Un pensiero (1 Viewer)

fo64

Forumer storico
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Un pensiero dovuto ad un servitore dello Stato Italiano, il funzionario del Sismi Nicola Calipari, ucciso venerdì scorso a Bagdad

:(
 

tycoon

Forumer attivo
Il pensiero va a lui e a tutti quelli che rischiano la vita tutti i giorni per mantenere questo Paese vivibile...savo poi veder svaniti tutti i sacrifici da Giudici e da leggi troppo permissive.... a tutte le persone che sono nell'ombra lavorano e diventano "noti" solo in occasione di qualche disgrazia.....facile adesso dare una medaglia....ma se tutto fosse andato bene..era "solo" un servitore dello Stato che aveva svolto il suo compito...
 

zappolaterra1

Forumer attivo
La lotteria dei migranti
e quel funzionario efficiente


Era un mese fa. Quel che nel frattempo è successo, richiama il ricordo e, nello stesso tempo, rende difficile raccontarlo: questa storia può suonare come un melenso apologo. Ma è un rischio che val la pena di correre: ci sono malinconie che vale la pena di condividere.

Dunque si chiacchierava con Marcia, la tata di mio figlio, che è nata in Ecuador e vive in Italia da una decina d'anni. Come spesso accade, l'argomento era la condizione dei migranti. Su un giornale avevamo appena letto la notizia della singolare iniziativa di alcuni agenti di un commissariato di periferia assediato da stranieri in attesa del permesso di soggiorno. Questi agenti avevano dato a ognuna delle persone assiepate davanti al commissariato un biglietto con un numero. Quindi avevano proceduto all'estrazione dei quattro fortunati vincitori che, quel giorno, avrebbero avuto il privilegio d'essere ricevuti negli uffici e, chissà, d'ottenere finalmente l'indispensabile documento. Una lotteria.

I migranti, forse perché c'inciampano a ogni passo della loro vita italiana, hanno verso le follie burocratiche un elevatissimo grado di tolleranza. Tutto sommato, commentammo, almeno il problema dei quattro fortunati era stato risolto. Meglio così. Già, ma non era sorto il dubbio ai poliziotti che il sistema adottato per la selezione potesse offendere la sensibilità di quella gente? Cosa sarebbe successo se un'iniziativa analoga fosse stata assunta, nei confronti di cittadini italiani, dall'impiegato di uno sportello postale troppo affollato? Assurdo anche solo pensarci.

Marcia, tutte le volte che ha a che fare con qualche ufficio pubblico, aggiorna una sua personale graduatoria della gentilezza e della civiltà. Certo, anche l'efficienza è molto importante. Ed è alla fine preferibile un impiegato maleducato (che per esempio dà del tu a uomini e donne molto più anziani di lui solo perché hanno la pelle scura) di uno gentile ma incapace. Però esistono anche i funzionari pubblici che uniscono efficienza e umanità. Non sono rarissimi ma, quando le capita d'incontrarli, Marcia è sempre un po' sorpresa. Se li ricorda.

Come quella volta, circa tre anni fa, quando, in tarda primavera, il suo permesso di soggiorno ancora non era stato rinnovato. Un bel guaio perché, di lì a un mese, sarebbe dovuta partire per l'Ecuador. Era tutto organizzato: biglietto aereo, ferie, e, soprattutto, a Quito, un'interminabile serie di appuntamenti con avvocati, funzionari del consolato, giudici. Marcia, infatti, andava in Ecuador per prendere suo figlio, un bambino di dieci anni, e portarlo definitivamente in Italia. Se il permesso di soggiorno non fosse arrivato per tempo, l'intero programma, faticosamente costruito nei mesi precedenti, sarebbe saltato. Un disastro.

Chiesi consiglio ad amici esperti. Uno di loro mi suggerì di fare la cosa più semplice. Si trattava veramente di una situazione particolare, di reale urgenza. Non dovevo fare altro che scrivere una breve relazione e inviarla "all'attenzione del dirigente dell'ufficio stranieri". Sapevo dell'assedio di migranti davanti alle questure: in quel caos aveva senso segnalare un problema con un semplice fax? Qualcuno l'avrebbe letto? Comunque seguii il suggerimento. Dopo qualche giorno telefonai alla questura, chiesi della segreteria dell'Ufficio stranieri. Avevano letto la relazione e fissato un appuntamento per pochi giorni dopo.

Marcia, quando un mese fa ne parlammo, ricordava perfettamente quella giornata di fine primavera: entrammo in questura, raggiungemmo l'ufficio competente, fummo indirizzati a uno sportello dove ci consegnarono il documento. Un trattamento privilegiato? Non credo. Era davvero un caso urgente, e infatti anche altri furono risolti allo stesso modo. E poi, quando si tratta di un favore, chi l'ha fatto trova il modo di sottolineare il proprio ruolo. Lo fa pesare. Quella volta, invece, il dirigente che aveva predisposto tutto nemmeno lo vedemmo né, in seguito, ebbi modo di sentirlo. Ci chiedemmo come si chiamava. Ne avevo annotato il nome sull'agenda, era lui il destinatario della relazione. Per curiosità andai a controllare. Nella pagina del 7 giugno c'era scritto: "Dott. Nicola Calipari".

Adesso è chiaro il perché del timore che questa storia suoni come un apologo. E' il rischio che corre la realtà quando incrocia speciali combinazioni di coincidenze. Però è bello pensare che il nostro paese possa non aver bisogno di eroi. E che l'ultimo gesto di quelli che lo diventano sia stato coerente con altri gesti, piccoli, della loro vita.


da repubblica.it di oggi
 

tzr

Nuovo forumer
Su un forum USA ho letto degli slogan popolari fra i soldati:
"kill a commie for mommie" "better dead than red"
E siamo nel 2005.

Ma non dobbiamo avere sentimenti anti-americani.


E quando "per sbaglio" hanno bombardato l'ambasciata cinese?

Ma non dobbiamo avere sentimenti anti-americani.


Io sento OGNI giorno (anche oggi) sulla CNBC USA gli anchorman che sputano odio sull'europa socialista, secondo loro.

Ma non dobbiamo avere sentimenti anti-americani.


Saluti
 

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