* Murat Tsekinkai, che aveva assunto la carica di banchiere centrale nel 2016, con un mandato che doveva terminare nel 2020, è stato rimosso dal suo decreto presidenziale e sostituito dal vice governatore della Turchia Murat Oisal, che ha una reputazione monetaria "da colomba".
* I mercati hanno reagito oggi correttamente. Alle 10 del mattino (ora di Istanbul) tasso di cambio della valuta turca è diminuito del 2,5%, a 5,76 Lira per dollaro, il livello più basso dallo scorso marzo, ponendo fine al corso ascendente degli ultimi due mesi.
* Secondo Timothy Ash di BlueBay Asset Management a Londra, le banche statali turche dovrebbero vendere valuta estera.
* Per Erdogan, a differenza dei manuali finanziari, gli alti tassi di interesse sono la causa principale di un'inflazione elevata. Le sue frequenti lamentele sulla lobby dei tassi di interesse illustrano la sua interpretazione cospiratoria dei sussulti dell'economia turca.
* In ogni caso, la congiuntura è delicata - politicamente ed economicamente. Il mese scorso, Moody's ha declassato la leva finanziaria della Turchia, mentre l'FMI prevede una contrazione del PIL turco del 2,5% quest'anno. L'anno terribile dell'anno scorso si è concluso con una Lira indebolita del 30% rispetto al dollaro e dell'inflazione al 25%.
* Vicino a questo, la polemica con gli Stati Uniti sulla fornitura dei missili russi S-400 minaccia di finire con le sanzioni statunitensi. Gli investitori stanno già evitando la Lira.
* Le mosse di Erdogan creano un circolo vizioso: una riduzione del costo del denaro è la prima priorità politica in un ambiente alimentato dalla bolla, specalmente dopo la sconfitta del governo nelle elezioni municipali ripetute a Istanbul, ma l'indebolimento della Lira, rende più difficile il servizio del debito delle imprese che stanno prendendo sempre più in prestito valuta estera.