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Trump si piega ai poteri forti di Wall Street e cambia la ‘Volker rule’ che avrebbe dovuto evitare una Lehman Brothers bis
Trump si piega ai poteri forti di Wall Street e cambia la ‘Volker rule’ che avrebbe dovuto evitare una Lehman Brothers bis
Uno dei regolamenti cardine messi in atto dopo la crisi finanziaria del 2008 per evitare che il disastro finanziario si potesse ripetere dovrebbe subire una profonda revisione. In altri termini verrebbe messo nel cassetto uno dei vincoli che pesano di più sull’operatività delle banche di investimento, il cosiddetto Proprietary Trading, cioè il divieto di usare denaro proprio per attività di speculazione a breve.
Si tratta della maggiore vittoria del mondo finanziario di Wall Street dai tempi della crisi di Lehman Brothers avvenuta il 15 settembre 2008 e non a caso promossa dall’amministrazione Trump sempre più prona ai voleri dei poteri forti della finanza Usa che sta minacciando di licenziare centinaia di traders in caso contrario. La Federal Deposit Insurance Corporation ha infatti approvato il 20 agosto 2019 (undici anni dopo il fallimento di Lehman Brothers) un allentamento delle regole adottate dopo l’ultima crisi finanziaria del 2008 che impediscono alle banche di usare capitali propri per fare trading con l’obiettivo di mettere a segno guadagni di breve termine, e di possedere hedge fund e fondi di private equity. Possibile? Eppure è proprio così. La norma si chiama Volcker Rule e fa parte della più vasta ed enciclopedica riforma finanziaria approvata nel 2010 chiamata “Dodd-Frank Act”, dal nome dei due parlamentari che l’avevano presentata e poi fatta approvare dal Congresso. In cambio veniva approvato anche il piano di aiuti da 750 miliardi di dollari, il cosiddetto Tarp, l’acronimo di Troubled Assets Relief Program, messo a punto in tutta fretta nel settembre del 2008 dall’allora presidente repubblicano George W. Bush, dal suo fedele segretario al Tesoro (Henry Paulson) e dal presidente della Federal Reserve (Ben Bernanke) per fronteggiare la crisi finanziaria che stava minacciando la stabilità dell’intero sistema finanziario dopo il fallimento di Lehman Brothers.
Con l’approvazione del Tarp da parte del Congresso (contestata da numerosi deputati che volevamo vederci chiaro sul pacchetto di aiuti e che chiedevano limiti ai bonus dei Ceo in cambio dei finanziamenti pubblici), il Tesoro di Washington acquistò a mani basse asset a rischio dagli istituti di credito per 700 miliardi di dollari. I prestiti sono poi stati tutti restituiti ma molte banche di investimento in quel momento drammatico si tramutarono in banche commerciali per poter ricadere sotto l’ombrello protettivo del Tarp. La distinzione tra i due tipi di istituti prevedeva maggiori libertà di manovra per le banche di investimento e i suoi soci ma senza la rete di protezione del Tesoro, mentre le banche commerciali al dettaglio avevano più vincoli e controlli ma erano tutelate dai soldi pubblici.
La regola Volcker (Volcker Rule) prende il nome dall’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker che ridusse l’inflazione negli anni 80, ed è stata pienamente implementata il 1° aprile 2014. L’anno scorso, l’attuale presidente della Fed Jerome Powell aveva votato senza far troppo clamore volta a far avanzare la proposta di alleggerire i limiti inclusi nella Volcker Rule, chiamata Volcker 2.0., e ridurre così i costi per le banche per rispettarlo.
Il cambiamento proposto deve ancora essere approvato dalla Securities and Exchange Commission, dalla Federal Reserve e dalla Commodity Futures Trading Commission ma il cammino sembra in discesa. Jelena McWilliams, presidente della FDIC, ha detto che la norma attuale è “così complessa che richiede 21 Frequently Asked Questions (le domande più frequenti) emesse dai regolatori nei tre anni successivi alla sua adozione”. La nuova norma determinerà in maniera univoca il tipo di attività di trading proibiti.
Secondo Bloomberg invece la riforma non cambierà molto lo stato delle cose, si tratta di una decisione “too little and too late”, troppo piccola e troppo in ritardo. Nathan Dean di Bloomberg Intelligence ha detto: “i cambiamenti probabilmente non porteranno a drastici cambiamenti nel comportamento del trading.” Mentre il trading proprietario sarà ancora vietato, “le banche potrebbero essere in grado di aumentare i volumi delle transazioni finché non superano i limiti di rischio interno”, ha affermato. Altri invece pensano che la Volcker Rule 2.0 sia la risposta adeguata alle lamentele di Wall Street per la eccessiva complessità delle regole precedenti.
Trump si piega ai poteri forti di Wall Street e cambia la ‘Volker rule’ che avrebbe dovuto evitare una Lehman Brothers bis
Uno dei regolamenti cardine messi in atto dopo la crisi finanziaria del 2008 per evitare che il disastro finanziario si potesse ripetere dovrebbe subire una profonda revisione. In altri termini verrebbe messo nel cassetto uno dei vincoli che pesano di più sull’operatività delle banche di investimento, il cosiddetto Proprietary Trading, cioè il divieto di usare denaro proprio per attività di speculazione a breve.
Si tratta della maggiore vittoria del mondo finanziario di Wall Street dai tempi della crisi di Lehman Brothers avvenuta il 15 settembre 2008 e non a caso promossa dall’amministrazione Trump sempre più prona ai voleri dei poteri forti della finanza Usa che sta minacciando di licenziare centinaia di traders in caso contrario. La Federal Deposit Insurance Corporation ha infatti approvato il 20 agosto 2019 (undici anni dopo il fallimento di Lehman Brothers) un allentamento delle regole adottate dopo l’ultima crisi finanziaria del 2008 che impediscono alle banche di usare capitali propri per fare trading con l’obiettivo di mettere a segno guadagni di breve termine, e di possedere hedge fund e fondi di private equity. Possibile? Eppure è proprio così. La norma si chiama Volcker Rule e fa parte della più vasta ed enciclopedica riforma finanziaria approvata nel 2010 chiamata “Dodd-Frank Act”, dal nome dei due parlamentari che l’avevano presentata e poi fatta approvare dal Congresso. In cambio veniva approvato anche il piano di aiuti da 750 miliardi di dollari, il cosiddetto Tarp, l’acronimo di Troubled Assets Relief Program, messo a punto in tutta fretta nel settembre del 2008 dall’allora presidente repubblicano George W. Bush, dal suo fedele segretario al Tesoro (Henry Paulson) e dal presidente della Federal Reserve (Ben Bernanke) per fronteggiare la crisi finanziaria che stava minacciando la stabilità dell’intero sistema finanziario dopo il fallimento di Lehman Brothers.
Con l’approvazione del Tarp da parte del Congresso (contestata da numerosi deputati che volevamo vederci chiaro sul pacchetto di aiuti e che chiedevano limiti ai bonus dei Ceo in cambio dei finanziamenti pubblici), il Tesoro di Washington acquistò a mani basse asset a rischio dagli istituti di credito per 700 miliardi di dollari. I prestiti sono poi stati tutti restituiti ma molte banche di investimento in quel momento drammatico si tramutarono in banche commerciali per poter ricadere sotto l’ombrello protettivo del Tarp. La distinzione tra i due tipi di istituti prevedeva maggiori libertà di manovra per le banche di investimento e i suoi soci ma senza la rete di protezione del Tesoro, mentre le banche commerciali al dettaglio avevano più vincoli e controlli ma erano tutelate dai soldi pubblici.
La regola Volcker (Volcker Rule) prende il nome dall’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker che ridusse l’inflazione negli anni 80, ed è stata pienamente implementata il 1° aprile 2014. L’anno scorso, l’attuale presidente della Fed Jerome Powell aveva votato senza far troppo clamore volta a far avanzare la proposta di alleggerire i limiti inclusi nella Volcker Rule, chiamata Volcker 2.0., e ridurre così i costi per le banche per rispettarlo.
Il cambiamento proposto deve ancora essere approvato dalla Securities and Exchange Commission, dalla Federal Reserve e dalla Commodity Futures Trading Commission ma il cammino sembra in discesa. Jelena McWilliams, presidente della FDIC, ha detto che la norma attuale è “così complessa che richiede 21 Frequently Asked Questions (le domande più frequenti) emesse dai regolatori nei tre anni successivi alla sua adozione”. La nuova norma determinerà in maniera univoca il tipo di attività di trading proibiti.
Secondo Bloomberg invece la riforma non cambierà molto lo stato delle cose, si tratta di una decisione “too little and too late”, troppo piccola e troppo in ritardo. Nathan Dean di Bloomberg Intelligence ha detto: “i cambiamenti probabilmente non porteranno a drastici cambiamenti nel comportamento del trading.” Mentre il trading proprietario sarà ancora vietato, “le banche potrebbero essere in grado di aumentare i volumi delle transazioni finché non superano i limiti di rischio interno”, ha affermato. Altri invece pensano che la Volcker Rule 2.0 sia la risposta adeguata alle lamentele di Wall Street per la eccessiva complessità delle regole precedenti.