Btp, spread Bund più stretto ma sopra minimi, Bono meglio di Btp
lunedì 14 marzo 2011 17:55
MILANO, 14 marzo (Reuters) - L'accordo per rafforzare il
fondo di salvataggio Efsf raggiunto a sorpresa alla fine della
scorsa settimana dai leader europei ha compresso drasticamente
il premio di rendimento offerto dai Btp e dagli altri titoli
'non core' rispetto ai Bund tedeschi.
"Le importanti decisioni raggiunte nel vertice europeo hanno
colto di sorpresa il mercato e hanno innescato un'ondata di
ricoperture", spiega Alessandro Tentori, strategist di BNP
Paribas. "Da metà della scorsa settimana il mercato si era messo
corto sull'evento pensando che eventuali decisioni sarebbero
state prese nella migliore delle ipotesi nel vertice di fine
mese.
A 165 punti base (su piattaforma Tradeweb) negli ultimi
scambi, lo spread Btp/Bund è dieci centesimi più basso dei
valori di chiusura di venerdì ma in netta risaliti dai minimi
giornalieri che lo hanno portato fino a 156, il livello più
basso da un anno a questa parte.
Meglio dell'Italia fa la Spagna che in serata stringe di
circa 17 centesimi rispetto a venerdì contro Bund. Anche la
forbice di tasso Spagna/Germania ha toccato i minimi dell'ultimo
mese in seduta scendendo sotto i 200 punti base. Tuttavia, per
RBS chiusura dello spread Spagna/Italia è eccessiva e destinata
a un ritracciamento.
Di parere diverso BNP Paribas secondo cui la situazione
spagnola è migliorata nei fondamentali di recente più di quella
italiana e, una volta superato lo scoglio primaverile di alcuni
corposi rimborsi di carta iberica, ci sono chance di ulteriore
'outperformance' della Spagna.
"Questo è lo spread che ha mietuto più vittime sul mercato
da inizio anno. A fine 2010 erano tutti molto negativi sulla
Spagna e si è poi invece assistito a un fortissimo movimento di
chiusura dello spread", commenta Tentori.
Per altri analisti, invece, i benefici per la carta
periferica legati all'accordo sull'Efsf saranno più duraturi per
i Btp mentre i titoli spagnoli e, soprattutto, portoghesi
continueranno a essere vulnerabili.
Un primo test potrebbe essere già questa settimana con due
aste spagnole in calendario. In particolare giovedì il Tesoro
iberico offrirà tra 3,5 e 4,5 miliardi di titoli Aprile 2021 e
Luglio 2041.
Nel tentativo di approfittare del clima favorevole alla
carta non core il Belgio ha annunciato di aver dato mandato per
un nuovo benchmark a sei anni. Se da un lato oggi per la prima
volta da inizio febbraio lo spread Belgio/Germania è sceso sotto
90 punti base, UniCredit fa notare in una nota che il timing non
è comunque ideale perché il 70% dell'offerta in settimana
arriverà da Francia e Germania.
Per il Portogallo un appuntamento chiave dovrebbe essere
invece l'asta di mercoledì 23 marzo. Anche dopo l'accordo, per
Lisbona il mercato non esclude la necessità di un salvataggio.
"Il rischio resta. Per il momento la politica 'compra tempo
al mercato' e dato che c'è più tempo vuol dire che le cose
possono cambiare. Resta comunque un rischio pur non essendo una
certezza", sottolinea Tentori.
I leader europei riuniti a Bruxelles hanno deciso di
aumentare l'effettiva capacità di prestito del fondo a 440
miliardi di euro dagli attuali 250 ma, soprattutto, hanno
introdotto per il fondo la possibilità che l'Efsf intervenga, in
via eccezionale, sul mercato primario dei titoli di Stato pur a
fronte di condizioni stringenti.
L'accordo ha anche alleggerito il tasso d'interesse sui
prestiti concessi ad Atene che domenica 20 marzo dovrà
fronteggiare rimborsi di titoli per 8,5 miliardi.
L'intesa ha ridotto in seduta l'appeal di beni rifugio come
i Bund tedeschi, ma il poteziale di discesa della carta 'core'
europea è limitato dalle incertezze legate alla situazione
mediorientale e alle ripercussioni che il disastroso terremoto
giapponese è destinato ad avere sull'economia globale.
In serata il derivato sul Bund decennale è in netto recupero
dai minimi giornalieri a 122,21 dopo un minimo a 121,70.