previsioni BCE
Il presidente Trichet restera' cauto su prospettive crescita
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 ago - Gli analisti
delle principali banche europee non prevedono modifiche al
tasso di rifinanziamento dell'Eurozona, fermo a un minimo
storico dell'1% dal maggio del 2009, nella riunione del
Consiglio direttivo in programma giovedi' 5 agosto a
Francoforte. Il tasso dovrebbe restare invariato, secondo le
previsioni, fino al terzo trimestre del 2011, quando
dovrebbe risalire all'1,25% per poi portarsi all'1,5% a fine
2011. Fra gli esperti nessuno ormai prevede che il costo del
denaro possa aumentare gia' entro la fine di quest'anno (un
anno fa questa era la stima della maggioranza). "Non ci
aspettiamo nessuna sorpresa dalla riunione di giovedi',
sottolinea in una nota Luca Cazzulani del Gruppo UniCredit.
Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, illustrera',
come da tradizione, le decisioni del Consiglio in una
conferenza stampa in programma alle ore 14.30 e, sottolinea
Cazzulani, parlera' con favore degli stress test condotti
venerdi' scorso in tutta Europa, salutandoli come "un passo
importante verso una maggiore trasparenza e un piu' ampio
coordinamento nel sistema bancario europeo". In quanto al
panorama congiunturale, l'analista afferma che Trichet si
manterra' cauto sulle prospettive future di crescita, non da
ultimo a causa del dato, poco positivo, sull'andamento del
credito al settore privato nel secondo trimestre, e malgrado
gli ultimi positivi dati dalla congiuntura, come la fiducia
dei consumatori, salita a un nuovo massimo da 26 mesi, e
l'indice Pmi, entrambi di di luglio. L'inflazione per ora
non desta preoccupazioni, malgrado l'ascesa all'1,7%
tendenziale in luglio (da 1,4% il mese prima), nuovo massimo
degli ultimi 20 mesi dovuto pero' quasi esclusivamente a
effetti di base. Restano alquanto depresse, invece, le
prospettive per i consumi, non da ultimo per una
disoccupazione europea ferma da quattro mesi a nuovi massimi
da 12 anni (10% in giugno): "malgrado la ripresa delle
attivita' e la pubblicazione degli stress test sulle banche,
il sentimento resta fragile e c'e' pochissima attivita' sul
fronte dei consumi privati", commenta Azad Zangana di
Schroeders. Non mancheranno durante la conferenza stampa
domande sulla exit strategy, in particolare sugli acquisti
di bond governativi che appaiono in costante calo e forse
gia' vicini allo zero, cosi' come sui risultati degli stress
test, e sulle divergenze che stanno emergendo tra le diverse
regioni dell'Eurozona, un tema di nuovo di attualita' a
causa della corsa dei Paesi 'nordici' (Olanda, Germania) e
delle difficolta' dei Paesi periferici del sud. "Non ci sono
ragioni vere per cui la Bce debba preoccuparsi
dell'inflazione - commenta Martin van Vliet di Ing in una
nota - quello di cui dovrebbe preoccuparsi e' come mettere
assieme una politica monetaria che vada bene alle diverse
condizioni macroeconomiche nell'area".
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