Titoli & commodities al vaglio 2010 (3 lettori)

MATLEY

Forumer storico
aspetto una falsa rottura della rossa prima del movimento down
 

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MATLEY

Forumer storico
Gli esperti dell'agenzia di rating Standard & Poor's hanno deciso di rivedere a "negativo" il loro outlook sull'esposizione del Belgio. Il giudizio sul debito della nazione dei Paesi Bassi è stato confermato a "AA+".



Nel mese di dicembre l’indice ZEW in Germania è salito a 4,3 punti, rispetto agli 1,8 punti di ottobre. Il dato è stato leggermente migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un risultato di 4,0 punti.
L’indice ZEW misura le aspettative degli analisti sullo sviluppo dell’economia in Germania nell’arco dei sei mesi futuri.
 

magiel

trendisyourfriend
Buongiorno a tutti.....

WSI)-Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri si è conclusa con una calo dei tassi swap e governativi sul tratto a due anni ed un rialzo su quello a dieci con un allargamento dello spread. Sui periferici invece si è assistito ad un allargamento dei differenziali.

L’annuncio dell’ammontare di bond acquistati dalla Bce durante la conferenza stampa di Trichet del 2 dicembre è risultato al di sotto delle attese. Il forte restringimento degli spread durante la riunione e le dichiarazioni di alcuni esponenti Bce facevano pensare ad un ammontare più corposo dei 2,67 Mld€ effettivi. Oggi quindi la Bce drenerà 72 Mld€.

Secondo quanto riportato da Reuters la Bce starebbe considerando la possibilità di effettuare un aumento di capitale per far fronte ad eventuali perdite derivate dall’acquisto di bond. Il capitale della Bce deriva dalle singole banche centrali nazionali ed attualmente ammonta a circa 5,8Mld€.

In Irlanda, secondo il quotidiano Irish Time, le elezioni potrebbero essere tenute a metà marzo. Ricordiamo che il primo ministro aveva chiesto l’approvazione della finanziaria prima di indire nuove elezioni. Secondo il quotidiano irlandese le elezioni potrebbero essere decise a febbraio ed effettuate a metà marzo. Oggi in Spagna e Belgio si terranno aste sui bills fino a 6,5 Mld€.

Negli Usa tassi di mercato in calo soprattutto nelle ultime ore di contrattazione, a fronte di un calo dei corsi azionari anche in questo caso nella parte finale della giornata. Sul fronte obbligazionario è arrivato l’annuncio da parte di Moody’s della possibilità di rivedere in negativo l’outlook sul debito Usa nei prossimi 2 anni in seguito all’impatto dell’approvazione del piano Obama attualmente in discussione.

L’approvazione nella formulazione attuale comporterebbe il passaggio della stima del debito/Pil al 2012 da 68,5% al 73%. Nel frattempo l’apposita commissione Usa ha votato a favore del passaggio al Senato del recente accordo tra Obama e repubblicani. Il voto finale al Senato potrebbe esserci oggi con passaggio alla camera già domani.

Non è stata inclusa la proroga della misura denominata Build America Bonds che prevedeva rimborsi da parte dell’amministrazione centrale a fronte degli interessi pagati dalle amministrazioni locali sulle proprie emissioni. Si comprende pertanto come mai il comparto dei Municipal Bond (un mercato di circa 2800Mld$) continui a registrare un rialzo dei tassi in questi giorni.

Gli operatori sono focalizzati oggi sui dati delle vendite al dettaglio di novembre oltre che sull’ultimo incontro Fed del 2010. In quest’ultimo caso non manca chi ipotizza la possibilità di inserimento nel comunicato di qualche riferimento all’apertura all’ipotesi di incremento del piano da 600Mld$ se necessario, al fine di recepire la recente apertura espressa in forma verbale da Bernanke.

Valute: dollaro in marcato deprezzamento verso euro. Le ragioni alla base di tale andamento sono da ricercare su diversi fronti. Da un lato l’aspettativa di eventuali decisioni nel corso del prossimo meeting (16-17 dicembre) a livello di leader europei, dopo le parole del ministro delle finanze tedesco che secondo alcuni analisti apparivano foriere di una possibile apertura verso un accordo sugli strumenti da utilizzare nel caso di crisi di ulteriori paesi.

Dall’altro lato vi è chi ipotizza la possibilità che la Fed apra questa sera le porte verso l’ipotesi di incremento del QE2. Infine vi è stata verosimilmente anche la rottura di importanti livelli tecnici che hanno fatto scattare stop loss. Il primo livello di resistenza si colloca in area 1,35. Lo yen si è deprezzato vs euro con il cross giunto in prossimità della resistenza 112. Il livello successivo si colloca a 113,80, sebbene ci sia un livello intermedio a 112,50 circa. La valuta nipponica si è invece apprezzata vs dollaro con la resistenza a 84,40 che continua a resistere agli assalti dei rialzisti sul cross. Nella notte il primo ministro giapponese Kan ha ordinato un taglio del 5% dell’aliquota fiscale per le imprese nel tentativo di stimolare l’economia. Yuan in apprezzamento vs dollaro.

Materie Prime: il deprezzamento del dollaro ha dato luogo ad un rialzo generalizzato delle materie prime, con tutte le componenti dell’indice GSCI positive. Tra le migliori figurano zucchero (+4,7%), caffè (+3,8%) ed argento (+3,6%). Rialzo più contenuto per il greggio Wti (+0,9%) che si attesta sopra gli 88$/b. Rialzo simile anche per l’oro (+0,9%) tornato sopra la soglia dei 1400$/oncia. Nuovo record per il rame (+2,9%) al Lme in prossimità dei 9300$.
 

magiel

trendisyourfriend
(AGI) Francoforte - Una banca cinese sta valutando la possibilita' di correre in aiuto della banca regionale tedesca WestLB. Lo rivela il quotidiano Handelsblatt. Il portavoce di WestLB non ha confermato l'indiscrezione, notando pero' che la banca tedesca puo' rappresentare un investimento attraente per i cinesi. La commissione Ue ha ordinato a WestLB, colpita dalla crisi finanziaria, di aprirsi a nuovi soci azionisti a condizione di varare anche un massiccio programma di rafforzamento del capitale. .
 

magiel

trendisyourfriend
Politica --
Moffa alla Camera annuncia il voto di sfiducia: 'ma Bocchino si dimetta'. Tensioni in aula fra finiani e leghisti. Bossi: abbiamo il voto che ci mancava. Hanno votato le puerpere Bongiorno, Mogherini e Cosenza. Governo ottiene la fiducia al Senato, 162 sì
 

MATLEY

Forumer storico
Fiducia, Berlusconi ce l'ha fatta: 314 a 311, è governo di minoranza

I finiani si sfaldano. Tensione alta a Montecitorio: seduta sospesa dopo che la Polidori (Fli) ha votato a favore del governo.

Clivio Baldori
Il governo Berlusconi ce la fa. Anche alla Camera. La mozione di sfiducia incassa 314 "no" e 311 "sì". Per 3 voti, decisivi, il governo resta in sella. Seppure, naturalmente, con una maggioranza risicatissima.
Decisivi, per la fiducia al governo appena confermata a Montecitorio, i voti del trio Cesario-Scilipoti-Calearo, esponenti del neonato Movimento per la responsabilità nazionale.
Berlusconi verso la "vittoria" anche alla Camera. Se il voto al Senato era stato una "passeggiata", con 162 "sì" e 135 "no"; anche a Montecitorio le cose si stanno mettendo bene per la maggioranza.
Catia Polidori, deputata Fli, vota infatti a favore del governo. Scatenando il caos in Aula. "Troia": viene apostofrata dai "colleghi", e Fini sospende la seduta per qualche minuto.
Dopo il "no" alla mozione di sfiducia della deputata di Fli Polidori, scoppia infatti la rissa tra finiani e leghisti.
Decisivi anche i voti di Giulia Buongiorno e Giulia Cosenza, le due deputate Fli di cui era fino all'ultimo incerta la presenza per via della gravidanza. Giulia Buongiorno è antrata a Montecitorio su una sedia a rotelle.


Guzzanti vota contro: parità?


"Sono definito come uno degli incerti. In realtà non ho avuto alcuna incertezza ma ho voluto lanciare una sfida per l'abrogazione del "porcellum" che penalizza la democrazia parlamentare senza migliorare la governabilità". Qusta la dichiarazione di voto alla Camera di Paolo Guzzanti, che voterà contro il governo.
Guzzanti, collocato tra gli indecisi fino all'ultimo, sembrava in grado di cambiare lo scenario a Montecitorio.
Prima della "defezione" di Catia Polidori, infatti, il risultato alla Camera andava verso la parità: 313 a 313.


Il Senato vota "sì" alla Fiducia



Il voto alla Camera Il Senato vota "sì" alla mozione di fiducia al governo presentata da Pdl e Lega. Questi i numeri: 162 "sì", 135 "no", 11 astenuti, tra cui i 10 senatori di Futuro e Liberà.
Difficile, invece, prevedere il voto alla Camera, dove il governo "combatte" sul filo del rasoio. La "chiama" inizia passato mezzogiorno, il risultato è atteso per l'ora di ptanzo.

Show di Pietro: "Berlusconi fuggiasco"


Caos alla Camera durante la dichiarazione di voto di Antonio Di Pietro (qui il video).
Il leader dell'Italia dei Valori si rivolge al presidente del Consiglio additandolo come "fuggiasco". "Il suo impero di cartapesta è finito - inizia Di Pietro - lei è arrivato al capolinea. Si consegni alla magistratura". E' a queste parole che il premier lascia la Camera accompagnato da alcuni deputati Pdl.
Di Pietro accusa anche il premier di aver "violentato la Costituzione" per aver comprato i voti.
Alla dichiarazione di voto del leader Idv segue Casini e Italo Bocchino, "falco" finiano.

Il premier lascia il Senato: "Non mi dimetto"


Mentre al Senato si inizia a votare la fiducia sulla risoluzione di sostegno al governo a firma Gasparri e Quagliariello, alla Camera si comincia con le dichiarazioni di voto.
Il presidente del Consiglio è arrivato da poco a Montecitorio. Lasciando palazzo Madama ha ancora una volta escluso le dimissioni, smentendo le indiscrezioni circolate questa mattina alla Camera.

La conta a Montecitorio


Si va alla conta a Montecitorio. E, com'è tradizione, si vota a scrutinio palese. Quindi si sa chi voterà a favore di Berlusconi e chi no.
Nel corso della notte è fallito l'ultimo tentativo per trovare un accordo tra Berlusconi e i finiani.
Stamattina si decideranno, le sorti dell'esecutivo.
Il via a Palazzo Madama, alle 9, con le dichiarazioni di voto. Poi i senatori sfileranno sotto il banco della presidenza per pronunciare il loro sì o no alla fiducia posta dal governo.
Il tutto si dovrebbe concludere intorno alle 11,30.
Si partirà invece alle 10,30 alla Camera, con le dichiarazioni sulla sfiducia.
Dopo circa un'ora il via alla prima 'chiama' per il voto, che sarà uno solo, anche se le mozioni sono due. I sì, i no, ma anche le astensioni saranno fondamentali per la sopravvivenza del governo. Entro il primo pomeriggio, subito dopo che l'ultimo dei deputati avrà espresso il suo voto, arriverà il risultato.
A Berlusconi basta anche un pareggio alla Camera (si iniste nelle ultime ore su un 313 a 313) per ottenere la fiducia. Ma il premier punta a 315 sì.
Anche se poi governare, anche se vincesse con una maggioranza così risicata, sarà un'altra questione.
 

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