TRA i SOGNI NEL CASSETTO E GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO........

in questo momento se mi dai un sasso spacco tutto quello che trovo
e quando non trovo piuì niente lo tiro al primo pirla che mi guarda
domani sono sulla a4
al primo che lampeggia inchiodo
 
allora il mago e' un ristorante ad albairate.

era un castello e ci sono diverse storie dietro.

ci sono presente benigne quando entri ti danno un sasso vai su una bara esprimi un desiderio e ti porti quel sasso a casa.

24 ore dopo dicono, che il desiderio s'avvera :D

vi devo portare :up:

il mago stasera ha detto si:cool::V

leggi un po' a quale famiglia appartiene ......
 
leggi un po' a quale famiglia appartiene ......

me l'ha spiegato mille volte diomede non rammento mai na sega pero' :D

tho'

Nel 1412 Filippo Maria Visconti donò ad Olbardo Lampugnano questo immobile, che divenne sede della storica "Locanda dell'Angelo", così chiamata perchè pare che ci fosse una intensa presenza di Angeli ad aleggiare in questo luogo.
Ma storia, favole, architetura e buona cucina, non sono le sole caratteristiche di questo locale, che sorge proprio alla diramazione del Naviglio Grande, perchè a loro si intreccia anche la leggenda: infatti proprio una leggenda narra che dalla data, intrisa di connessioni angeliche, del 09.09.09 , appoggiando ad una bara, gelosamente custodita tra botti e bottiglie di vino, una pietra raccolta al plenilunio dal greto del Naviglio, e purificata dalle sue acque, questa acquisterà calore, esaudirà un vostro desiderio e diventerà un amuleto portafortuna.
Il locale è comunque intriso di storia, lo dimostrano le finiture e gli arredi originali recuperati (bellissimo il soffitto in legno annerito dal fumo dei secoli), l'armatura che vi accoglie all'ingresso, le luci soffuse, che creano atmosfera ed i due grossi camini originali sempre accesi.
Vengono organizzate giornate e serate medievali, con falconi e falconieri, giullari di corte o musici etc. e per l'occasione si riscoprono vecchie ricette del '400; altrimenti cucina tipica lombarda, preparata con prodotti ricercati: cotto di oca ruspante, cotto di cavallo al pepe nero, salame, speck, lardo al pepe nero, cotechino, crostini di paté, terrina di polenta al formaggio fuso, tomino ai porcini.
Come primi ci hanno proposto un eccellente risotto allo spumante, ravioli allo speck con vellutata di taleggio e pappardelle al sugo di lepre e poi grigliata mista con salmelle, spiedini, manzo, braciole di maiale e brasato ai funghi con polenta, medaglioni di patate al forno e verdure grigliate.
Dolci poco calorici (!!!) come crostata alle pere e cioccolato o alla frutta secca, crema catalana, panna cotta alla fragola, creme caramel; buona carta dei vini con preferenza a quelli lombardi ed a proposito abbiamo assaggiato un ottimo rosso di Ughetta, vitigno autoctono dell'Oltrepò ormai raro e con il dessert un moscato fior d'arancio delizioso.
Sul menù campeggia questa scritta in caratteri gotici:
"A lor Signori, Amici e Parenti i Locandieri augurano, tra tanti sorrisi, gran cibo et buon vino, un appetito divino. Ars Amandi, Ars Bibendi, Ars Vivendi".
Infatti cordialità, gentilezza e simpatia accompagnano un buon rapporto qualità/prezzo e ricordate prima di uscire di prendere il sassolino che trovate a tavola per appoggiarlo alla bara:
sicuramente una leggenda, ma hai visto mai!!!
 
me l'ha spiegato mille volte diomede non rammento mai na sega pero' :D

tho'

Nel 1412 Filippo Maria Visconti donò ad Olbardo Lampugnano questo immobile, che divenne sede della storica "Locanda dell'Angelo", così chiamata perchè pare che ci fosse una intensa presenza di Angeli ad aleggiare in questo luogo.
Ma storia, favole, architetura e buona cucina, non sono le sole caratteristiche di questo locale, che sorge proprio alla diramazione del Naviglio Grande, perchè a loro si intreccia anche la leggenda: infatti proprio una leggenda narra che dalla data, intrisa di connessioni angeliche, del 09.09.09 , appoggiando ad una bara, gelosamente custodita tra botti e bottiglie di vino, una pietra raccolta al plenilunio dal greto del Naviglio, e purificata dalle sue acque, questa acquisterà calore, esaudirà un vostro desiderio e diventerà un amuleto portafortuna.
Il locale è comunque intriso di storia, lo dimostrano le finiture e gli arredi originali recuperati (bellissimo il soffitto in legno annerito dal fumo dei secoli), l'armatura che vi accoglie all'ingresso, le luci soffuse, che creano atmosfera ed i due grossi camini originali sempre accesi.
Vengono organizzate giornate e serate medievali, con falconi e falconieri, giullari di corte o musici etc. e per l'occasione si riscoprono vecchie ricette del '400; altrimenti cucina tipica lombarda, preparata con prodotti ricercati: cotto di oca ruspante, cotto di cavallo al pepe nero, salame, speck, lardo al pepe nero, cotechino, crostini di paté, terrina di polenta al formaggio fuso, tomino ai porcini.
Come primi ci hanno proposto un eccellente risotto allo spumante, ravioli allo speck con vellutata di taleggio e pappardelle al sugo di lepre e poi grigliata mista con salmelle, spiedini, manzo, braciole di maiale e brasato ai funghi con polenta, medaglioni di patate al forno e verdure grigliate.
Dolci poco calorici (!!!) come crostata alle pere e cioccolato o alla frutta secca, crema catalana, panna cotta alla fragola, creme caramel; buona carta dei vini con preferenza a quelli lombardi ed a proposito abbiamo assaggiato un ottimo rosso di Ughetta, vitigno autoctono dell'Oltrepò ormai raro e con il dessert un moscato fior d'arancio delizioso.
Sul menù campeggia questa scritta in caratteri gotici:
"A lor Signori, Amici e Parenti i Locandieri augurano, tra tanti sorrisi, gran cibo et buon vino, un appetito divino. Ars Amandi, Ars Bibendi, Ars Vivendi".
Infatti cordialità, gentilezza e simpatia accompagnano un buon rapporto qualità/prezzo e ricordate prima di uscire di prendere il sassolino che trovate a tavola per appoggiarlo alla bara:
sicuramente una leggenda, ma hai visto mai!!!

Sul loro sito ufficiale la raccontano diversamente.

Comunque ......Famiglia Valsecchi
 
un rimbalzo ad 1,50 è d'obbligo

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