Telecom Italia (TIT) Tronchetti al Cda:Vado via, vogliono tagliarci le unghie (1 Viewer)

carlodabs

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Fry 3003 ha scritto:
Che sia stata un'acquisiszione strana e strapagata è un dato certo.


Farla franca è diverso dall'essere innocente.

Ma Frodi, non può essere denunciato per turbativa dei mercati, o altro ??

dal Wall street i."...con una inusuale decisa intrusione del governo italiano,in una socità quotata in borsa, Il primo ministro romano prodi ha rivelato dettagli di conversazione che ha avuto con il presidebte di Telecom sulla strategia del gigante delle telecomunicazioni.... "

Come si chiama questo ? Strano che la consob non si sia accorta..

Oltretutto mi sembra che abbia rivelato opzioni alternative di vendita, o trattative, ancora segrete, bruciando gli evevtuali contratti
 

nic.73

Forumer attivo
carlodabs ha scritto:
Ma Frodi, non può essere denunciato per turbativa dei mercati, o altro ??

dal Wall street i."...con una inusuale decisa intrusione del governo italiano,in una socità quotata in borsa, Il primo ministro romano prodi ha rivelato dettagli di conversazione che ha avuto con il presidebte di Telecom sulla strategia del gigante delle telecomunicazioni.... "

Come si chiama questo ? Strano che la consob non si sia accorta..

Oltretutto mi sembra che abbia rivelato opzioni alternative di vendita, o trattative, ancora segrete, bruciando gli evevtuali contratti


Ma si chiama Frodi, non si chiama Ricucci.
Sì, proprio vero, Telecom Serbia è stata archiviata... chissà come mai...
 

fo64

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Rovati: «Mi dimetto per non danneggiare Prodi»

da www.ilsole24ore.com:

Rovati: «Mi dimetto per non danneggiare Prodi»


Angelo Rovati, il consigliere politico ed economico del presidente del Consiglio Romano Prodi finito nella bufera per il caso Telecom, ha annunciato in mattinata le sue dimissioni dall'incarico a Palazzo Chigi.

La decisione è stata assunta, ha spiegato nell'ultima giornata della visita governativa e imprenditoriale in Cina, dopo le dimissioni di Marco Tronchetti Provera dalla presidenza Telecom e dopo il comunicato del Governo che annuncia la propria disponibilità a riferire in Parlamento sul sistema nazionale delle telecomunicazioni. Rovati, che ha spiegato di considerare il gesto «doveroso per sgombrare ulteriormente il campo da ogni strumentalizzazione», ha riferito di aver comunicato la sua decisione al presidente del Consiglio, nel corso della notte con una lettera.

«C'è stato sicuramente un eccesso di fiducia nei confronti di una persona che tale impegno di fiducia e riservatezza non ha mantenuto», ha commentato Rovati parlando delle sue dimissioni. Il riferimento di Rovati va evidentemente al suo cosiddetto «piano» per il riassetto societario di Telecom Italia. Nei giorni scorsi l’ex consigliere di Prodi aveva puntualizzato che di tale documento esistevano solamente due copie: la sua e quella inviata all'ex presidente del gruppo tlc Marco Tronchetti Provera.

Questo il testo della lettera a di dimissioni inviata da Angelo Rovati al premier Prodi:
«Caro Romano, dopo le dimissioni del dottor Tronchetti Provera da presidente di Telecom e dopo il comunicato del governo che annuncia la propria disponibilità a riferire in Parlamento sul sistema nazionale delle telecomunicazioni, ritengo doveroso, per sgombrare ulteriormente il campo da ogni strumentalizzazione, di rinunciare all'incarico di consigliere politico-economico presso Palazzo Chigi appena rientrato in Italia. Resta il rammarico perché una mia iniziativa presa esclusivamente a fini costruttivi e sicuramente condotta con un eccesso di fiducia sia stata travisata al solo scopo di danneggiare te e il tuo governo. Con immutato affetto, Angelo
 

fo64

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La Procura di Roma indaga sullo scorporo di Tim

da www.ilsole24ore.com:

La Procura di Roma indaga sullo scorporo di Tim
di Riccardo Barlaam


Non ci sono indagati al momento: si aspettano le informazioni della Consob. Tra le ipotesi di reato ipotizzate, c’è l’ostacolo all’Autorità di vigilanza. Intanto l’amministratore delegato di Mediaset, Giuliano Andreani, ha dichiarato l’«interesse» della società per il riassetto di Telecom.
Il fascicolo, coordinato dallo stesso procuratore della capitale Giovanni Ferrara, è intestato al momento «atti relativi a», senza ipotesi di reato, né indagati. Il documento contiene una denuncia del Codacons, inoltrata sabato a Piazzale Clodio e una infinità di ritagli di giornale: articoli che vanno dalla decisione del Cda che annunciava lo scorporo della telefonia mobile, alle dimissioni di Marco Tronchetti Provera, e a quelle di Angelo Rovati, il consigliere economico di Palazzo Chigi che si è assunto la paternità della redazione del piano di riassetto inviato al patron della Pirelli, dimessosi ieri, lunedì 18 settembre.
Un aspetto decisivo sugli sviluppi dell’inchiesta penale verrà fornito dalle eventuali conclusioni della istruttoria avviata dalla Consob sull’affare Telecom. Fonti vicine alla commissione, intanto, ribadiscono che l’autorità di vigilanza del mercato sta continuando a valutare «attentamente la vicenda Telecom in tutti i suoi aspetti».
La relazione della Consob sarà elemento decisivo per le valutazioni della procura di Roma, che solo dopo aver esaminato un eventuale rapporto che la commissione guidata da Lamberto Cardia potrebbe inviarle potrà formalizzare una ipotesi di reato, come ostacolo alla stessa autorità di vigilanza. Se poi emergessero elementi in tal senso potrebbe spingersi a individuare fattispecie come agiotaggio o manipolazione del mercato.
Il Codacons ha espresso soddisfazione per l’apertura dell’inchiesta sul caso Telecom, inchiesta che si legge in un nota «si spera servirà a portare un po’ di chiarezza nella complicata vicenda del riassetto della società telefonica».L’associazione dei consumatori ha confermato di aver inviato un esposto alla procura già sabato scorso chiedendo alla magistratura di verificare se fossero state rispettate o meno tutte le previste procedure di comunicazione alla Consob, e «se vi siano stati fenomeni di speculazione - anche personale - legati alla diffusione di notizie relative a Tim e a Telecom».


Giovedì in Parlamento sarà, con ogni probabilità, il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, a riferire sulla vicenda Telecom. Il dibattito potrebbe svolgersi, appunto, alla Camera già giovedì prossimo, mentre il presidente del Consiglio è a New York all’Assemblea dell’Onu. La notizia è stata fatta trapelare da ambienti di Montecitorio, e dal ministero non smentiscono ma precisano che la decisione la prenderà il Governo dopo la conferenza dei capigruppo di oggi che fisserà tempi e modi del dibattito. Un dibattito che si annuncia tutto centrato sulle prospettive del settore delle comunicazioni, vista la competenza di Gentiloni, e quindi non sulla condotta del Governo. È quanto lo stesso Prodi aveva chiesto ieri.


La vicenda Telecom ha aperto una crepa nei rapporti tra i principali partiti dell’Unione, Ds e Dl, e il premier, frattura che ieri ha segnato alcuni timidi segnali di ricucitura, alla luce delle dimissioni del consigliere economico di Prodi, Angelo Rovati, giudicate in ambienti della Quercia «un gesto nobile che rasserena il clima».
L’opposizione ha accolto la notizia innalzando, se possibile, il tono delle polemiche, con il leader di An Gianfranco Fini che concorda con Berlusconi che chiede le dimissioni di Prodi. Fini inoltre si è detto contrario al fatto che sia un ministro a relazionare al Parlamento sulla vicenda: «È Prodi - ha detto il leader di An - che deve venire a spiegare perché il suo consigliere economico manda un piano di ristrutturazione aziendale con un pizzino a Tronchetti Provera».
Sul dibattito al Senato potrebbe pesare anche la minaccia di una risoluzione dell’opposizione che potrebbe essere messa ai voti, proprio nella Camera in cui più fragili sono i numeri della maggioranza. Intanto, stamattina si riuniranno, prima della conferenza dei capigruppo delle 11, i presidenti dei gruppi parlamentari dell’Unione proprio per mettere a punto una strategia comune.


Guido Rossi, raccolto il testimone da Marco Tronchetti Provera, ha aperto la stagione della sua presidenza con un messaggio ai mercati (ieri il titolo ha chiuso stabile a 2,2 euro), si è messo al lavoro già nel week end incontrando i due amministratori delegati e la settimana prosegue fitta di appuntamenti. L’incontro che si profila più impegnativo è quello con i sindacati che si preparano allo sciopero.
L'impegno di commissario della Figc ha richiamato a Roma il neo presidente. Nella sede della Federazione si è incontrato con i suoi collaboratori presumibilmente per discutere dell'opportunità di conservare o meno il suo incarico. Un nodo che, è probabile, verrà sciolto domani nella riunione con il Coni.
È probabile che mercoledì partecipi assieme a Ruggiero e a Riccardo Perissich all'incontro con l'Autorità per le Tlc ma poi volerà di nuovo a Milano perché dopo la conferma dell'intenzione di portare avanti il piano di riorganizzazione di Tronchetti è intenzione di Rossi confrontarsi con gli advisor che stanno studiando il piano e parlare ai dirigenti.
Dopo la bufera delle passate settimane Tronchetti Provera è tornato invece nel suo ufficio in Pirelli, di fronte la sede milanese di Telecom. Ancora apprezzamenti per lui, dopo l'appoggio raccolto venerdì dai consiglieri compreso Gilberto Benetton, suo socio in Olimpia, che con voto unanime avevano respinto inizialmente le sue dimissioni, da parte del presidente di Confindustria. «Un gesto di responsabilità » ha commentato a cui sarebbe giunto «per sottrarre il gruppo a un conflitto che aveva già provocato effetti negativi».
Montezemolo ha messo in guardia da «nostalgie, tendenze, tentazioni dirigistiche» sottolineando che la voglia di ingerenza è «in ampie fette della maggioranza, dunque anche nel Governo, ma senza che ne sia esente l'opposizione» mentre sulle decisioni del colosso telefonico «avremmo avuto bisogno di silenzio e sobrietà». Viceversa chiamano di nuovo in campo il Governo i sindacati e unitariamente chiedono l'apertura di un confronto. «Non si tratta di intromissione nella vita delle aziende private - dicono le confederazioni alla vigilia della riunione dei coordinamenti nazionali delle Rappresentanze sindacali unitarie - ma di legittimo indirizzo in scelte che hanno grande impatto sulla competitività del sistema Paese». I sindacati si preparano allo sciopero sostenendo che le dimissioni di Tronchetti Provera non cambiano il quadro e confermando la contrarietà allo «spezzatino»: le date possibili per l'agitazione sono quelle del 29 settembre o del 3 ottobre.


Nessun cambiamento in vista, «nel breve termine» sul fronte della comunità finanziaria. In particolare Fitch ricorda che «la proprietà non è cambiata e il piano industriale recentemente approvato dal consiglio di amministrazione è stato confermato».
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
Telecom I.: trattative interrotte con News Corp. (fonte)
MILANO (MF-DJ)--Rupert Murdoch, numero uno di News Corp., ha interrotto ogni trattativa con il gruppo Telecom Italia. E' quanto appreso da Mf Dow Jones da una fonte vicina alla societa' statunitense che ha spiegato che alla base dell'interruzione delle trattative vi sarebbe il disappunto del magnate australiano per il contenuto delle rivelazioni fatte dall'ex presidente della societa' telefonica, Marco Tronchetti Provera, al presidente del Consiglio Romano Prodi. Nel dettaglio Murdoch non avrebbe apprezzato che Tronchetti abbia riferito di trattative per un possibile ingresso di News Corp. in Olimpia, eventualita' che in realta' Murdoch non avrebbe mai preso in considerazione. Inoltre, secondo quanto e' emerso, nel corso delle trattative sui contenuti, Tronchetti avrebbe chiesto l'esclusiva sui canali News Corp., esclusiva che Murdoch non ha mai voluto concedere. L'interruzione delle trattative, prosegue la fonte, non implica che queste non possano essere riprese in futuro. Rimane in essere l'accordo siglato recentemente da Telecom I. con 20Th Century Fox che consente l'offerta dei film della Fox su Alice Tv.
 

fo64

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Tronchetti: «Nessun illecito, mi sono dimesso per rispetto d

da www.ilsole24ore.com:

Difesa a tutto campo.
Marco Tronchetti Provera racconta la sua verità ai giornalisti sulla vicenda Telecom e sull’inchiesta giudiziaria per le intercettazioni telefoniche abusive. Ma preferisce non entrare nel merito delle vicende che lo hanno coinvolto e delle inchieste «per rispetto istituzionale».
L’ex-presidente del gruppo Telecom ha denunciato l’esistenza di una campagna per screditare la sua persona e l’azienda. «La mia uscita da Telecom è stata un dovere istituzionale. Un uomo a capo di un grande gruppo privato non poteva più restare al suo posto con il rischio di creare un conflitto istituzionale». Non esiste nessun conto bancario in Svizzera intestato all’imprenditore, come riportato in questi giorni da alcuni giornali. In un capitolo parallelo all’inchiesta sulle intercettazioni telefoniche, secondo quanto scritto da alcuni quotidiani, sarebbero sotto indagine alcuni conti svizzeri presso la Banca del Gottardo riconducibili ai vertici Telecom. Su questi conti, secondo le notizie riportate, transitavano operazioni di compravendita titoli di cui avrebbero beneficiato Tronchetti, Carlo Buora e Carlo Puri Negri. E su questi conti ci sarebbe stato un tentativo di estorsione a danno dei vertici Telecom denunciato a luglio, come ha spiegato lo stesso imprenditore milanese. Il fatto risale a quando Tronchetti Provera era residente nel territorio elvetico e aveva un conto che ha chiuso alla fine del 2000. «Non c’è mai stato niente di irregolare su quel conto - continua l’ex presidente - la deposizione di una persona che ha tentato un’estorsione è diventata la verità. E questo mi indigna».
In merito al dibattito parlamentare sul caso Telecom e a proposito dell’inchiesta in corso a Milano sulle intercettazioni illecite, Tronchetti ha detto di «non voler rispondere a nessuna domanda, nel rispetto delle istituzioni». E ha poi voluto sottolineare come nel Paese «esiste una zona grigia» che ha contribuito a creare questa situazione. «Quella zona grigia del Paese dovrà venire allo scoperto».
«Sapete quanto denaro in questi anni è passato dal gruppo Telecom al gruppo Pirelli?», ha chiesto provocatoriamente ai giornalisti. «Zero, non è passata una lira di flusso di cassa dal gruppo Telecom al gruppo Pirelli», ha spiegato. La Bicocca «ha supportato la società facendo aumenti di capitale in Olimpia», e «non ha mai ricevuto una lira. Sono società patrimonialmente e finanziariamente solide», ha sottolineato dopo aver ricordato nel dettaglio i risultati economici di Telecom, Pirelli e Olimpia. «Una società sana. Con il debito in discesa. L'ho presa in una posizione e l'ho lasciata in un'altra. Oggi ha un debito inferiore a quello del 1993 ed è tutto collocato vicino alla cassa. Dentro la società sta tutta Telecom, tutta Tim e non come allora tre scatole».
«E queste sarebbero le società in crisi?... In questi anni - ha ribadito Tronchetti Provera - Pirelli non ha mai ricevuto una lira di dividendi da Telecom e le società a monte non hanno bisogno di una ristrutturazione». Olimpia non ha bisogno di rifinanziamenti fino al 2011, secondo il presidente di Pirelli. «L’attività di Olimpia è autonoma e l’azienda non ha bisogno di rifinanziamenti fino al 2011 purché il prezzo di Telecom Italia non scenda sotto 1,3 euro» ha detto.
Sulla vicenda delle intercettazioni telefoniche illegali, Tronchetti ha precisato che «Telecom Italia non fa intercettazioni: in 344 pagine dell’ordinanza non esiste una riga che parli di intercettazioni. Telecom Italia collega le procure attraverso le linee, i tavoli sono gestiti dalle procure. Nelle 344 pagine di ordinanza appare sempre che Pirelli e Telecom Italia sono parti lese».

In Borsa giornata nera per Pirelli.
A Milano il titolo più penalizzato nell’S&P/Mib è stato Pirelli che ha chiuso con una flessione del 4,01% a 0,6615 euro, con quasi 259 milioni di pezzi scambiati, pari a circa il 5% del capitale, a causa delle preoccupazioni sull’evolversi dell’inchiesta giudiziaria che sta coinvolgendo i vertici del gruppo e in ragione dei timori sulla possibile necessità di lanciare un aumento di capitale per far fronte ai debiti di Olimpia, nonostante le parole rassicuranti di Tronchetti Provera. Il mercato continua a non sapere quale sarà il futuro del gruppo e se il piano di ristrutturazione effettivamente andrà in porto. L’ondata di vendite ha penalizzato le Pirelli Risparmio (-4,45% a 0,65), le Pirelli Real estate (il titolo peggiore della seduta che ha perso il 7,11% a 45,32) e le Camfin (-5,46% a 1,42). Pioggia di vendite anche sulle Telecom risparmio che hanno chiuso con un calo del 3,59% a 1,82 euro. Meno penalizzate le Telecom (-0,77% a 2,18) sulla scia delle voci di fondi interessati a Tim nel momento in cui la società fosse effettivamente messa in vendita. Tra gli altri circolano i nomi di Carlyle, Permira e Blackstone. Il titolo di Telecom Italia Media, invece, ha limitato le perdite a un -0,52%, a 0,36 euro.
 

fo64

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Rossi: non serve vendere Tim

Rossi: non serve vendere Tim

I vertici di Telecom, nel corso dell’audizione alla Consob, hanno assicurato «che la situazione economica-finanziaria del gruppo non presenta scostamenti rispetto a quanto comunicato al mercato, fornendo così - si legge in un comunicato - «ampia assicurazione alla Commissione sullo stato di salute economico-finanziario del gruppo Telecom Italia».
In particolare, è stata evidenziata «la piena sostenibilità dell’indebitamento del gruppo, alla luce della generazione di cassa delle attività caratteristiche».
Il presidente Guido Rossi, il vice Carlo Buora e l’ad Riccardo Ruggiero hanno ribadito che «allo stato attuale non è prevista alcuna modifica del perimetro di attività» e che pertanto non è stato conferito alcun mandato ad advisor finanziari o a consulenti per la cessione di asset strategici come Tim.
 

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