Titoli & commodities al vaglio 2010

...speravo in un tnote un pòpiù tonico ...tnx non scende come dovrebbe ...energetici frenano ...metalli pareggiano ...grani crescono senza esagerare ...soft pattano ...indici us piuttosto altini

...una crescita decente degli indici us potrebbe allontanare il la tendenza ribassista di brevissimo
 
Il gas se le sta pigliando di santa ragione.....che vi devo dire.....3,80 rimane l ultimo baluardo....anche se per me in serata recupera....una buona strategia sta nel comprare adesso il lev.....adesso quota 0,4225....pero veloci eh
 
Grecia: Fmi-Ue Rinviano Stress Test Su Banche

da 2 ore 20 minuti


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(AGI) Parigi - Fmi, Ue e Bce concedono piu' tempo alle autorita' greche per preparare lo stress test sulla salute delle banche. Lo rivela il Financial Times, secondo il quale la decisione e' stata concordata dalle tre istituzioni internazionali con la banca centrale greca e lo stress test e' stato rinviato di un mese alla fine di ottobre. Nel maggio scorso Ue, Fmi e Bce hanno varato un piano di aiuti da 110 miliardi di euro per la Grecia, in cambio di radicali misure di austerity da parte delle austerita' di Atene. Il Financial Times ritiene che i rinvio sta a significare che i risultato delle banche a nove mesi dall'inizio dell'esercizio annuale possono essere aggiustati, in vista di una richiesta di liquidita' di 1,7 miliardi di euro a ottobre da parte della Banca Nazionale di Grecia, numero uno nazionale nel settore del credito. .

Non avranno qlc da nascondere vero? ;-)

Si alza di nuovo il vento d'Irlanda a scuotere l'Europa. E non bastano le raccomandazioni che il Ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan, ha rilasciato in una intervista al britannico Sunday Telegraph, nella quale ha ribadito che "l'Irlanda non avrà bisogno di nessun aiuto finanziario da parte della comunità internazionale" a risollevare gli animi.
L'Irlanda potrebbe non essere in grado di ridurre il deficit statale per soddisfare i requisiti imposti dall'Unione europea entro il 2014 come programmato a causa di un trend dell'economia più debole delle aspettative, dell'elevato costo nei prestiti e dei salvataggi delle banche secondo la Banca centrale.
"Una certa esplicita riprogrammazione del profilo di bilancio per i prossimi anni è chiaramente necessaria a breve", ha specificato il governatore dell'istituto centrale, Patrick Honohan. Non è un mistero che l'economia reale e i tassi di interesse sui prestiti in Irlanda si stanno muovendo in un modo meno favorevole.
Tanto che la Banca centrale ha già messo in conto un aumento del debito governativo del paese e un netto incremento transitorio dei prestiti. Basterà l'azione del governo a garantire il rispetto del patto di convergenza in termini di bilancio, si chiedono in molti. Una risposta a tal proposito Honahan ce l'ha.
L'Irlanda sarà in grado di tagliare il deficit al 3% del Pil entro il 2014 solo se "la crescita economica sarà in linea con le previsioni", ha puntualizzato il governatore, spiegando che al momento, come sottolineato dal "Fondo Monetario Internazionale e altre organizzazioni, l'economia reale del Paese, il livello dei prezzi e gli interessi" da pagare sui titoli di stato "hanno preso una direzione meno favorevole".
Secondo Honohan la capacità di Dublino di riportare sotto controllo il debito nazionale dipenderà in particolar modo dalla fiducia degli investitori nell'Irlanda. In realtà contano i fatti. E i numeri sono lì a ricordare che non sarà semplice risollevarsi. Nel 2009 il deficit irlandese era al 14% del Pil. Sui conti dell'Irlanda pesa però come un macigno il costo per il salvataggio della Anglo Irish Bank. Un'affaire che secondo l'agenzia di rating Standard & Poor's vale qualcosa come 35 miliardi di euro.
Finora l'Irlanda ha speso per Anglo Irish Bank circa 23 miliardi. All'appello ne mancano ancora. Secondo gli analisti il deficit di bilancio irlandese potrebbe raggiungere il 25% del Pil quest'anno, inclusi i costi una tantum dei salvataggi bancari, ben lontano dall'obiettivo del 3% concordato dall'Irlanda con la Ue per il 2014.
 
Negli Stati Uniti la fiducia dei costruttori è rimasta invariata a settembre a 13 punti. Il dato è lievemente peggiore delle attese degli analisti che indicavano un miglioramento a 14 punti.
 

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