patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
HONORE' DE BALZAC
L'amore a prima vista fa risparmiare molto tempo e tantissimo denaro
Wall Street in risalita grazie al calo del greggio
Wall Street approfitta del calo del greggio a 52,50 dollari al barile dopo aver segnato un nuovo record a 55,65 dollari nelle primissime battute e chiude in netto recupero, col Dow Jones che riesce a chiudere nuovamente sopra la soglia dei 10 mila punti. L’indice delle prime trenta capitalizzazione chiude infatti a quota 10.002,03 (+1,15%), mentre il più ampio S&P500 termina sui 1.125,40 punti (+1,29%). Decisamente in ripresa anche il Nasdaq (grafico, a 1.969,99 (+2,14%) grazie anche al ritorno del denaro sui semiconduttori (+3,56% l’indice settoriale), mentre il Russell 2000 chiude la seduta a 587,18 punti (+1,66%). Dal canto loro i T-bond perdono terreno, coi rendimenti che risalgono al 4,09% per il 10 anni (dal 3,99% di ieri) e al 4,84% (dal 4,77%) per il trentennale, mentre l’oro scivola a 425,60 dollari l’oncia.
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Sul fronte macroeconomico deludono i dati sugli ordini di beni durevoli di settembre, che salgono solo dello 0,2%, al di sotto delle attese (pari in media al 0,4% dopo il -0,3% di agosto) a causa del calo pari al 3,6% dei beni di trasporto, al netto del quale il dato salirebbe a +1,7%. Gli ordini evasi segnano a loro volta un calo dell’1,2%, il maggiore degli ultimi 13 mesi, mentre gli ordini inevasi salgono dello 0,7% e le scorte dello 0,3%. Gli ordini per i beni d’investimento “core” salgono infine del 2,6%, il maggiore incremento degli ultimi sei mesi. Intanto l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, più che la scommessa sulla vittoria dell’uno o dell’altro candidato, sembra di per sé un ulteriore stimolo per una ripresa del mercato, in quanto l’esito della contesa, quale che sia, eliminerà almeno una delle incertezze che in questi mesi hanno pesato sul listino di New York, mentre il dietrofront del petrolio sembra aver catalizzato le aspettative degli investitori che ora si attendono di poter vedere ulteriori significative discese del prezzo del greggio di qui a fine anno, con gli analisti che sperano in un ritorno verso i 40 dollari al barile, evento che potrebbe dare il via al classico rally di fine anno una volta superato l’ultimo scoglio delle elezioni presidenziali.
Quanto ai singoli titoli, 27 dei 30 componenti del Dow chiudono al rialzo, guidati da DuPont (DD) che beneficia stasera di un upgrade da parte di Credit Suisse First Boston. In calo, al contrario, Procter & Gamble (PG), la cui trimestrale non sembra aver convinto gli analisti in particolare per quanto riguarda il Mol, risultato inferiore alle attese. Boeing (BA) guadagna invece marginalmente terreno dopo aver alzato le stime sugli utili per azione del 2004, ora stimati tra 2,40 e 2,60 dollari (da 2,25-2,45 dollari della stima precedente), mentre per il 2005 viene mantenuta la previsione di un utile di 2,35-2,60 dollari per titolo. Sempre parlano di risultati trimestrali non si può non ricordare la fortissima reazione positiva (+31% circa) di Microstrategy (MSTR) a numeri apparsi superiori alle attese sia nel trimestre, che registra il ritorno in nero dalle precedenti perdite, sia per quanto attiene alle previsioni per il 2005. Molto bene (+21% circa) anche Cardinal Health (CAH), ma anche oggi qualche delusione non è mancata, con Cox Communications (COX) e Moody’s (MCO), ad esempio, che hanno mancato le previsioni. Tra le linee aeree America West (AWA) chiude la trimestrale in rosso, sottolineando come la colpa sia da imputare principalmente alla crescita del costo dei carburanti, ed annuncia in una nota di essere pronta a lanciare un’offerta su ATA Holdings (ATAH), che ieri aveva fatto richiesta di aderire al Chapter 11 (l’equivalente americano dell’amministrazione straordinaria) per proteggersi dalle richieste dei creditori
HONORE' DE BALZAC
L'amore a prima vista fa risparmiare molto tempo e tantissimo denaro
Wall Street in risalita grazie al calo del greggio
Wall Street approfitta del calo del greggio a 52,50 dollari al barile dopo aver segnato un nuovo record a 55,65 dollari nelle primissime battute e chiude in netto recupero, col Dow Jones che riesce a chiudere nuovamente sopra la soglia dei 10 mila punti. L’indice delle prime trenta capitalizzazione chiude infatti a quota 10.002,03 (+1,15%), mentre il più ampio S&P500 termina sui 1.125,40 punti (+1,29%). Decisamente in ripresa anche il Nasdaq (grafico, a 1.969,99 (+2,14%) grazie anche al ritorno del denaro sui semiconduttori (+3,56% l’indice settoriale), mentre il Russell 2000 chiude la seduta a 587,18 punti (+1,66%). Dal canto loro i T-bond perdono terreno, coi rendimenti che risalgono al 4,09% per il 10 anni (dal 3,99% di ieri) e al 4,84% (dal 4,77%) per il trentennale, mentre l’oro scivola a 425,60 dollari l’oncia.
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Sul fronte macroeconomico deludono i dati sugli ordini di beni durevoli di settembre, che salgono solo dello 0,2%, al di sotto delle attese (pari in media al 0,4% dopo il -0,3% di agosto) a causa del calo pari al 3,6% dei beni di trasporto, al netto del quale il dato salirebbe a +1,7%. Gli ordini evasi segnano a loro volta un calo dell’1,2%, il maggiore degli ultimi 13 mesi, mentre gli ordini inevasi salgono dello 0,7% e le scorte dello 0,3%. Gli ordini per i beni d’investimento “core” salgono infine del 2,6%, il maggiore incremento degli ultimi sei mesi. Intanto l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, più che la scommessa sulla vittoria dell’uno o dell’altro candidato, sembra di per sé un ulteriore stimolo per una ripresa del mercato, in quanto l’esito della contesa, quale che sia, eliminerà almeno una delle incertezze che in questi mesi hanno pesato sul listino di New York, mentre il dietrofront del petrolio sembra aver catalizzato le aspettative degli investitori che ora si attendono di poter vedere ulteriori significative discese del prezzo del greggio di qui a fine anno, con gli analisti che sperano in un ritorno verso i 40 dollari al barile, evento che potrebbe dare il via al classico rally di fine anno una volta superato l’ultimo scoglio delle elezioni presidenziali.
Quanto ai singoli titoli, 27 dei 30 componenti del Dow chiudono al rialzo, guidati da DuPont (DD) che beneficia stasera di un upgrade da parte di Credit Suisse First Boston. In calo, al contrario, Procter & Gamble (PG), la cui trimestrale non sembra aver convinto gli analisti in particolare per quanto riguarda il Mol, risultato inferiore alle attese. Boeing (BA) guadagna invece marginalmente terreno dopo aver alzato le stime sugli utili per azione del 2004, ora stimati tra 2,40 e 2,60 dollari (da 2,25-2,45 dollari della stima precedente), mentre per il 2005 viene mantenuta la previsione di un utile di 2,35-2,60 dollari per titolo. Sempre parlano di risultati trimestrali non si può non ricordare la fortissima reazione positiva (+31% circa) di Microstrategy (MSTR) a numeri apparsi superiori alle attese sia nel trimestre, che registra il ritorno in nero dalle precedenti perdite, sia per quanto attiene alle previsioni per il 2005. Molto bene (+21% circa) anche Cardinal Health (CAH), ma anche oggi qualche delusione non è mancata, con Cox Communications (COX) e Moody’s (MCO), ad esempio, che hanno mancato le previsioni. Tra le linee aeree America West (AWA) chiude la trimestrale in rosso, sottolineando come la colpa sia da imputare principalmente alla crescita del costo dei carburanti, ed annuncia in una nota di essere pronta a lanciare un’offerta su ATA Holdings (ATAH), che ieri aveva fatto richiesta di aderire al Chapter 11 (l’equivalente americano dell’amministrazione straordinaria) per proteggersi dalle richieste dei creditori