Belindo, scrivi due nella colonna ottimisti SE CE LA FACCIAMO a recuperare CREDIBILITA' e a tornare a farci valutare in base ai fondamentali ...
Partire dai conti per cambiare rotta - Il Sole 24 ORE
....Sicché paghiamo oggi tassi di interesse più alti rispetto a quelli di una Spagna che sta assai peggio di noi.
L'incalzare confuso degli avvenimenti ha finito persino con l'oscurare i numeri finali della manovra: numeri che oggi soltanto l'Italia può vantare in materia di consolidamento dei conti pubblici rispetto agli altri maggiori Paesi avanzati e che sono, a ben vedere, persino troppo severi, perché rischiano di produrre un pesante impatto recessivo sulla nostra economia.
Ma tant'è: questo è il prezzo che paghiamo per la nostra perdita di credibilità che ci ha portati anche a subire il diktat della Bce e ad attivare un sovrappiù di rigore.
Siamo così al paradosso. Le agenzie di rating ci declassano. Eppure per il responsabile per l'Europa dell'Fmi, Antonio Borges, che pure ci stimola ad accelerare sulle riforme, lo stato delle finanze pubbliche dell'Italia non è mai stato tanto buono come lo è adesso. Non solo per ciò che è già stato fatto nel 2009-2010 ma anche per le nuove decisioni prese per il futuro. Basti pensare che dal 2011 al 2014 l'Italia genererà un avanzo primario statale cumulato di 262 miliardi di euro secondo il ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef).
Secondo il Mef, dopo la manovra il rapporto deficit/Pil si ridurrà dal 4,6% del 2010 al 3,9% nel 2011, all'1,6% nel 2012 e allo 0,1% nel 2013, per poi trasformarsi in un leggero surplus nel 2014 (+0,2%). Il debito pubblico scenderà dal 120,6% del Pil nel 2011 al 112,6% nel 2014. L'Fmi, pur essendo più cauto del Mef sull'obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 (perché più pessimista del Mef sulla crescita e le entrate), ritiene comunque che l'Italia riuscirà a ridurre il rapporto deficit/Pil per quella data all'1,3%: uno dei valori più bassi in assoluto. Secondo l'Fmi, dal 2013 in poi il rapporto debito/Pil dell'Italia inizierà a scendere per toccare il 114% del Pil nel 2016 mentre nel frattempo il debito pubblico degli Stati Uniti sarà salito al 115% del Pil, superando dunque quello italiano....