Wall Street riesce ancora una volta ad evitare di chiudere in calo, nonostante una seduta passata in gran parte sotto la parità.
Il Dow Jones chiude infatti a quota 10.391,31 (+0,04%), mentre il più ampio S&P500 non riesce ad evitare un lieve arretramento, sui 1.164,89 punti (-0,11%). In linea con i valori di venerdì scorso anche il Nasdaq (grafico, rimasto a quota 2.039,25 (+0,02%), mentre il Russell 2000 chiude in calo di una manciata di centesimi, a quota 602,08 (-0,37%). Dal canto loro i T-bond, in assenza di ulteriori dati macro e con un dollaro alquanto altalenante, terminano con un lieve rialzo dei rendimenti, giunti al 4,22% sul decennale (dal 4,19% di venerdì) e al 4,93% sul trentennale (dal 4,91%). Il recupero finale del dollaro blocca la corsa dell’oro, fermo a 433,40 dollari l’oncia, comunque sempre attorno ai massimi degli ultimi 16 anni, mentre il petrolio cala a 49,09 dollari al barile, circa mezzo dollaro in meno della precedente chiusura.
In una giornata del tutto priva di dati macroeconomici (in realtà questa settimana l’attenzione degli operatori si concentra sui dati del deficit commerciale di settembre, che potrebbe confermarsi prossimo ai 54 miliardi di dollari, ma che sarà reso noto solo mercoledì) il mercato ha così visto il quarto rialzo consecutivo del Dow e il sesto del Nasdaq, gli investitori sono sembrati “digerire” i rialzi segnati dopo le elezioni presidenziali americane (la scorsa settimana il Dow ha guadagnato il 3,6%, il Nasdaq e l’S&P500 il 3,2% ciascuno), iniziando a rifocalizzarsi su temi più propriamente di politica monetaria che non inerenti all’impatto di singoli fattori come il prezzo del petrolio sullo scenario economico. Tra i singoli titoli non si spengono i riflettori sui “big” del settore farmaceutico, con Pfizer (PFE) oggi sotto tiro ed in calo di oltre un punto alla fine, dopo la notizia di una richiesta avanzata dal Procuratore generale di New York, Eliot Spitzer, circa le pratiche promozionali dei farmaci adottate dalla società, mentre alcuni analisti si sono detti dubbiosi circa le prospettive di ottenere una licenza per il nuovo farmaco Bextra. Sulla scorta di vendite in crescita del 6,1% a ottobre è invece salito McDonald’s (MCD), oggi tra le migliori blue chip americane.
Bene anche Altria Group (MO), in scia alla notizia dell’acquisto, da parte del distributore di tabacchi Dimon (DMN) della rivale Commercial Corp. (STW), in un’operazione da 670 milioni di dollari (o 18,66 dollari per ogni titolo Commercial). I due titoli salgono a loro volta rispettivamente del 2,4% e dell’11%. Tra i titoli editoriali cala Disney (DIS), dopo un debutto complessivamente deludente, nonostante i primi segnali positivi, dell’ultimo cartone animato in 3D realizzato insieme alla Pixar (PIXAR a sua volta in calo di oltre 6 punti), “The incredibles” (che vedremo per Natale nei cinema italiani). In calo anche i titoli finanziari, sulla notizia che la Sec sta indagando circa il comportamento di alcuni dei “big” di Wall Street che avrebbero fatto trading in nome e per conto dei clienti senza garantirgli i migliori prezzi. Sempre a livello di singoli titoli tra i biotecnologici si mettono in mostra Elan (ELN) e Biogen Idec (BIIB), ma è Medarex (MEDX) che balza in avanti di quasi 9 punti dopo la notizia del pagamento di un assegno da 50 milioni di dollari da parte di Bristol-Myers Squibb (BMY) come parte di un accordo di sviluppo e commercializzazione di nuovi farmaci annunciato oggi. Infine complessivamente gli analisti scorgono alcuni segnali di ipercomprato, che potrebbe a breve dare il là ad una presa di profitto, ma la cosa non sembra né imminente né di dimensioni preoccupanti.
