Comunque ora vi racconto una cosa, cercando di riportare questo treddo nei binari della educazione e del rispetto.
Premessa.
Credo sia così in tutte le strutture sanitarie, abbiamo, in reparto, personale di due tipi:
1) personale di reparto, infermiere e oss (per i medici cambiano un po' le cose) che si occupano dei pazienti ricoverati e di tutte le azioni che portano al funzionamento del reparto. Turnisti, con orari e giornate di lavoro appunto articolati su tre turni orari e con presenza di 4 giorni di fila, più due di riposo
2) personale "di giornata". Infermiere, oss e/o ausiliarie che si occupano di attività diverse: ricoveri, prericoveri, ingressi in e da sala operatoria, pedonaggio (trasporto di materiale e/o pazienti da e in reparto), dispensa dei pasti ecc. Questi lavorano non a turni. Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16. Sempre.
Va da sè che nel fine settimana queste attività (alcune delle quali ridotte, tipo le sale operatorie che non fanno elezione ma solo urgenze) le fa il personale di reparto perché quello di giornata non lavora al sabato e alla domenica.
Una delle cose più gravose, è la colazione dei pazienti.
Uno dice: "che cavolata!" E invece no.
Gli altri pasti arrivano su con il personale della cucina, la colazione occorre andare a prenderla. Gli altri pasti arrivano pronti. Basta consegnare i vassoi numerati.
Le colazioni vanno preparate e porzionate sul momento.
I carrelli di pranzo e cena tornano in cucina come son saliti, col persone di cucina.
Le colazioni no. Si deve scendere di persona.
Staccare dalle attività del mattino il personale di reparto per andare in cucina è faticoso e porta via tempo (e infatti è un problema che abbiamo da PRIMA ancora di diventare covid. Basterebbe mettere un OSS in più al turno di mattina). Ci vogliono 20 minuti per andare e tornare dalla cucina e come minimo 45 minuti per consegnare la colazione a tutti, imboccare i pazienti che ne hanno bisogno, sparecchiare e ripulire. Più il tempo di pulitura del carrello e della restituzione che sono cose che possono essere rimandate ma non oltre le 10.30. Anche le cucine hanno i loro orari.
Gli orari degli ospedali hanno tutti un senso, se si entra nell'organizzazione si capisce chiaramente.
Adesso che siamo covid le colazioni sono diventate un problema immenso.
La cosa più logica sarebbe stata: "questo reparto, chiuso e isolato, sporco, ha necessità diverse. La pandemia riguarda tutti, incarichiamo qualcuno che in questo periodo, almeno consegni le colazioni al reparto"
E invece no.
E il nostro personale deve staccarsi dai pazienti. Solo che adesso significa una perdita di tempo ancora più massiccia. Togliere e mettere i DPI è lungo.
Farlo per andare in cucina e poi per tornarci, è un casino.
In più non sarebbe meglio che chi sta sul paziente covid se ne andasse in giro per i piani il meno possibile?
Abbiamo chiesto a tutti i reparti la cortesia di portarci su queste maledette colazioni, in cucina... a tutti.
È finita con colazioni arrivate dopo 100 telefonate, alle 9 o anche più tardi, pazienti irritati e personale furioso, tempo gettato e scazzi vari.
E questa è una cosa minima.
Di mancanze del genere ne abbiamo a decine.
Vuoi aprire l'ospedale ai pazienti covid? Benissimo ma almeno assicurati che ci siano i banali strumenti di funzionamento.
Personale in primis
Una chiara distribuzione dei compiti.
Lasciamo perdere che non abbiamo l'oss di notte
Lasciamo perdere che non abbiamo spazi filtro per vestirci e svestirci in sicurezza
Lasciamo perdere che non abbiamo una entrata riservata per chi è pulito.
Lasciamo perdere che ci hanno piazzato pazienti cardiocovid misti a pazienti chirurgici covid, misti a pazienti ortopedici covid, spdc covid, donne incinte covid con evidenti casini e casini meno evidenti che noi del reparto sperimentiamo ogni giorno
Ma almeno il personale adeguato per numero!!!!!
quella è la vita del subordinato come te, non dei liberi come me.......non oso pensare alla fiatella che ti ritrovi dopo una vita da zerbino. 