sera capo
prima cercherò di capire che diavolo è il sox
L’indice dei semiconduttori è anche un ottimo indicatore dello stato di salute dell’economia
grazie per essere passato

ne sai qualcosa?
USA-CINA si litiga per il mercato

Passa per la revisione dei rapporti commerciali lo sviluppo dei prossimi 5 anni degli Stati Uniti.
Impegnati come sono a raddoppiare l’export nei prossimi cinque anni, gli Americani, in testa il ministro del Tesoro Tim Geithner, hanno denunciato al WTO la Cina per pratiche scorrette.
Il fronte su cui si discute è ampio e frastagliato, l’amministrazione americana punta al rilancio delle manifatture per recuperare posti di lavoro e uno dei nodi al pettine è la quotazione attuale della valuta Cinese.
Secondo molti esperti essa è sottovalutata artificialmente per almeno il 30% e, nonostante le promesse fatte alla vigilia del G20, il governo Cinese ha mantenuto in pratica invariato questo gap.
La Cina è costretta dall’ancora poco sviluppato consumo interno a spingere le esportazioni giacché linfa vitale per la sua crescita, nello stesso tempo, con un bassissimo costo della mano d’opera e grossi incentivi agli investimenti industriali, attira gli investimenti produttivi stranieri sul suo territorio. Gli USA, che fanno della ricerca e dell’evoluzione tecnologica uno degli assi portanti della ricchezza del Paese, non possono continuare a vedere che le idee e le invenzioni nate nei centri di ricerca e nelle università americane si trasformino poi in prodotti Made in China.
Chiaro che litigare non serve a nessuno e che il rapporto tra i due Paesi è molto intricato, gli USA consumano quello che la Cina produce e la Cina presta i soldi agli USA per alimentare questi consumi.
L’ultima crisi economica ha però lasciato sul campo posti di lavoro, dunque persone in carne ed ossa, e l’unica via d’uscita è proprio rimettere la gente a lavorare, ma i beni da produrre nelle economie occidentali non possono essere quelli producibili in Cina, la Cina lo sa e, oltre agli sgambetti valutari, sta pensando anche di imporre restrizioni all’ingresso di prodotti tecnologici sui suoi mercati se non accompagnati dalla cessione della tecnologia.
L’Occidente intero non può sottostare a questo ricatto,
pene il dissolvimento dello stesso.