4500$, se ti insegnano a stare sul mercato ed a guadagnare costantemente, non è poi una gran cifra.
Se fai day trading, probabilmente li regali al tuo broker in paio di mesi.
E se diventi professionista ed impari a lavorare li guadagni in meno di un mese.
Gann ai suoi tempi, in proprorzione, pretendeva molto di più per i suoi corsi, ed aveva la fila di persone che volevano partecipare.
Ed avrei partecipato anche io se avessi avuto l'occasione.
Io stesso ho speso cifre simili o superiori per corsi o libri che ritenevo utili. Talvolta mi sono sbagliato, talvolta mi sono imbattuto in argomenti validi e persone veramente in gamba,
che mi hanno insegnato cose che altrimenti non avrei mai imparato.
Ma non mi sono mai lamentato.
Mai.
Erano e sono mie scelte, nessuno mi ha costretto.
Aver pagato mi ha consentito di dare il giusto riconoscimento al lavoro che un altro ha fatto. Questo è un principio che all'estero considerano sacro. In Italia un po' meno.
Spesso il costo sostenuto si è dimostrato un ottimo investimento.
E, tutto sommato, oggi posso dire che ne è valsa la pena.
Tra i tanti libri che ho comprato, ce n'è uno che ho acquistato e letto tanti anni fa.
Non è un libro di trading, ma è un libro che contiene tanti insegnamenti.
Oggi costa una 20-ina di euro. Io l'ho pagato ma, per chi è particolarmente sensibile all'argomento denaro, è disponibile un link per scaricarlo gratuitamente:
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/gurdjieff/frammenti.pdf
Tra i tanti insegnamenti, uno dei più preziosi si trova a pagina 185:
"In questa epoca certe persone di un tipo ben definito avevano già preso un'attitudine negativa riguardo al nostro lavoro.
Oltre a rimproverare la nostra mancanza d' 'amore', molti di loro si indignavano alla domanda di un pagamento, di denaro.
Sotto questo rapporto era molto caratteristico che i più indignati non fossero coloro per i quali era difficile pagare,
ma coloro che avevano del denaro e per i quali la somma richiesta era una sciocchezza.
Quelli che non potevano pagare, o che potevano pagare molto poco, comprendevano bene che non si poteva avere niente per niente,
e che il lavoro di G. , i suoi viaggi a Pietroburgo e il tempo che lui e gli altri dedicavano al lavoro, costava denaro.
Solamente quelli che avevano denaro non lo capivano, e non lo volevano capire.
"Ciò vorrebbe forse dire, che il Regno dei Cieli può essere comperato? dicevano.
Ma non si è mai domandato denaro per simili cose.
Il Cristo diceva ai suoi discepoli: 'Non prendete né borsa né pane', e
voi chiedete un migliaio di rubli! In questo modo si potrebbero fare
eccellenti affari. Supponete che vi siano un centinaio di allievi. Ciò
darebbe una somma di cento mila rubli. E se ci fossero duecento, trecento allievi?
Trecentomila rubli all'anno: una rendita!".
G. sorrideva sempre quando gli riferivano questi commenti.
" 'Non prendete né borsa né pane!' Ma non è necessario per tutti
prendere il biglietto del treno e pagare l'albergo? Osservate la loro
menzogna e la loro ipocrisia! No, anche se non avessimo affatto bisogno di denaro sarebbe ancora necessario mantenere questa richiesta.
Ciò ci sbarazza fin dall'inizio di una quantità di gente inutile.
Nulla mostra meglio le persone che la loro attitudine verso il denaro.
Essi sono pronti a sprecare tanto e più per le loro fantasie personali, ma non hanno alcun apprezzamento per il lavoro di un altro.
Io dovrei lavorare per essi gratuitamente, e dar loro tutto ciò che essi si degneranno di prendere da me.
'Come si può fare del commercio con la conoscenza? Essa deve essere donata!', essi dicono.
È precisamente per questa ragione che bisogna farli pagare.
Vi sono persone che non oltrepasseranno mai questa barriera.
Ma se non la oltrepassano ciò vuol dire che non oltrepasseranno mai le altre.
E queste non sono le sole ragioni. Più tardi vedrete".
Queste altre ragioni erano molto semplici. Numerosi erano coloro
che, in realtà, non potevano pagare. E, benché G. abbia sempre mantenuto molto strettamente il principio, in realtà non rifiutò mai un allievo perché questi non aveva denaro.
E si scoprì più tardi che manteneva egli stesso un gran numero di allievi. Quelli che pagavano mille rubli non pagavano solo per sé, ma anche per gli altri."