Anche la BCE esorta le banche a rafforzare la patrimonializzazione. Nel bollettino di marzo si legge questo:
"Banks have continued to reduce the size of their
overall balance sheets over the past few months,
but the challenge remains for them to manage
this adjustment while ensuring the availability
of credit to the non-fi nancial sector. To address
this challenge, banks should use the improved
funding conditions to strengthen their capital
bases further and, where necessary, take full
advantage of government support measures
for recapitalisation."
Mi sa che è un altro passo nella direzione di Basilea III: si parla di rafforzamento del capitale, di ricapitalizzazione... Casualmente poi le P stanno salendo in questo periodo. Potrebbe darsi che la riforma dei Tier-1 proceda più rapidamente del previsto.
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Bce invita banche a rafforzare il capitale, Unicredit sotto tono
11/03/2010
Le Borse europee si confermano deboli, con i titoli bancari e minerari in calo sui timori che Pechino anticipi i tempi di una stretta monetaria. Gli investitori temono che i forti dati macroeconomici cinesi, ma soprattutto il balzo dell'inflazione a febbraio, possano spingere il Governo cinese a modificare la propria politica monetaria prima del previsto.
A mettere sotto pressione le banche sono anche le considerazioni della Bce nel bollettino mensile di marzo: ''Negli ultimi mesi le banche hanno proceduto nel ridimensionamento dei propri bilanci complessivi, ma dovranno dimostrarsi capaci di gestire questo adeguamento assicurando al tempo stesso la disponibilità di credito al settore non finanziario'', ha rilevato la Bce.
Per raccogliere la sfida
le banche dovrebbero sfruttare il miglioramento delle condizioni di finanziamento "e rafforzare ulteriormente le proprie basi patrimoniali, beneficiando appieno, laddove necessario, delle misure di sostegno pubblico a favore della ricapitalizzazione''.
Sul listino milanese perdono terreno soprattutto
Ubi Banca (-0,81%),
Intesa Sanpaolo (-0,35%) e
Unicredit, in calo dello 0,37% a 2,03 euro, anche se JP Morgan punta su piazza Cordusio (overweight e target price a 2,95 euro) in vista dei conti 2009 (17 marzo).
La banca Usa si attende una perdita di 218 milioni di euro nel quarto trimestre 2009 e un utile netto di 1,1 miliardi per l'intero esercizio. Il quarto trimestre dovrebbe soffrire una combinazione tra bassi ricavi e più elevati costi e LLP (loan loss provisions, accantonamenti per perdite su crediti). Le stime di JP Morgan includono anche i 180 milioni di euro derivanti dalle vendita degli immobili e della quota in Sabadell. E' atteso un dividendo sul bilancio 2009 di 3 centesimi di euro.
Tre sono i punti da mettere a fuoco in questi risultati: in primis il net interest income che dovrebbe aver toccato il fondo nel quarto trimestre 2009, ma il trend di quest'anno dipenderà dalla crescita degli asset della banca nell'area dell'Europa centrale e orientale.
"Ci aspettiamo un ulteriore modesto declino del NII trimestre su trimestre guidato da un basso Euribor (72bp nel quarto trimestre contro 87bp nel terzo e 130bp nel secondo), che continuerà a pesare sulla base depositi di
Unicredit", si legge nella nota di JP Morgan.
Chiaramente, la questione principale rimane il trend dei tassi del mercato sottostante. Gli analisti guardano poi alla qualità degli asset che dovrebbe aver raggiunto il picco in questo trimestre. "Ci aspettiamo negli ultimi tre mesi del 2009 172bp di LLP (loan loss provisions, accantonamenti per perdite su crediti, ndr) con un certo miglioramento nell'area dell'Europa centrale e orientale, 230bp contro i 280bp del terzo trimestre".
Il consenso si aspetta nel quarto trimestre LLP di 157bp, al di sotto del picco del secondo trimestre di 164bp. Per quest'anno la stima del broker è di LLP a 123bp. Attenzione, infine, all'evoluzione dei costi e alla guidance. "Vediamo i costi del quarto trimestre scendere del 6% su base annua".
L'orientamento del management dovrebbe essere quello di proseguire nel taglio dei costi, soprattutto in Italia e in Germania, dove
Unicredit ha ancora un potenziale in termini di taglio dei costi con un rapporto costi/Rwa a livello di gruppo del 3,2% contro il 2,5% di
Intesa Sanpaolo e il 2,8% di Bbva.
"L'azione
Unicredit è a buon mercato. Pur ammettendo che il gruppo probabilmente dovrà lottare per coprire il costo del capitale nel 2010, restiamo in sovrappeso per la valutazione, ma riconosciamo che la guidance sarà fondamentale affinché l'azione possa recuperare il suo valore in Borsa", conclude la nota di JP Morgan.
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