Tolti i tre figli alla «famiglia nel bosco».

mi piacerebbe sapere il parere di @Claire che su ste cose ha le mani in pasta

I bambini della famiglia che aveva deciso di vivere nel bosco, in una casa in aperta campagna, sono stati prelevati per ordine del Tribunale dei Minori e collocati in una casa protetta.
La madre ha potuto andare con loro solo dopo un estenuante tiraemolla in presenza del suo avvocato e solo per questa notte.

Tre bambini felici, in stato di assoluta protezione, sono stati presi dalla loro casa e contro la loro volontà.
Quando nei giorni scorsi ho saputo di questa storia mi è subito venuta in mente quella poesia di canzone di Sergio Endrigo
"Era una casa molto carina
Senza soffitto, senza cucina
Non si poteva entrarci dentro
Perché non c'era il pavimento
Non si poteva andare a letto
In quella casa non c'era il tetto
Non si poteva fare pipì
Perché non c'era vasino lì
Ma era bella, bella davvero
In via dei matti numero zero
Ma era bella, bella davvero
In via dei matti numero zero"

Al netto della poesia la cruda verità.
Lo Stato preleva i bambini in maniera arbitraria e ingiusta causando loro traumi e umiliazioni che si porteranno avanti tutta la vita.
Questi due genitori non sono maltrattanti, hanno idee che a noi, che teniamo i figli parcheggiati per ore davanti alla PlayStation (e non ho nulla contro la tecnologia e il digitale, anzi) lasciano perplessi, ma quello che davvero conta è che i loro figli erano felici nella planimetria di una vita bucolica fatta di natura e attività che i nostri figli si sognano.
Sono stati per caso ascoltati questi bambini?
Davvero un provvedimento del Tribunale dei Minori, pur riconoscendo un profilo anomalo, non ha altri mezzi che dispiegare l'esercito e mandarlo a casa della gente perbene a sequestrare dei bambini?

Dice che non hanno il bagno in casa (sì, un bagno secco e un bagno fuori)
Dice che non hanno l'elettricità (sì, i pannelli solari)
Dice che non hanno il gas (c'è gente che usa ancora le cucine economiche, quelle a legna per intenderci, come la famiglia in questione)
Dice che non avevano possibilità di socializzazione (risulta che frequentasseto altre famiglie e bambini)
Dice che non andavano a scuola (e invece sì, perché l'Homeschooling è garantita dal nostro ordinamento).

Insomma, in questo stato in cui un genitore maltrattante può avere la responsabilità genitoriale ad oltranza, tre bambini amati e accuditi sono stati recisi dal loro mondo, i genitori che sono due persone a modo, che parlano 5 lingue, sono "gente di mondo" e hanno una filosofia di vita che proprio nessuno può mettere in discussione, visti i benefici sui figli, l'hanno persa.

Il tribunale poteva scendere a patti, fare delle richieste: non l'ha fatto.
Ha scelto la forza.
Lo strappo.
Il dolore.
Il trauma.
L'umiliazione.
La scissione in una coppia genitoriale amorevole, una coppia in pace e armonia dove nessuno picchia nessuno o è aggressivo con qualcuno.
Si chiama violenza eh.

Altro che ascolto e interesse supremo del minore.
Mi scoppia il cuore di tristezza.
 
Il tribunale poteva scendere a patti, fare delle richieste: non l'ha fatto.
Ha scelto la forza.
Lo strappo.
Il dolore.
Il trauma.
L'umiliazione.
La scissione in una coppia genitoriale amorevole, una coppia in pace e armonia dove nessuno picchia nessuno o è aggressivo con qualcuno.
Si chiama violenza eh.
Io vorrei capire allora perche' non viene fatto con i rom. Qual e' l'appiglio legale per cui questi si e i rom no?
Sembra quasi una discriminazione razziale del tipo: i rom sono fatti cosi' e vanno lasciati in pace.
 
Io vorrei capire allora perche' non viene fatto con i rom. Qual e' l'appiglio legale per cui questi si e i rom no?
Sembra quasi una discriminazione razziale del tipo: i rom sono fatti cosi' e vanno lasciati in pace.
Io non sarei così convinta che ai rom non succeda mai.
Però non conosco o direttamente nessun caso
 
anch io sarei portato per una risposta viscerale e schierarmi dalla parte della famiglia

d'altra parte se pensiamo che nel 1950 era normale in gran parte dell'italia vivere così...

poi pero leggo che:

La deprivazione del confronto fra pari in età da scuola elementare può avere effetti significativi sullo sviluppo del bambino

mi pare di capire che non andasse/andassero a scuola

non c'è dubbio che un bambino piccolo e molto piu felice se non lo mandi a scuola, ma forse non è il modo giusto per prepararlo al suo futuro

poi come sempre è difficile poter dare una risposta corretta, senza essere stati sul posto e aver ascoltato le differenti campane
 
La casa nel bosco è un qualcosa di fiabesco ma soprattutto naturale, non quelle assolute merde di città come Milano o Torino che sono una vera fogna di giungla umana da vomito, però in ogni caso la vita da adulti non ha nulla di fiabesco ed è un lavoro di sopravvivenza e comporta interagire con una moltitudine bipede fatta di stronzi, inetti, inadeguati, di chi cerca di fregarti barcamenandosi tra la complessità della vita su ogni aspetto e questo richiede cultura e preparazione.
Quei bambini da grandi dovranno inevitabilmente rapportarsi con quel mondo di merda e se non posseggono una preparazione adeguata faranno una misera vita, quindi è necessario avere una formazione di sopravvivenza per vivere presso il merdume umano e se poi potranno permettersi di vivere in una casa nel bosco tanto meglio, glielo auguro.
 

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