TUTTO CIO' DI CUI HO BISOGNO E' AMORE. MA UN PO' Di CIOCCOLATA, OGNI TANTO,

Quello che, fino a qualche settimana fa, era stato accolto come un inquietante retroscena, oggi prende i contorni di un vero e proprio complotto ai danni dell'Italia.






Nel libro Morire di austerità Lorenzo Bini Smaghi, l'ex board della Bce che oggi presiende la Snam Rete Gas, ha scritto che nel 2011 Silvio Berlusconi aveva "ventilato in colloqui privati con i governi di altri Paesi dell'Eurozona l'ipotesi di una uscita dall'euro".

Per questo, sarebbe poi stato costretto a dimettersi da Palazzo Chigi.
In realtà, il Cavaliere non si sarebbe solo limitato a "ventilare" questa ipotesi, ma aveva addirittura già avviato le trattative in sede europea per uscire dalla moneta unica.

A rivelarlo è Hans-Werner Sinn, presidente dell'istituto di ricerca congiunturale tedesco, Ifo-Institut, durante il convegno economico Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato a Berlino dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung.
 
Come riporta anche l'Huffington Post, Sinn ammette che, nell'autunno del 2011, Berlusconi aveva "avviato trattative per far uscire l'Italia dall'euro".
Intervenendo in un dibattito sulla crisi economica e sugli effetti disastrosi che sta avevndo sui paesi meridionali dell'Eurozona, il presidente dell'Ifo-Institut ha ammesso di "non sapere per quanto ancora l'Italia ce la farà a restare nell'Unione Europea: l'industria nel nord del paese sta morendo, i fallimenti delle imprese sono ormai alle stelle e la produzione industriale è in continuo calo".
 
Sarebbe il caso di riflettere seriamente sul contenuto di questo articolo e sarebbe il caso che i genitori riprendano a fare " i genitori", insegnando ai propri figli quello che loro hanno ricevuto in dote dai loro nonni.

All'inizio degli anni Novanta le scienze umane sono state fatte sparire dall'orizzonte dell'informazione di massa, semplicemente con il silenzio, non parlandone più \. Dato l'enorme entusiasmo che avevano suscitato nel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Novanta, il fatto che nessuno abbia fatto rilevare questa sparizione sarebbe «strano» se non rappresentasse la conferma che la sparizione è stata voluta.
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Le cattedre ovviamente sussistono, ma le loro scienze non fanno più notizia \. Contemporaneamente sono state eliminate dalle scuole, per ordine dell'Ue, antiche, nobilissime e essenziali discipline come la geografia, la letteratura latina e greca con le lingue corrispondenti, riducendole tutte a fantasmi, innocui brandelli di un sapere inesistente. Perfino la storia, privata di tutti i contributi metodologici di cui l'epoca moderna l'aveva arricchita, sembra diventata un residuo d'altri tempi, impotente a dare agli uomini quella consapevolezza di se stessi che ne è il frutto principale, conquista fondamentale della civiltà europea. Anche questo è stato deciso e messo in atto nel più completo silenzio.
Sembra di vivere in una società di analfabeti, dove nessuno è in grado di valutare e di esprimere un giudizio su simili provvedimenti. Eppure anche soltanto il corpo insegnanti italiano (ma il decreto riguarda tutte le scuole dell'Ue) è costituito da circa un milione di persone. Come mai non hanno protestato, non hanno espresso il loro parere su una decisione così grave? Di fatto i governanti, provvedendo a educare tutti con le scuole di Stato, hanno dettato anche il tipo di insegnamento cui i sudditi debbono essere sottoposti, tipo d'insegnamento che possiamo riassumere nel dato che segue: gli studenti debbono studiare in modo da non imparare nulla, o quasi. Per prima cosa non debbono imparare a «pensare», a che cosa serva «pensare», a che cosa serva «conoscere»; di conseguenza, debbono imparare tutto senza imparare nulla su di sé, sulla propria vita, sul proprio ambiente, sul proprio gruppo, sulla propria storia, sulle istituzioni e sul potere che le regge. Sembra evidente che tutto questo sia stato programmato in vista dell'ideologia di chi comanda in Europa, o almeno di quello che si suppone sia questa ideologia: l'omogeneizzazione mondiale, la formazione di persone tutte uguali: i «cittadini del mondo».
È obbligatorio, pertanto, insegnare ai ragazzi quale sia la verità sul sesso stabilita dal Potere. Non quella che il bambino vede, sente, tocca su di sé da quando è nato, quella della natura che ha fornito il pene e l'utero per la prosecuzione della specie, Dna diversi fra maschi e femmine, così come ha fornito gli occhi per vedere, i polmoni per respirare, ma quella del gender (termine che non viene mai tradotto vista la sua ambiguità). Che poi è ovviamente quella imposta dagli omosessuali «maschi» e che l'Italia ha approvato: si è maschi o femmine, o anche trans, se l'individuo crede o pensa o desidera, o «sente» di esserlo. Il Consiglio d'Europa ha fornito la traccia obbligatoria per tutti. Al Policlinico di Bari si effettuano cambiamenti di sesso con 170mila euro a intervento forniti dalla Regione Puglia, stanziamento che naturalmente serve a incrementarli. Perché si vogliono rendere più frequenti e «normalizzare» i cambiamenti di sesso caricandone la spesa sulle spalle della società? La spiegazione va cercata nel loro desiderio di integrazione. Le tecniche chirurgiche odierne facilitano questo scopo, anche se si tratta di operazioni di per sé molto complesse, e che lasciano sempre, o quasi sempre, conseguenze negative fisiche e psicologiche.
Una cosa, però, la si può dedurre con sicurezza da questi comportamenti: nella direzione di senso impressa all'Europa dal Laboratorio per la Distruzione l'uguaglianza finale non sarà soltanto quella delle idee, della lingua, della religione, della Patria, ma anche fisica. L'uguaglianza che si persegue, però, è il più possibile «indistinta», di cui il modello è il «trans» \. Quello che abbiamo davanti oggi, dunque, in Occidente, è il mondo della non-forma che pretende di diventare modello prevalente sulla forma. È ciò cui tende il Laboratorio per la Distruzione: nulla è più debole della non-forma. Come è ovvio, sul grigio cui si sta riducendo l'Europa, debolissimo di per sé, vincerà il «nero».
Si tratta, dunque, di preparare i giovani a non appartenere a nulla, a non identificarsi in nulla, a non sapere orientarsi sessualmente ma anche geograficamente, come è stato affermato con semplicità eliminando la geografia dagli insegnamenti scolastici: a che servirebbe visto che il pianeta appartiene a tutti? Perfino della psichiatria e del problema dei malati di mente, di cui si era discusso in Italia con grande passione dal '68 in poi a causa delle teorie di Franco Basaglia sulla necessità di chiudere i manicomi e di liberare i pazienti da una vita presso a poco carceraria, adesso non si sente più parlare. Non esistono più malati di mente? Come si curano? Come se la cavano i parenti nell'assisterli? Non lo sappiamo. È evidente che l'informazione in proposito è stata messa a tacere.
 
:D


"Prima della visita il ginecologo chiede ad una signora: "Come si trova con la spirale?"
"Insomma, purtroppo sono rimasta incinta, ma almeno le zanzare non mi pungono più!"


"Due amiche: "Com'e' andata dal ginecologo?". "Beh, mi ha detto che ho un clitoride come un melone". "Grande?". "No, dolce!"


"Una nobildonna dal ginecologo. Dopo un'attenta e completa visita il ginecologo: "E' la vagina piu' pulita che abbia mai visto!". "Certo! Ho un domestico che viene due volte alla settimana!"


"Il ginecologo ad una prostituta: "Lei ha molte perdite durante il ciclo?". "Beh, piu' di 6.000 Euri!"


Una bella signorina telefona al ginecologo: "Ho lasciato li' gli slip?". "No". "Mi scusi, provero' a chiedere al dentista!"


:lol::lol:


"Una signora preoccupata va dal ginecologo perche' si e' ritrovata tra le gambe e vicino alla fica dei puntini neri. Il ginecologo, dopo averla visitata, le chiede: "Signora, scusi, ma lei ha un amante?". La signora arrossendo risponde: "Beh, insomma, effettivamente... si'!". E il ginecologo: "Fa per caso il salumiere?". "Si'! Come fa a saperlo?". "Allora gli dica che quando le lecca la fica... si tolga la penna Bic dall'orecchio!"
 
se non fossero Ucraini ..........

Migliaia di persone hanno partecipato a Kiev alla cerimonia per ricordare i milioni di vittime del Holodomor, che significa “infliggere la morte per fame”, la gravissima carestia causata dalla collettivizzazione agricola forzata voluta da Stalin.

La vicenda è conosciuta come il genocidio ucraino da parte del regime comunista di Stalin.

Candele accese, fiori e spighe di grano sono stati lasciati alla base del monumento alle vittime dell’Holodomor.
Tante le bandiere gialle e blu dell’Ucraina tra i manifestanti, e non sono mancati reparti paramilitari di nazionalisti cosacchi.
La ricorrenza cade in un momento molto delicato per l’Ucraina che, dopo lo stop all’accordo di associazione con la Ue, potrebbe tornare sotto l’orbita russa.
Domenica è annunciata una grande manifestazione dell’opposizione che fa riferimento a Julia Timoshenko contro l’allontanamento dall’Unione europea, ma il presidente ucraino Viktor Yanukovich – che ha partecipato alla cerimonia assieme ad altre autorità – ha esortato i suoi connazionali a mettere da parte la politica nel giorno in cui si ricorda la tragedia provocata dal regime comunista: «È inammissibile – ha detto – politicizzare le difficoltà, i momenti drammatici del passato». Secondo alcune stime, il Holodomor uccise tra i 7 e i 10 milioni di persone tra il 1932 e il 1933, di cui circa la metà bambini.
 

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