Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (39 lettori)

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stefanofabb

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L'Italia va verso la stagnazione
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Londra, 03 giu - I tassi di
espansione sono diminuiti sia nel manifatturiero che nel
terziario, anche se questo calo e' risultato maggiore nel
manifatturiero, dove la produzione e' aumentata al ritmo piu'
debole in 7 mesi. I produttori industriali hanno evidenziato
come il minor flusso dei nuovi ordini e le continue
interruzioni alla catena di produzione, causate dalle
conseguenze del sisma in Giappone, hanno tutte contribuito a
far diminuire la crescita della produzione. Il tasso di
rallentamento dell'attivita' nel terziario, ai minimi su 4
mesi, risulta meno netto, e cio' mette in evidenza come, per
la prima volta dallo scorso settembre, il terziario supera
il settore manifatturiero. I tassi di espansione rallentano
in tutte le nazioni dove vengono raccolti i dati per il Pmi
sia manifatturiero che terziario. La crescita rimane
comunque a due velocita' con la Francia e la Germania che
guidano la ripresa mentre Italia, Spagna e Irlanda vanno
verso la stagnazione. Le divergenze di espansione a livello
nazionale hanno avuto ripercussioni anche nel mercato del
lavoro. Le economie piu' forti di Germania e Francia hanno
riportato gli aumenti piu' netti di posti di lavoro, anche se
la crescita di questi ha rallentato in Francia. L'Italia ha
riportato solo un modesto aumento dell'occupazione, mentre
Spagna e Irlanda hanno evidenziato delle perdite. "Un
indebolimento dell'espansione - spiega Chris Williamson,
capo economista di Markit - e' stato notato in tutte le
nazioni dell'Eurozona, ma le divergenze tra le nazioni
maggiori e quelle delle economie periferiche continuano ad
ingigantirsi. Anche se in discesa rispetto ai mesi
precedenti, la crescita in Francia e Germania rimane
straordinariamente forte, ma Spagna, Italia e Irlanda si
avvicinano sempre di piu' ai limiti dei livelli di
stagnazione. La mancanza di espansione in queste nazioni
minaccera' i piani di riduzione del deficit attraverso una
riduzione delle tasse ed una maggiore spesa pubblica.
"Buone notizie arrivano sul fronte della pressione dei
prezzi che diminuiscono in tutte le nazioni grazie anche al
recente e netto calo del prezzo di molti beni, come il
petrolio, per esempio, che ha registrato un calo del 10%
durante quest'indagine, rispetto ai massimi raggiunti in
precedenza. Cio' dovrebbe generare un abbassamento
dell'inflazione dei prezzi al consumo."
 
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