Tiscali (TIS) Tiscali novità (3 lettori)
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tommaso2
ingrosso maiali SPA
25/04/2008 14.05
Tiscali e il prezzo giusto
FTA Online News
Ormai sempre più insistentemente circolano le voci di una cessione di Tiscali. I pretendenti nominati dalle varie testate giornalistiche internazionali sono moltissimi: le italiane Telecom e Fastweb, le inglesi Vofafone, British Telecom, Carphone e Virgin Media e il gruppo dell'australiano Murdoch. Il prezzo offerto oscillerebbe attorno ai 2,65 euro, che valorizzerebbe la società sarda 1,5 miliardi di euro, con un premio del 12% rispetto alla chiusura di ieri e del 45% rispetto al prezzo di inizio anno.
Nel 2007 Tiscali ha realizzato ricavi per 911 mln di euro (+ 34,27%), Ebitda a 161 mln di euro (+ 60,75%) ed una perdita netta di 65 mln di euro dimezzata rispetto allo scorso esercizio. Sul risultato netto hanno influito 23 mln di euro di costi per la ristrutturazione di Pipex e un saldo attivo delle imposte di 96 mln di euro.
Grazie all'aumento di capitale di 150 mln di euro che si è concluso nei primi mesi del 2008 con adesioni al 100%, la società ha riequilibrato la situazione finanziaria. L'indebitamento finanziario netto infatti è sceso a 484 mln di euro ed il rapporto D/E a 1,5x circa.
Il 26 novembre 2007 il consiglio di amministrazione ha approvato il piano industriale 2008/2012. I principali obiettivi sono: crescita media annua dei clienti del 26% fino ad arrivare nel 2012 a 3 mln, ricavi superiori a 2 miliardi di euro ed Ebitda margin del 30% (600 mln di euro). Previsti inoltre utile netto e generazione di cassa con oltre 850 mln di euro di cash flow nell'arco dei prossimi 5 anni.
Il piano industriale è senz'altro ambizioso e giustifica almeno in parte il prezzo stimato di offerta da parte dei gruppi interessati a Tiscali. L'elemento di cui pochi parlano ma che rappresenta il vero "tesoretto" del guppo sardo sono le perdite fiscali e le differenze temporanee deducibili. Il totale di queste voci ammonta a 1,775 miliardi di euro di cui 967 mln di euro a scadenza illimitata. Un bel vantaggio dal punto fiscale quindi per l'acquirente.
Renato Soru, principale azionista del gruppo da quanto riportato dalla stampa sarebbe intenzionato a cedere la propria quota ad un prezzo pari o superiore di 3 euro. Difficilmente verrà accontentato a meno che non accetti uno scambio carta contro carta.
Rimane l'unico dubbio sul perché le società interessate a Tiscali non abbiano subito lanciato una offerta al mercato (il flottante è pari al 68%) anziché lasciar circolare voci e consentire al titolo di apprezzarsi notevolmente. Soru infatti con il suo 25% non rappresenta certo un grosso ostacolo e neppure lo è la famiglia Sendoz (6,921%) che tra l'altro non ha sottoscritto l'ultimo aumento di capitale diluendo la propria quiota. Il successo di una eventuale scalata quindi è nelle mani del mercato. ( R.V.)
Tiscali e il prezzo giusto
FTA Online News
Ormai sempre più insistentemente circolano le voci di una cessione di Tiscali. I pretendenti nominati dalle varie testate giornalistiche internazionali sono moltissimi: le italiane Telecom e Fastweb, le inglesi Vofafone, British Telecom, Carphone e Virgin Media e il gruppo dell'australiano Murdoch. Il prezzo offerto oscillerebbe attorno ai 2,65 euro, che valorizzerebbe la società sarda 1,5 miliardi di euro, con un premio del 12% rispetto alla chiusura di ieri e del 45% rispetto al prezzo di inizio anno.
Nel 2007 Tiscali ha realizzato ricavi per 911 mln di euro (+ 34,27%), Ebitda a 161 mln di euro (+ 60,75%) ed una perdita netta di 65 mln di euro dimezzata rispetto allo scorso esercizio. Sul risultato netto hanno influito 23 mln di euro di costi per la ristrutturazione di Pipex e un saldo attivo delle imposte di 96 mln di euro.
Grazie all'aumento di capitale di 150 mln di euro che si è concluso nei primi mesi del 2008 con adesioni al 100%, la società ha riequilibrato la situazione finanziaria. L'indebitamento finanziario netto infatti è sceso a 484 mln di euro ed il rapporto D/E a 1,5x circa.
Il 26 novembre 2007 il consiglio di amministrazione ha approvato il piano industriale 2008/2012. I principali obiettivi sono: crescita media annua dei clienti del 26% fino ad arrivare nel 2012 a 3 mln, ricavi superiori a 2 miliardi di euro ed Ebitda margin del 30% (600 mln di euro). Previsti inoltre utile netto e generazione di cassa con oltre 850 mln di euro di cash flow nell'arco dei prossimi 5 anni.
Il piano industriale è senz'altro ambizioso e giustifica almeno in parte il prezzo stimato di offerta da parte dei gruppi interessati a Tiscali. L'elemento di cui pochi parlano ma che rappresenta il vero "tesoretto" del guppo sardo sono le perdite fiscali e le differenze temporanee deducibili. Il totale di queste voci ammonta a 1,775 miliardi di euro di cui 967 mln di euro a scadenza illimitata. Un bel vantaggio dal punto fiscale quindi per l'acquirente.
Renato Soru, principale azionista del gruppo da quanto riportato dalla stampa sarebbe intenzionato a cedere la propria quota ad un prezzo pari o superiore di 3 euro. Difficilmente verrà accontentato a meno che non accetti uno scambio carta contro carta.
Rimane l'unico dubbio sul perché le società interessate a Tiscali non abbiano subito lanciato una offerta al mercato (il flottante è pari al 68%) anziché lasciar circolare voci e consentire al titolo di apprezzarsi notevolmente. Soru infatti con il suo 25% non rappresenta certo un grosso ostacolo e neppure lo è la famiglia Sendoz (6,921%) che tra l'altro non ha sottoscritto l'ultimo aumento di capitale diluendo la propria quiota. Il successo di una eventuale scalata quindi è nelle mani del mercato. ( R.V.)
MASSIMODEIMASSIMI
Banned
accumulate senza sosta,30% del capitale in tiscali,con media a 2,10 pronti al raddoppio del capitale,si volaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
ringrazio tutti i miei fornitori, a 3 ve le ritorno,mi accontento di 3 e non di 4,sono piuche a buon prezzo
gia ordinato la mercedes ml nuova
ancora pochi gg e poi il 5 maggio se vodafone o debenedetti( se ha fatto in tempo a raccimolare un gruzzoletto, svendendo il suo espresso fallito,valeva 5 euro 2 anni fa,18 5anni fa,da quando lo ha toccato lui con le sue manine fatate ora si trova a 2,19,come tocca lui non ce nessuno)
con tiscali si volaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,bastava saper leggere i book,non ascoltate gli analfabeti degli shortisti,vigliono rubarvi le caramelle...tenetele strette che stanno per diventare d'oro.
si volaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
ringrazio tutti i miei fornitori, a 3 ve le ritorno,mi accontento di 3 e non di 4,sono piuche a buon prezzo
gia ordinato la mercedes ml nuova
ancora pochi gg e poi il 5 maggio se vodafone o debenedetti( se ha fatto in tempo a raccimolare un gruzzoletto, svendendo il suo espresso fallito,valeva 5 euro 2 anni fa,18 5anni fa,da quando lo ha toccato lui con le sue manine fatate ora si trova a 2,19,come tocca lui non ce nessuno)
con tiscali si volaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,bastava saper leggere i book,non ascoltate gli analfabeti degli shortisti,vigliono rubarvi le caramelle...tenetele strette che stanno per diventare d'oro.
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luana71
Forumer attivo
Tlc: costituito gigante brasiliano
BRASILIA, Con la fusione tra le compagnie telefoniche Oi e Brasil Telecom, sorge in Brasile un nuovo gigante della telefonia. Concorrera'a livello continentale con la Telefonica spagnola e l'America Movil messicana.La Oi ha acquistato le azioni della Brasil Telecom per 3,5 mld dollari, cui si aggiungeranno un mld e mezzo di dollari come apporto del Bndes, la banca statale di fomento brasiliana, che avra' il 16% della partecipazione azionaria e diritto al veto nel cda.
BRASILIA, Con la fusione tra le compagnie telefoniche Oi e Brasil Telecom, sorge in Brasile un nuovo gigante della telefonia. Concorrera'a livello continentale con la Telefonica spagnola e l'America Movil messicana.La Oi ha acquistato le azioni della Brasil Telecom per 3,5 mld dollari, cui si aggiungeranno un mld e mezzo di dollari come apporto del Bndes, la banca statale di fomento brasiliana, che avra' il 16% della partecipazione azionaria e diritto al veto nel cda.